Capire se stessi: tutto quello che ti serve è già dentro di te

Le mie tre settimane di permanenza al rifugio Griera sono state una vera sorpresa, un crescendo di emozioni e panorami mozzafiato! Sono uscito più volte in escursione ho incontrato stambecchi e un camoscio, animale molto schivo e difficile da avvicinare.
Ho visto un’aquila planare sopra di me e scomparire nella nebbia, che fortuna che ho avuto!
Ho scoperto che a pochi metri dal rifugio dimora una famiglia di marmotte a cui non dispiace farsi osservare quasi giornalmente.
Che sensazioni magnifiche e quanti bei ricordi che mi porto a casa, ma soprattutto quante cose belle che ho visto!
Ma perché qui mi sono sentito così bene?
Davvero un panorama stupendo e l’assenza di scadenze quotidiane possono cambiare il mio stato emotivo?
Credo di no, penso ci sia dell’altro!
Capire se stessi togliendo tutto quello che non c’entra
La differenza tra una giornata trascorsa al rifugio e una mia giornata standard non è tanto quello che ho trovato qui in termini di “tranquillità”, bensì quello che manca rispetto alla vita di tutti i giorni.
Non è tanto quello che offre la montagna a rendere migliori le mie giornate, ma è tutto quanto ho lasciato a casa in termini di dinamiche emotive.
Il miglior panorama che ho potuto vedere dal rifugio non è quello naturale, ma il panorama nitido delle mie emozioni visto in 3D.
Nella mia esperienza al rifugio è come se mi fossi visto da fuori. Nulla di trascendentale, “solo” quello che serve per capire se stessi 😉
In un certo senso è come se le mie emozioni non fossero dentro di me, ma davanti a me.
Qui sono al netto, alleggerito di tutto il “rumore” che di solito mi accompagna.
Ma cosa intendo per “rumore” esattamente?
Non mi riferisco a qualcosa di esterno, ad impegni e responsabilità personali, mi riferisco a tutte quelle dinamiche che ho costruito e consolidato nel corso degli anni, a cui sono molto affezionato e con le quali affronto persone, situazioni ed impegni.
Imparare a capire se stessi comincia da tutto quello che ho visto io.
Ho visto che il rumore è dentro di me, è il mio modo di pensare, emozionarmi ed agire nelle situazioni di tutti i giorni.
Mi sono accorto di quante volte di fronte a situazioni specifiche tendo ad emozionarmi in automatico, perdendomi l’unicità del momento, togliendomi il gusto di vivere quell’attimo, quella relazione.
Mi sono concentrato sulla qualità dei miei legami, mi sono accorto che, per quanto mi sforzi, tendo ancora a pensare per etichette.
A quella situazione posso rispondere con questo atteggiamento, quella persona mi da queste emozioni, quell’altra me ne da altre, come se tutto fosse scontato e non ci fosse più nulla da scoprire.
Come se tutto fosse fossilizzato in una “dinamica” più che mai “statica”, sempre lo stesso copione.
Quando “vedi” puoi eliminare il rumore
Ma dentro di me ho visto anche tutta la forza necessaria per non aver bisogno del rumore, per lasciarlo andare, per smettere di comportarmi come se avessi il pilota automatico inserito, per essere libero di essere chi sono.
All’inizio mi sono sorpreso, ho percepito questa sensazione come qualcosa di “sconosciuto”, qualcosa che già mi appartiene, ma che non sapevo neppure di avere.
L’ho sentita mia, mi sono chiesto da dove venisse, ho pensato che fosse una cosa fantastica, mi sono sentito bene!
Ho potuto pensare a tutti i legami che mi aspettano in pianura, a come valorizzarli, migliorarli, a come cambiare il rumore che ora posso osservare.
Voglio mettere a tacere questo rumore, perché ho capito che questo rumore non mi serve!
Mi condiziona, mi fa sentire al sicuro, mi immobilizza in una recita dal finale scontato.
In questo senso rumore fa rima con paura, ti affezioni ad un “atteggiamento” per paura di non essere all’altezza nella tua versione “vera”.
Voglio scegliere cosa fare e cosa pensare, voglio rischiare, voglio essere preda della mia creatività!
Voglio semplicemente essere me stesso senza la pretesa di piacere al prossimo, senza un risultato garantito a priori.
La cosa che il Griera mi ha donato è stata una maggior consapevolezza di me stesso e, come dice Serena, la consapevolezza senza azione non vale nulla.
Capire se stessi può cambiare la vita solo se si traduce in risvolti pratici nella vita di tutti i giorni.
Il mio proposito è quello di usare al meglio questo regalo, di coltivare tutto il potenziale che ho dentro.
Il Griera non è stata una medicina è stata per me una tac emotiva che mi permette di vedere dove e come agire per il mio benessere.
Ora so che la medicina è già dentro di me 🙂
– Articolo di Francesco Chioda –
Ciao Franci….ho riletto la tua newsletter….la prima volta l’avevo letta quando ero ancora al Rifugio e mi accorgo ora, rileggendola di quanto poco avessi colto….molto probabilmente perchè allora ero nella fase..”vivo..poi elaborerò”..ma questo riguarda me. Anche se la mia esperienza è stata diversa….molto diversa dalla tua, ora riesco a cogliere meglio le tue parole e a capirle. Mi piacerebbe, una volta che racconto la mia esperienza (per ora è solo nella mia testa, ma prima o poi….inizio a buttarla giù) con l’aiuto di Serena, capire se i nostri percorsi sono simili o invece proprio diversi…..perdonami sto scrivendo a flusso di… Leggi il resto »
Ciao Francesca ben ritrovata! Mi piacciono le tue parole, sono sicuro che quando avrai “partorito” la tua NL avremo modo di confrontarci sulla diversità o meno dei nostri percorsi e perché no sulle sensazioni post-rifugio. Il rientro per me è stato impegnativo, ma come detto avremo modo di parlarne…. Sul fatto che al momento “poco avevi colto” ti dico che ho provato a farla leggere ad un paio di amici senza suscitare in loro alcuna curiosità/reazione. Penso che per afferrare il significato della mia NL, senza necessariamente condividerne il senso, si debba essere disposti a osservare/vivere in prima persona certe… Leggi il resto »
Ciao, la frase che mi è molto piaciuta del racconto dell’esperienza di Francesco è stata: “Voglio semplicemente essere me stesso senza la pretesa di piacere al prossimo, senza un risultato garantito a priori” Io mi ci rivedo pienamente e totalmente , sono sempre presa da questo pensiero e non mi fa essere me stessa ma come se mi mancasse sempre qualcosa per essere felice e piena di quel qualcosa che non so trovare in me ma per forza in qualcun altro. E’ come se gli altri fossero i responsabili della mia felicità e quindi senza non posso esserlo, cosa sbagliatissima perché come… Leggi il resto »
Anche a me riesce ancora impegnativo Sarah, da quando sono tornato ho deciso di mettere in discussione questo mio atteggiamento giorno per giorno, penso sia il passo fondamentale che devo compiere. Il pensiero è sempre lo stesso “non ho bisogno della tua approvazione” specialmente se sto interagendo con amici e familiari e questa cosa mi fa stare bene. E’ una sensazione nuova che mi da tanta forza. “Cambiare” nei confronti di chi ti sta vicino, nei confronti delle persone che ti “danno molto” per cui hai “molto da perdere” e farlo con amore è la Sfida con la S maiuscola
Hai assolutamente ragione, la cosa che a me rimane davvero difficile fare è superare il rifiuto. La non approvazione . So che è sbagliato dare la possibilità agli altri di definire o meno il mio valore, ma mi succede .
Questa è una mia ricaduta o meglio qualcosa da cui voglio davvero imparare a non fare più.
Ciao , più che un rumore assordante la mia testa è piena di tutte le cose che devo fare … oltre al corso sull’ indipendenza emotiva , oltre alla lettura dei libri di Giacomo , oltre alla lettura delle vostre interessantissime mail , ho iniziato a fare yoga sia dinamico che meditativo … ma la mia concentrazione nel qui ed ora dura pochissimo , subito mille pensieri affollano la mia testa … come posso spegnere il mio flusso di pensieri ???
Credo che nella risposta di Francesco ci sia quello che ti serve. Lascia perdere il risultato, ma goditi il percorso. Aggiungere roba, per quanto buona sia, non fa che riempirti di impegni che riempiono il tuo tempo e con questo la tua mente. La tua mente non ha bisogno di cose in più, ma di cose in meno. La tua mente ha bisogno di imparare come “semplicemente stare qui”, ferma, nel vuoto, nel nulla da fare. La frenesia che deriva dal riempirsi di impegni non è che un abitudine utile a non percepire quel vuoto che non sai gestire. Così… Leggi il resto »
Grazie Serena , proverò , ma è il tenermi impegnata che interrompe il “ rumore” nella mia testa
Certo, ovvio. Tenerti impegnata nel senso che intendi tu, significa proprio vivere il presente.
Il punto è vivere quello che fai adesso, concentrarti sul presente con dice bene Francesco.
Questo lo puoi fare se quando fai ciò che fai pensi solo e pienamente a quello, impedendo alla tua mente di andare al prossimo impegno.
Se quello diventa il tuo unico modo per distrarti dal rumore, allora la tua vita diventerà una corsa frenetica ad assicurarsi di avere impegni a sufficienza per riempire il tempo e coprire il rumore.
Pensa a viverlo il tempo invece che a riempirlo 😉
È vero quello che scrivi , io caccio il rumore , quando facendo una cosa, qualsiasi cosa , anche la più banale: pulire casa , cucinare sono concentrata su quello che sto facendo , vivendo e godendomi ogni attimo … anche guardando semplicemente il soffitto !!!
Esatto, non potevi dire cosa più vera.
Tutto il resto è di più 🙂
Ciao Barbara! Penso che il primo passo per stare bene l’hai fatto, ti sei iscritta ad un corso di crescita personale, all’interno del quale troverai tutti gli strumenti per “spegnere il flusso di pensieri”. Per mia esperienza ti posso dire che il cambiamento richiede tempo, non lo puoi fare con uno schiocco di dita come detto da Miriam. Io sono cambiato, (tanto!) e se penso al mio cambiamento mi rendo conto che è avvenuto quasi in sordina. Mi spiego meglio….ero troppo occupato a fare esercizi, ad osservarmi, seguire lezioni, leggere libri….un po come te….poi mi sono accorto, con grande mia… Leggi il resto »
Spero possa succedere anche a me , qualche volta in realtà riesco a far cessare i flusso dei pensieri , questo accade se riesco a concentrarmi su ciò che faccio ma spesso la mia mente fugge !!!
Per anni sono stata vittima del rumore assordante dei miei pensieri…. oggi tutto sta cambiando! So di Poter avere il pieno controllo su di loro e questo mi dona una calma che mi permette di essere serena
So di poter avere… Verissimo, anche se ancora non ce l’hai, non completamente o non come vorresti, sai che puoi.
E questo fa una grande differenza 😉
Nulla da aggiungere….. affrontando le cose con questo spirito mi rendo conto di avere molte più energie da investire, mi stanco molto meno
Ciao Francesco, immagino Ke bella esperienza avrai vissuto! Ed è proprio vero Ke quando si è fuori , lontano dai doveri , dalle scadenze , ci si sente diversi! Tutto quel rumore Ke ci assorda e nn ci fa sentire come vorremmo! Io mi sento esattamente così, quando sono lontana da casa , fosse solo x mezz ora! Il rumore mi attanaglia e mi fa sentire soffocata! Grazie a questo percorso , sono venuta a conoscenza di tante cose, ma mi manca l azione alla consapevolezza Ke a volte perdo di vista! Purtroppo le vecchie abitudini in certe situazioni prendono… Leggi il resto »
Un grande abbraccio a Serena!💕☺️
Ciao Carmen penso che Miriam e Sarah abbiano già anticipato in parte la mia risposta. La prima cosa è la consapevolezza, mi sono reso conto che non ho bisogno di persone o situazioni particolari per essere felice, dentro di me ho tutto quanto mi serve per esserlo. Ricadute? Ce ne saranno eccome, non sono tornato dal Griera con un’armatura che mi rende invulnerabile al rumore, ma continuo ad osservarmi continuo a piacermi sempre di più. E’ come se il mio cervello fosse talmente abituato a ragionare in un certo modo che ogni tanto gli devo mettere le briglie e “tirarlo”… Leggi il resto »
“Cambiare è faticoso ma è il mio modo di volermi bene”
Grazie per questo messaggio Francesco e per tutto il resto che hai scritto.
C’è molto lì dentro 😉
😀
Personalmente credo che il cambiamento, quello vero, richieda tempo e lavoro! Non pensò che in uno schiocco di dita avvenga la rivoluzione, ritengo che sia un percorso a tappe, fatto anche forse di “ricadute” ma che, se osservate con occhio nuovo, potranno fungere da piccolo trampolino per un balzo
Anch’io Miriam credo che non sia affatto facile il cambiamento ma che richieda tempo e tante sono le “ricadute” ma credo peraltro che tutto serva per aiutarci a capire come migliorarci e non mollare per raggiungere l’obiettivo che è la ns felicità. Un abbraccio
Condivido in pieno 😉