Tempo fa ho ricevuto una newsletter di Serena che parlava del valore che sentiamo di avere e che mi ha ricordato l’importanza di ascoltare se stessi.
Mentre la leggevo attentamente provavo un particolare coinvolgimento.
Pensavo…
Sarà per quello che ho compreso da poco: il fatto di essermi attaccata un’etichetta con un prezzo parecchio inferiore al mio reale valore…
Perciò sento che si parla di me.
Ma quando nella newsletter fa capolino la ragazza che ha partecipato al progetto estate al rifugio non stavo più nella pelle. Un sorriso mi si è stampato sul volto.
Quella “ragazza” ero io!!!
Ed è scattato in me il desiderio di condividere un dono, uno dei doni che mi sono portata via dal Rifugio Griera.
Da qualche giorno era iniziata la mia esperienza al rifugio, ricordo perfettamente il momento in cui Serena mi ha detto: “d’ora in avanti fai silenzio!”
Il compito che mi era stato assegnato consisteva nell’osservare e analizzare quel che pensavo e avrei voluto dire.
Quindi…
Con mio grande stupore ho realizzato che la maggior parte delle volte il mio intervento sarebbe stato superfluo.
Durante i miei silenzi, quando ascoltavo attentamente le conversazioni degli altri (che peraltro non richiedevano un mio parere), sentivo un quasi irrefrenabile istinto di partecipare, di dire la mia.
E il fulcro di questo esercizio utile per imparare ad ascoltare se stessi, è proprio in questo preciso istante.
Poco prima di aprire bocca ascoltavo me stessa e i miei pensieri.
E rispondendo al mio piccolo interrogatorio, prendevo coscienza del fatto che:
Sono poi rimasta attonita quando analizzando la situazione con l’aiuto di Serena, è emerso che ero alla ricerca di approvazione!
Mi spiego, in ogni mio commento era sottintesa l’ammirazione, la lusinga verso le persone presenti o una di loro con l’intento di guadagnare le simpatie di tutti, quindi si sarebbe innescato quel meccanismo di apprezzamento reciproco.
Ricordo di un giorno che stavo lavando i piatti.
Non era uno di quei momenti concitati in cui i clienti stanno attendendo le loro ordinazioni e in cucina sembravamo tutti delle formichine all’opera, quei momenti in cui on c’era spazio per i discorsi.
Eravamo in fase di riordino, quindi si discuteva del più e del meno.
Serena era appena rientrata dal Paese dove aveva fatto la spesa. Ci stava raccontando di come fosse impegnativo percorrere il tragitto, soprattutto nel periodo invernale con la neve, nonostante il suo mezzo fosse una jeep.
Io lavavo i piatti e ascoltavo, mentre Matteo, incuriosito, poneva domande e Serena raccontava aneddoti.
Nel mio gioco del silenzio ho intercettato quel che avrei voluto dire: “Sere, mi tremano le gambe al solo pensiero…sei veramente una tipa impavida!”
E perché avrei voluto dirlo?
Così facendo pensavo che lei si sarebbe sentita appagata e avrebbe avuto una sorta di riconoscenza nei miei confronti, mi avrebbe accettato e approvato, perché le stavo trasmettendo un sentimento di approvazione, di stima.
E quando ho smascherato il mio pensiero, ho taciuto e ho scoperto un po’ di me.
Nella newsletter di Serena c’era anche questa frase: “Sentirsi sbagliati significa avere il dubbio di non valere e questo porta a cercare negli altri la conferma del proprio valore”.
Beh questo esercizio è diventato, per me, una consuetudine!
Prima di continuare a leggere, prova a fare questo quiz per scoprire quanto conosci di te e quanto invece cerchi negli altri la conferma del tuo valore 😉
Non di rado emergono aspetti che, analizzati, mi aiutano a far chiarezza sulla “me” che non conosco ancora.
Ascoltare se stessi, ascoltare i propri pensieri e scoprire meccanismi subdoli, insospettabili dentro di noi, significa giocare una partita a carte scoperte.
Prevedere le mosse dell’avversario, che poi è nascosto in noi, ci permette di modificare quel percorso automatico che mettiamo in funzione senza neppure renderci conto.
Quando parlavo e ascoltavo quel che usciva dalle mie labbra in tempo reale, questo non mi portava da nessuna parte…anzi.
Quindi ho voltato pagina.
Felice per aver colto questa opportunità, ora vivo di rendita applicando quello che ho imparato in questa esperienza al rifugio!
— Articolo di Alessandra Bozzo —
Ciao Alessandra! Il tuo scritto mi piace molto, lo trovo centrato e chiaro. Come esprimersi e come comunicare con gli altri è un argomento che mi sta a cuore e che mi appassiona, forse perché in passato anch’io ero alla ricerca costante di quella “droga” 🙂 chiamata approvazione.
Grazie di cuore Francesco!
E quando si arriva ad essere completamente certi che quel che fai o non fai , dici o non dici non sia origine del desiderio di approvazione . Come fai a capirlo ? In fondo si agisce sempre provocando una reazione .
Anche amare determina un ritorno .
Quando si arriva ad essere completamente certi che quel che si fa sia puro , veramente ? Per il puro desiderio di dare?
Scusate. probabilmente mi perdo ancora tanti pezzi .
Un abbraccio a tutti
Antonella ☀️
Ciao Antonella! 😀
E che problema c’è se tu perdi qualche pezzo? Siamo qui per trovarli insieme no?:)
Vediamo cosa ti risponderà Alessandra 😉
Purtroppo, o per fortuna… come si dice ci sono sfumature di grigio tra il bianco e il nero! E noi esseri umani non potremo mai avere la certezza assoluta…il punto sta, credo, nel mettersi in ascolto per poi agire con consapevolezza , non è detto che sia la scelta giusta ma tu sai di aver scelto. Lo scopo non è raggiungere la perfezione , lo scopo è star bene con se stessi; certo amo e dono e in un mondo ideale questo amore viene ricambiato… Antonella, mi hanno insegnato a dire “grazie ” ed è giusto ringraziare, poi crescendo in… Leggi il resto »
In sostanza quando non hai, non senti, in maniera assolutamente certa , la necessità di sentirti contraccambiata .
È che ha volte temo di ricadere nella trappola del bisogno e non accorgermene nemmeno .
Grazie dei riscontri.
Buona giornata e buon proseguimento a tutti
…è un pò come andare in bicicletta, se la usi tutti i giorni non ci pensi…sali in sella parti e magari impenni pure…ma se la rispolveri dopo anni hai PAURA sei talmente tesa che hai paura di non trovare l’equilibrio, di cadere e ti arrabbi perché tu ci sapevi già andare in bici!
Se ti calmi e cerchi, dentro te,trovi gli strumenti che hai già sviluppato, ed allora non avrai più paura…
Tu sei uscita dalla trappola del bisogno, sai già come fare !!!
Ok. 💪😊 Grazie tante
😉
Comunque non è proprio cosi. Quando impari ad andare in bici veramente non hai bisogno di guidarla ogni giorno per sentirti sicuro . E anche dopo anni la riprendi non hai affatto quel senso di disagio o paura . Prendi e parti sicura.
Il fatto che invece io tema vuol dire probabilmente che si quella bici ci son salita z sono andata , ma forse ancora con le rotelle attaccate .
Ma grazie ancora comunque per l’intento .
👋
Ok, poniamo il caso, ti senti un abile ciclista e sul più bello scopri che il merito è delle rotelle…e allora? Intendo dire nessuno nasce imparato! Se sei in quella situazione puoi iniziare a fare a meno di una delle due rotelle e poi anche l’altra per raggiungere il tuo obiettivo… Metti in conto che più alzi l’asticella più probabilità hai di cadere quindi non essere severa con te stessa…datti modo di sbagliare e prenditi il tempo che ti serve… Chissà magari, durante la tua pratica ti accorgi che eri già capace di stare in equilibrio su due ruote…solo che… Leggi il resto »
Se vabbè Alessandra. Guardiamo in faccia pure la realtà invece de fa sempre ste analogie fantasiose . Dai agli altri ciò che vuoi sia dato a te . La bella regola d’oro .che ha come sacrosanto presupposti di DESIDERARE. come potrei dare agli altri ciò che non posso nemmeno desiderare . Qui si cerca di spegnere il desiderio o. Bisogno come fosse il peccato originale. Siamo nati per amare ma anche per essere amati e se il mondo non si allinea all’amore , alla capacità di amare si rischia di non essere amati a parte qualche raro fortunato. Uccidiamo allora… Leggi il resto »
Ok , bando alle analogie ! Si che dò quel che vorrei ricevere, ma , come ti dicevo spesso decido di non dare, mica sono Madre Teresa! Anche per me non è facile non cadere nell’errore di pretendere in cambio, può succedere, in tal caso pazienza; cercherò, la prossima volta di non abbassare la guardia dei miei pensieri, delle abitudini che conosco e che so già, mi faranno star bene per un pò e poi mi faranno soffrire . Prima di tutto non voglio più soffrire , questo è il mio obiettivo…la serenità. E tu, Anto, hai un obiettivo? Questo… Leggi il resto »
PS. Non mi venire a dire che a te non fa piu piacere o non ti fa più ne caldo né freddo ricevere consensi o elogi spassionati , così come è anche successo in questo contesto . I discorsi che fate vanno bene fino ad un certo punto. Non star lì ad agire per aspettarsi approvazione . Piuttosto nel momento magari in cui non agisci , ti rifugi nei silenzi, il massimo sarebbe ricevere un piccolo gesto d’amore inaspettato . E quando questo non arriva mai ? Ma mai mai ?Prima o poi il bisogno di ricevere anche solo un… Leggi il resto »
PS. Questa, cmq è la mia esperienza, il mio modo di vedere le cose… ho lavorato parecchio e non son di certo arrivata,.
Penso che ogniuno debba fare il suo percorso, lottando e, a tratti, lasciandosi portare dalla corrente, che non significa arrendersi, non si perde se ci si concede una pausa…
Tu sei stanca, concediti una pausa.
E se osservassi te stessa e quel che stai vivendo come se fossi uno spettatore, come se fosse un film?
Boh…a me è servito…
Condivido quanto detto da Alessandra e vorrei aggiungere una piccola correzione alla regola d’oro a cui fai riferimento. Dici che la regola è: dai agli altri ciò che “vuoi” sia dato a te. La regola corretta dice: dai agli altri ciò che “vorresti” fosse dato a te. Sembra banale, ma quel “vorresti” presuppone non una necessità, ma una preferenza. Se lo ricevi ti fa piacere, proprio come dici tu. A chi non ne farebbe? Ma se non lo ricevi, stai bene comunque perché quello che ti fa stare davvero bene nessuno te lo può negare: dare il meglio di te,… Leggi il resto »
Serena. ci ero arrivata al “vorresti” e al discorso di preferire anzi desiderare e quindi pretendere.
Sono solo sfiancata dal momento che dai senza aspettarti nulla e mi arrivano addosso pure le pietre. Da tutte le parti . Figli, ex marito, pseudo amici, ….
Tutto qui.
Grazie Alessandra . Grazie Serena .
Buon prosieguo ☀️
Ogni pietra è un’opportunità che puoi cogliere. Per farlo però, non puoi fare la guerra a ciò che accade, ma accettarlo ed accoglierlo.
Solo così potrai vederlo con occhi diversi 🙂
Non ci faccio la guerra .Non faccio autosaboggio . Sono ben consapevole . Cerco di proteggermi o schivare i colpi. Poi comunque mi colpiscono e fanno male. sento un profondo dolore .
Sento quel senso di solitudine e sconforto . Sento perdere le forze e il mio “credo” vacillare.
Il “bisogno” riappare .
🤷
Dici che ogni pietra è una opportunità. Lo so . Lo comprendo . So cosa intendi . Mi ripeto che quando succede è perché il mondo intorno a me , per la maggior parte , sia incredibilmente dormiente e ostinato a voler star male. Ad agire non con amore ma con la paura. Ostinarsi a credere che questo sia il modo corretto di vivere ed amare. Lo so . Ciò che mi spaventa e mi sconforta è proprio vedermene cascare addosso questa grande , ENORME quantità al punto di sentirmi sopraffatta, schiacciata , SOLA e finire col pensare che forse… Leggi il resto »
Mi chiedo se tutte le persone sulla terra vedono la realtà come la vedi tu. Se la tua realtà fosse davvero reale, allora varrebbe per tutti. Eppure non credo sia così, sbaglio? Forse sei tu che puoi imparare a guardare una realtà che ora non vedi. Ne abbiamo anche parlato, ma finché fai la guerra, o se non la fai come dici, comunque ti riduci a subire e schivare i colpi, stai ancora reagendo quando la soluzione sarebbe di agire. Al rifugio abbiamo visto molto, davvero moltissimo che potresti fare per cambiare la cose. Mi domando che fine abbia fatto… Leggi il resto »
Serena scusa ma credo che tu abbia frainteso . O forse mi sono spiegata male. Non capisco la tua domanda cosa c’entri con me. Forse hai letto male . Forse hai letto il mio “”MI” ripeto …” Con un “MA” ripeto… Cambia un il senso del mio dire . È il “mondo” che la pensa in quel modo e non io. Credo , anzi sono certa, di AGIRE … Altro che !!! Che piuttosto subisco e mi vedo arrivare addosso il REAGIRE delle persone attorno a me al mio AGIRE. Le pietre tirate a me sono la conseguenza delle mie… Leggi il resto »
E allora mi mooooolto piacere avere frainteso le tue parole 🙂
Dico solo questo, amare è difficile perché la maggior parte del mondo non lo sa fare e facilmente ti darà contro.
Ma se impari a guardare a quello che dai tu a prescindere da come reagiranno gli altri, se impari a dare il meglio per il puro gusto di darlo, nessun risultato, reazione altrui, errore, niente, sarà capace di toglierti la pace e la felicità. Si gioca tutto lì 😉
Va bene….. Cercherò di imparare a guardare meglio . Osservare le mie buone intenzioni, ciò che dò , che provo a dare e cercherò anche di imparare a dargli il GIUSTO VALORE !
Credo sia altrettanto importante per mantenere salda pace e felicità.
Grazie
Un abbraccio forte.
Concordo al 100% 😉
Un abbraccio a te 😀
PS. Probabilmente mi serve CONSOLIDARE !
Ciao Alessandra, ho letto la tua NL annuendo praticamente ad ogni parola e mi ha colpito questa frase detta da Serena: “Sentirsi sbagliati significa avere il dubbio di non valere e questo porta a cercare negli altri la conferma del proprio valore”. Non so dirti il motivo del perché si cerchi l’approvazione piuttosto che il consenso degli altri per sapere di valere ma è così. Hai assolutamente ragione bisogna sapersi ascoltare ed avere coraggio e fierezza di ciò che siamo senza dover dipendere dall’opinione che gli altri hanno di noi per sentirci importanti. Spero di riuscire anch’io nel lavoro che… Leggi il resto »
Ciao Sarah,
anche a me ha scosso quella frase , o meglio, con quelle parole Serena ha fatto centro…era proprio quello che provavo e che mi faceva stare male; questa condizione creava una serie di reazioni a catena che neppure immaginavo insomma in quasi tutti gli ambiti io sentivo di essere sbagliata.
E non solo! I miei comportamenti abituali mi portavano ad agire in modo da confermare quella assurda tesi.
Nessuno può essere
” sbagliato ”
Sai Sarah , tra le tue righe leggo che il tuo desiderio è praticamente già esaudito … Grazie a te per il tuo commento.
Magari fosse esaudito! Cara Alessandra è tutta teoria ma poca pratica. Sono sempre stata bravissima nella teoria ma poi la realtà o mettere in pratica le cose è tutt’altra storia. Hai assolutamente ragione nessuno può essere”sbagliato” o farlo sentire tale,o inadeguato. Sai in questo momento particolare della mia vita sto cercando di”lasciare andare” tante cose, staccarmi, concentrarmi su me stessa e volermi bene dopo tanto tempo nel quale mi sono tradita e trascurata. Grazie a Serena sto cercando di capire me stessa innanzitutto e di perdonare e perdonarmi per cancellare e guarire la sofferenza che mi porto dietro. Grazie a… Leggi il resto »
Penso che quando si padroneggia la teoria , agire sia il passo successivo, ed il percorso con Serena è azione… Penso anche che con questa consapevolezza entri in gioco un meccanismo che ci fa “fissare” sull’obiettivo , sul suo raggiungimento oscurando i piccoli ma fondamentali progressi, li sottovalutiamo perché sentiamo di essere troppo lontani, a volte pensiamo che sia l’ennesima falsa partenza! È questo che intendevo dire con…”confermare quell’assurda tesi” di inadeguatezza ( nella precedente risposta). Credere in me in quel momento, dire a me stessa prova a cambiare atteggiamento, che potrà mai succedere? Quella per me è stata la… Leggi il resto »
Ale sembri una mental coach!!! Grande, mi associo a Serena nel dirti che la tua risposta è davvero completa!!! 🙂
Grazie Fra… 🤗
Credo che Alessandra non avrebbe potuto risponderti meglio. Nella sua prima frase c’è tutto 🙂
Capire (e capirsi) non basta per cambiare, agire è necessario. Consapevolezza e azione sono i due pilastri su cui puoi costruire il cambiamento. Se uno dei due viene meno il cambiamento non sta in piedi. Impossibile!
Agire efficacemente però richiede di agire in modo mirato e per questo serve capire esattamente i problemi. Non basta individuarli, bisogna andarci dentro.
Tu hai chiaro cosa fare, come e quando farlo?
Diciamo che sto costruendo il cambiamento, sto ponendo le basi per farlo. Mi sto concentrando su me stessa, sto prendendo consapevolezza, sull’agire ancora ho qualche difficoltà.
Non mi sono liberata ancora di quei pensieri, di quelle malinconie che mi tengono legata al passato. So che se non faccio questo non vedo una vera svolta, quella serenità e tanto cerco.
Chiaro. Ogni regola, convinzione o atteggiamento radicato va visto e compreso per poi agire in modo mirato e consapevole 🙂
Ciao Alessandra! Forte la tue newsletter! Notevole capacità di osservazione….naturalmente dopo averla letta..anzi anche mentre stavo leggendola, mi venivano in mente le volte in cui probabilmente anch’io non sono stata in silenzio per un motivo di “approvazione” ma ovviamente in modo piuttosto inconsapevole…E’ bello comunque scoprire anche attraverso l’esperienza di altri, sempre nuove inconsapevolezze e riuscire a portarle alla luce…..ci permette davvero di avere la nostra vita nelle nostre piene mani…e scoprire le carte..ogni giorno di più! Un abbraccio!
Eh già…Francesca comprendo perfettamente quel che vuoi dire…in un certo senso anche tu hai contribuito a questa mia consapevolezza…abbiamo condiviso un’esperienza da cui ognuno ha appreso qualcosa!
Un forte abbraccio
Ciao , felice e triste di leggere questa esperienza ; felice perché ogni giorno capisco qualcosa di me , triste perché quello che capisco non mi piace , spesso , se non sempre , parlo per compiacere , e quale pensavo fosse l’alternativa ?: dire la mia ad ogni costo , scontrarmi con l’altro , non accettare in silenzio le cose che non mi piacevano ; ora mi chiedo a cosa mi serve ciò ? In realtà a nulla ed allora , come già mi ha fatto notare Serena , meglio fermarmi ed ascoltarmi , ed ora ho capito che… Leggi il resto »
Barbara… quale spunto migliore poteva capitarti? Perché farai i salti mortali per accontentare la tua figliola? Perché sei amareggiata per il suo comportamento? Cosa ci vedi, se ti soffermi in silenzio, nella richiesta di minestrone con il sapore di mamma?
Ascolta …silenzia pretese e giudizi…PROVA…
Farò di tutto per accontentarla perché mi fa piacere . Non sono amareggiata, e’ una constatazione , per la verità sono contenta che mi cerchi quando le fa piacere , anche se a volte e’ per chiedere ; facendo silenzio dentro di me la apprezzo molto perché riesce a fare quello che io non riesco a fare con mia mamma , anche se ora , pur sentendola al telefono 2/3 volte al giorno , non vado più a trovarla ogni giorno , questo dopo un lungo lavoro su di me , aiutata in verità da Serena , e non lo… Leggi il resto »
Ti chiedo una cosa Barbara, potresti chiamare tu tua figlia quando ti va di sentirla invece di aspettare che lo faccia lei. Ci hai pensato?
Se ti fa piacere che qualcuno si interessi a te, puoi essere tu ad interessarti a lui 😉
Inoltre ti chiedo, cosa esattamente non riesci a fare con tua mamma, sentirla solo quando ti fa piacere? Quale pensi che sia la cosa giusta, quella che le fa più bene ricevere?
Certo che ci ho pensato , ma quando la chiamo la disturbo sempre , così le ho detto : sappi che ti chiamerei spesso , che ti penso tanto e che ti voglio bene , chiama tu se e quando puoi .
Per quanto riguarda la mamma a volte mi fa piacere ma a volte lo vivo come un obbligo ,io
preferirei non essere un peso … a lei non importa
Il fatto che tu lo viva come un obbligo riguarda te. Cosa ti pesa esattamente nel chiamare tua mamma?
Inoltre ti chiedo, se fossi certa che per tua mamma fosse la cosa migliore, quella che le fa davvero bene, lo vivresti comunque come un obbligo?
Bene per tua figlia, però ti chiedo, accetti volentieri che lei ti chiami solo in poche occasioni o provi dispiacere o altre emozioni negative?
Sono certa che per la mamma sia la cosa migliore , però talvolta la vivo come un dovere … dopo qualche giorno mi sento oppressa ed allora dirado.
Per quanto riguarda mia figlia accetto volentieri la situazione , perché quando mi chiama o ci vediamo so che lo fa per piacere e questo mi rende felice ; proverei emozioni negative se scoprissi che per lei rappresentassi un “ dovere “ .
Ma per mia mamma non e’ la stessa cosa lei non sa stare sola e non le importa di disturbare ( lo ha detto a sua sorella )
Vale il discorso che abbiamo già affrontato riguardo all’andare da lei e vale esattamente nei termini che valgono per tua figlia. Tua mamma non si rende conto del fatto che vivi come un peso alcune chiamate, ma se lo capisse preferirebbe che tu chiamassi quando ti fa davvero piacere. Ora hai davanti la scelta. Creare una nuova abitudine a tua mamma, rieducandola al fatto che non la chiamerai sempre o continuare a chiamarla solo perché l’hai abituata in precedenza in questo modo. Quale pensi che sia la cosa più giusta per tutti? Rispondi e quindi fai la tua scelta impegnandoti… Leggi il resto »
Scelta fatta , anche se il mio nemico numero uno sono io 😉, io che sono cresciuta a pane e sensi di colpa , ma è l’ora di cambiare , conscia che , emotivamente , sarà non facile 😘
Prova, poi vediamo cosa succede 😉
👍
😀
Alessandra…sei impavida anche tu ! Certe credenze e certe paure sono pericolose come burroni. A volte si risale anche dai nostri “burroni” ma cambiare strada e’ sempre meglio.
Cristina…Allontanarsi dal solco delle abitudini richiede impegno…ma ne vale davvero la pena!