Osservando molto attentamente i comportamenti delle persone mi sono accorta come credere in se stessi non sia affatto scontato.
Così ho pensato di darti qualche spunto per imparare a farlo.
Non è sempre facile accorgersi della bassa autostima delle persone.
Molto spesso infatti si nascondono dietro ad atteggiamenti fuorvianti, rischiando di darci l’impressione sbagliata.
Tu stesso, o tu stessa potresti non riuscire a vedere la scarsa stima che hai di te.
Ecco perché prima di mostrarti come credere in se stessi, voglio spiegarti cosa significa.
Anzi voglio fare di più e ti propongo questo test creato da Giacomo.
In questa guida troverai:
Credere in se stessi significa fidarsi di se stessi tanto da avere la forza e il coraggio di esserlo.
Richiede di riconoscere il proprio valore assumendosene la responsabilità e decidendo di accettarlo.
E sapere di valere è ciò che ci dà il potere di agire.
Per vari motivi però, ognuno di noi potrebbe arrivare ad avere una scarsa stima di se stesso.
L’autostima può scendere a causa dell’educazione che abbiamo ricevuto, di esperienze vissute in passato o di un’infanzia in cui non ci siamo sentiti amati. Può scendere per errori non perdonati o giudizi attribuiti da altri e a cui abbiamo creduto per un qualsiasi motivo.
Quando si arriva a non credere in se stessi non si riconosce il proprio valore, ma sentire di valere è ciò che ci permette di sentire che la nostra vita ha un senso.
Solo se abbiamo valore possiamo offrire al mondo il nostro contributo unico e originale e condividere ciò che siamo in modo autentico.
Così, dal momento che non possiamo vivere una vita senza senso, se non crediamo in noi stessi finiamo per cercare fuori la conferma del nostro valore.
Lo facciamo con atteggiamenti che diventano vere e proprie abitudini e che ci allontanano sempre di più da chi siamo veramente, rafforzando la sfiducia nei nostri confronti.
Un circolo vizioso che ci trascina sempre più in basso, se non riusciamo a fermarlo.
Capire come credere in se stessi comincia dall’osservare questi atteggiamenti per diventarne consapevoli.
Solo allora sarà possibile prenderne il controllo imparando a cambiare abitudini ormai consolidate.
Ah, piccolo suggerimento aggiuntivo, se non ti fidi di te, leggi la guida in cui ti mostro come avere fiducia in se stessi 🙂
L’estate passata al rifugio mi ha offerto moltissimi spunti per osservare le persone e capire come credere in se stessi.
Ho notato che le persone con una scarsa autostima evitano spesso di assumersi la responsabilità del proprio valore.
Rifiutano di riconoscerlo nella convinzione di non possederlo.
Lo fanno con atteggiamenti che in molti casi potrebbero apparire come sintomi di gentilezza e umiltà, ma che dietro nascondono ben altro.
Una sera dopo cena, il ragazzo che mi aiutava aveva servito il dolce riscuotendo particolare successo tra i commensali.
Fioccavano complimenti e qualcuno aveva chiesto chi avesse fatto quelle torte.
A prepararle era stato proprio lui e quella era stata la risposta che avevo dato ai clienti.
Il ragazzo però, visibilmente disorientato dalla mia affermazione, si era subito preoccupato di specificare che il merito era tutto e solo della mia ricetta.
Nello stesso periodo seguivo una ragazza nel suo percorso di crescita personale.
Lavorava con impegno, ma a ogni successo non mancava di sottolineare come il merito fosse tutto mio e dei miei consigli.
Noti la similitudine?
Entrambe le persone evitavano di assumersi la responsabilità del proprio valore.
Eppure si trattava di cose positive, per quale motivo non avrebbero voluto riconoscere il loro merito?
Chi non crede in se stesso non si sente all’altezza, e sentendosi inadeguato al valore che gli viene riconosciuto, rifiuta di accettarlo e di assumersene la responsabilità.
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Gli atteggiamenti di chi non crede in se stesso possono essere diversi.
Salutando una persona potresti sorprenderti in una stretta di mano debole e lasciva.
Potresti rivolgere il tuo sguardo ovunque, meno che negli occhi degli altri quando parli con loro e magari usare un tono di voce basso e poco comprensibile.
O ancora, potresti non accettare un apprezzamento sincero o esprimerti evitando di esporti in prima persona.
Ti è mai capitato di rifiutare un complimento non credendolo vero o di attribuirne il merito ad altri?
E di esprimere un’opinione e chiederne conferma chiamando in causa altre persone? Qualcosa del tipo: si fa così questo, giusto Luca? Oppure: mio fratello pensa che sarebbe giusto fare in questo modo.
Si tratta di atteggiamenti remissivi che dicono agli altri che stai facendo un passo indietro e che lasci a loro la responsabilità di ogni cosa.
Del resto se non credi in te stesso, o in te stessa non penserai di essere all’altezza di decidere cosa va bene e cosa no, cosa è giusto e cosa non lo è.
Potresti provare incertezza perfino rispetto ai tuoi stessi i gusti e metterli in discussione cercando altrove la conferma della loro adeguatezza.
E dove cercherai conferma? Nel giudizio positivo degli altri e nella loro approvazione.
Ma anche atteggiamenti apparentemente propositivi possono nascondere un scarsa stima di se stessi.
Un’altra aiutante, si preoccupava di approvarmi in ogni occasione.
Lo faceva confermando ciò che dicevo o assecondando ogni mia richiesta, senza nemmeno preoccuparsi di valutarla.
Ma c’è anche chi fa esattamente l’opposto di quello che dicono gli altri cercando di dimostrare il valore della propria opinione.
Ad essere importante non è più la correttezza dell’opinione, bensì il fatto di avere ragione.
Queste persone potrebbero apparire incredibilmente sicure di sé, ma si tratta soltanto di un altro modo di dipendere dall’approvazione degli altri.
Cercare l’approvazione e il giudizio positivo o cercare di avere ragione a discapito di ciò che si ritiene davvero giusto, mette al riparo dalla paura di non valere, ma toglie la libertà delle persone.
A nessuno piace vedersi privare della propria libertà, eppure le persone sono disposte a soffrire per questo.
Ma per quale motivo è così difficile liberarsi dal giudizio e dall’approvazione altrui e trovare la forza di credere in se stessi?
Ti parlo di un altro ragazzo che era venuto al rifugio a fare un’esperienza di lavoro e crescita personale e che un giorno si era trovato semplicemente a lavare i piatti.
Sì trattava di un compito umile e senza pretese, così non era stato a pensarci più di tanto, preoccupandosi solo di svolgerlo con cura e senza pensare di dover dimostrare niente a nessuno.
Eppure quella giornata gli aveva cambiato la vita, sai perché?
Quel ragazzo si era “soltanto” accorto che non doveva essere nessuno di particolare.
Semplicemente, andava benissimo così, nonostante fino a quel momento avesse investito tutti i suoi sforzi per rendersi importante agli occhi degli altri, un punto di riferimento talmente indispensabile da riscuotere la loro approvazione e ottenerne il giudizio positivo.
Scoprire di andare bene esattamente come era non gli bastava però.
C’era qualcosa che non comprendeva, qualcosa che non conosceva e che gli faceva paura.
Si trattava del semplice sentirsi libero di essere chi era, libero dal bisogno di conferme e questo gli faceva provare un senso di vuoto e smarrimento.
Non aveva mai provato cosa fosse la libertà, così stava male senza riuscire a comprenderne il vero motivo.
Quel giorno si era accorto che poteva semplicemente essere l’essere umano che fino a quel momento, inconsapevolmente, si era proibito di essere.
Perdona il gioco di parole 😀
Come ti ho detto all’inizio però, imparare a credere in se stessi richiede di fidarsi di se stessi tanto da avere la forza e il coraggio di esserlo.
Essere se stessi, già…
Quel ragazzo infatti, si era accorto che tutto questo gli aveva sempre fatto comodo, ma cambiare ciò che è comodo è difficile 😉
In questo video tratto dalla Masterclass di indipendenza Emotiva Giacomo ti spiega bene perché, oltre a mostrarti la strada che puoi seguire se vuoi cambiare veramente.
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Cambiare fa paura, perché, anche se ciò che siamo ora non ci piace, almeno sappiamo come muoverci.
Ma se cambiamo cosa ne sarà di noi?
Ecco perché diventa comodo continuare a non credere in se stessi.
Molto più facile addossare ad altri la responsabilità delle proprie decisioni e azioni, quella dei propri errori, perfino la responsabilità delle proprie emozioni.
Del resto se stai male non è colpa tua, così cambiare non servirebbe, né avrebbe alcun senso logico, visto che tanto non dipende da te provare ciò che provi.
Ti pare?
Ma quando ti accorgi di essere immune dal bisogno di farti approvare, tocca assumerti la responsabilità di te stesso, o te stessa e della tua libertà.
Ecco perché spesso arriva l’autosabotaggio a farci visita.
Accettare la propria libertà significa infatti che non si potrà più rimanere a crogiolarsi nella compassione degli altri e nella propria autocommiserazione, ma sarà necessario cominciare a rimboccarsi le maniche e rischiare.
Così, l’unico modo per imparare a credere in se stessi, è quello di decidere di farlo, decidere di cambiare e “semplicemente” ritrovare se stessi per tornare ad esserlo
Per trovare la forza di credere in se stessi è buona cosa imparare l’auto-osservazione.
Solo se imparerai ad ascoltarti e osservarti da fuori potrai notare quello che fai davvero.
Solo quando vedrai davvero potrai prendere la decisione di credere in te stesso, o te stessa.
Ma cosa intendo per osservarsi da fuori?
Osservarti da fuori significa osservarti come se fosse un’altra persona ad aver fatto ciò che hai fatto tu.
Se finora non hai creduto in te stesso, o te stessa ti accorgerai di quanto sia difficile riconoscere i tuoi meriti.
Ma se impari ad osservarti da fuori le cose cambiano.
Rispondi a questa domanda: se lo stesso merito appartenesse ad un’altra persona, magari una persona a te cara, glielo riconosceresti?
Suppongo proprio di sì 😉
Ecco perché sarà imparando ad osservarti da questo inusuale punto di vista che ti accorgerai dei meriti che hai e di cui ora magari non ti accorgi non riconoscendoli tali.
E quando parlo di meriti mi riferisco ad ogni tuo successo, progresso o capacità.
Ogni cosa che hai guadagnato con le tue mani.
Sempre dalla stessa prospettiva però, ti accorgerai anche di quanto molto spesso li demolisci con diversi atteggiamenti autodistruttivi.
A volte li sottovaluti, sminuendoli e dandoli per scontati, altre non li riconosci del tutto, negandoli o attribuendogli agli altri.
Ma i fatti non cambiano anche se tu non ti riconosci i meriti che hai!
Quello che hai fatto esiste ed è oggettivamente reale.
Quel merito resta, anche se cerchi in tutti i modi di demolirlo.
Ora, dal momento che il merito innegabilmente esiste, capire come credere in se stessi significa imparare a eliminare ogni atteggiamento autodistruttivo con cui si cerca di annientarlo.
Inizia ad osservarti, come fossi un’altra persona e fai caso a tutte le volte in cui, in risposta a un tuo merito, usi espressioni come:
E queste sono solo alcune delle espressioni che potresti usare precedute da un “ma” capace di annullare tutto ciò che viene prima.
Come a dire: ho fatto bene quella cosa, ma è stato solo grazie a questo
Oppure: ce l’ho fatta, ma è normale vista la mia età.
E magari ci aggiungi anche: anzi, avrei anche dovuto riuscirci prima… 😉
Per caso anche tu usi questo tipo di espressioni?
Benissimo, da ora osservati molto e comincia a scriverle ogni volta che le noti.
Vederle ti renderà consapevole che i meriti esistono, ma scompaiono solo perché sei tu a smontarli.
A questo punto potrai impegnarti a eliminare queste espressioni dal tuo linguaggio.
Ma fai attenzione, ci sono anche atteggiamenti autodistruttivi in grado di impedirti del tutto di costruire dei meriti.
Si tratta delle espressioni giudicanti, vere e proprie etichette che ti metti addosso e che ti immobilizzano in una condizione di impotenza e incapacità.
Nota ogni volta che usi espressioni come:
Anche in questo caso, scrivi queste espressioni.
Se ti accorgerai di quello che fai, potrai impegnati a toglierle dal tuo linguaggio.
Fai anche attenzione a questo: giudicare è un atteggiamento.
Così se giudicherai gli altri, giudicherai inevitabilmente anche te.
Quindi per eliminare il giudizio che ti dai, impegnati a non giudicare nemmeno gli altri.
Come ti ho spiegato fin dall’inizio, chi non crede in se stesso dipende dal giudizio e dall’approvazione degli altri.
Questo porta facilmente a evitare le situazioni in cui ci si potrebbe trovare a confronto, perdendo gradualmente la capacità di gestirli.
Ecco perché il prossimo passo sarà proprio quello di imparare ad affrontare il giudizio degli altri.
Come?
Un esercizio utilissimo è quello che chiamo “lo faccio lo stesso”.
Consiste nel fare ciò di solito non faresti in presenza di altre persone, andando di proposito a cercare il confronto con il loro giudizio.
Ti consiglio di partire da cose piccole.
Iniziare da cose molto grandi, dove la posta in gioco potrebbe essere alta, rischierebbe soltanto di allontanarti dal tuo obiettivo.
Potresti vestirti in modo sportivo ad una cena formale, cantare per strada in mezzo alla gente o entrare in un negozio con un sonoro “buongiorno!”
Io, ad esempio, sentivo la musica che mi piaceva tra chi sapevo per certo avrebbe preferito tutt’altro. E naturalmente mi preoccupavo di regolare il volume in modo che tutti potessero sentire 😉
Liberarsi dal bisogno di approvazione significa anche imparare a valutare evitando di importi o assecondare.
Puoi decidere di accettare un consiglio dopo averlo valutato o un’opinione ammettendo l’eventuale ragione della persona con cui discuti.
Puoi anche accettare un complimento valutando se ti appartiene, invece di rifiutarlo a priori.
Affrontare il giudizio degli altri e capire come credere in se stessi infatti, significa anche imparare a valutare e fare ciò che ritieni giusto.
Ma potrebbe non essere semplice trovare la forza in se stessi per farlo e ora ti spiego perché.
Ogni persona giudica in base ai suoi gusti, esperienze, regole e condizionamenti culturali.
Finché ci affideremo al giudizio degli altri, per ottenere la loro approvazione non potremo mai essere noi stessi, ma dovremo essere diversi a secondo della persona con cui ci confrontiamo.
Essere chi vogliono gli altri però, a lungo andare porta a non capire più chi siamo, né cosa vogliamo. Cosa riteniamo giusto e cosa no.
Così, se arrivi a non comprendere più cosa pensi che sarebbe giusto per te, ecco che di nuovo, osservare da un punto di vista esterno renderà tutto molto più semplice.
Se la tua difficoltà fosse quella di capire come sarebbe giusto agire nei confronti di qualcuno, prova a metterti nei suoi panni imparando a usare l’empatia.
Tu cosa vorresti ricevere se fossi quella persona?
Oppure la tua difficoltà potrebbe essere quella di fare un scelta che ti riguarda.
In questo caso prova a immaginare una persona che si trova nella tua stessa situazione.
Cosa le consiglieresti di fare, come le proporresti di agire?
Imparare a valutare però non sarà sufficiente finché continuerai a cercare fuori le tue conferme.
Chi non crede in se stesso infatti, stabilisce il suo valore in base al confronto con gli altri.
Per capire come credere in se stessi è necessario smettere di cercare le proprie conferme nel confronto con gli altri.
Confrontarti con gli altri per stabilire se sei meglio o peggio di loro, se vai bene oppure no, cosa è giusto e cosa non lo è, non ti darà mai una risposta autentica, ma sempre la risposta che appartiene a qualcun altro.
Quella risposta che dice molto di lui, ma poco o niente di te.
Ma allora è sempre sbagliato confrontarsi con gli altri?
No, non sempre 😉
Il confronto può essere utile per imparare osservando quello che gli altri sanno fare meglio di te.
Confrontarti con loro con l’unico scopo di osservare per capire, sarà costruttivo ad una sola condizione.
Quando osservando gli altri avrai capito come fare, potrai provarci nell’unico modo che davvero darà un valore a ciò che hai appreso: il tuo.
Se vuoi davvero capire quanto vali, il confronto fallo solo con te stesso, o te stessa!
Così, appena hai capito come fare, torna a concentrarti su cosa puoi fare e su come puoi migliorare.
Solo confrontandoti coi tuoi stessi risultati potrai davvero vedere se stai migliorando o se hai preso una strada sbagliata.
Solo così potrai trovare le tue soluzioni, quelle che ti appartengono e che fanno parte di te. Quelle che ti permettono di esprimerti nel dare il meglio di te stesso, o te stessa.
Sarà questo l’unico modo, per fare emergere quel valore che ti appartiene e che finora è rimasto seppellito dietro al confronto con le persone sbagliate: gli altri.
Imparare a confrontarti con te stesso o con te stessa, innescherà un circolo virtuoso che ti permetterà sempre più di conoscerti e ri-conoscerti, comprendendo sempre meglio chi sei e cosa vuoi.
Prima di continuare a leggere, permettimi di proporti questo quiz per capire se ti conosci abbastanza da credere in te stesso, o te stessa.
A questo punto davanti ai tuoi occhi cominceranno ad aprirsi molte strade che potrai decidere di percorrere.
Per questo sarà molto importante imparare a definire il tuo obiettivo.
Conta molto che l’obiettivo sia proprio il tuo, quello che si basa su ciò che tu ritieni giusto.
Per raggiungerlo sarà importante costruirlo passo dopo passo.
Un percorso fatto di piccoli obiettivi, semplici e raggiungibili.
Ma c’è qualcosa di ancora più importante.
Costruire un risultato solido e pieno di valore richiede che tu ti dia la possibilità di sbagliare e di imparare dagli errori.
Se pensi che per te sia inammissibile sbagliare, se pensi che tu sia sbagliato, o sbagliata proprio come persona, potrebbe essere che non ti sei perdonato, o perdonata per qualche motivo e accettare l’errore confermerebbe qualcosa di troppo brutto per te.
Se questo pensi sia il tuo caso, leggi questa guida 🙂
Tornando alla convinzione che sbagliare sia sbagliato, considera che il vero grande errore è invece quello di affidarsi a questa convinzione.
Ogni errore invece, è una vera opportunità che va colta e sfruttata pienamente.
Come si potrebbe credere in se stessi senza imparare dai propri errori?
Quando mi capita di non raggiungere un obiettivo, allora cerco volontariamente l’errore!
E sai cosa ho imparato?
E’ molto raro imparare per puro caso fortunato. Molto, ma molto più frequente ed efficace imparare dai propri errori.
Capire che puoi imparare dagli errori sarà fondamentale per capire che non c’è nulla che dipende da te che ti possa fermare.
Nulla che possa impedirti di arrivare dove vuoi, perché ogni errore si trasforma in qualcosa di migliore.
Accorgerti di questo significa capire che puoi farcela, perché passo dopo passo puoi imparare ad affrontare ogni difficoltà imparando da ogni errore.
Significa capire che se ce la fai con una cosa puoi farcela anche con l’altra e che più otterrai piccoli successi, più potrai credere nelle tue capacità di ottenerne di grandi.
Ecco come trovare davvero la forza di credere in se stessi!
Grazie Serena!!
A volte è più comodo credere agli altri che a e in se stessi.
Apparentemente oggi credere nel proprio IO sembra una moda …che in realtà nasconde tanta insicurezza e che spesso è solo apparenza.
Trovo spesso che i giovani hanno tantissima sicurezza in fuori ma molta fragilità e insicurezza dentro.
Dovremo tutti, ad ogni età e oggi più di ieri, iscriverci alla scuola di Vita che ci insegni ad essere liberi di essere noi stessi per credere in noi stessi…
Grazie e buon cammino Serena!
E’ più comodo credere agli altri, questo è vero, così ci sembra di non doverci assumere la responsabilità che ci appartiene. Anche se poi siamo ancora noi a pagare il prezzo. A volte però non vediamo proprio la possibilità di credere in noi stessi, così cerchiamo fuori le nostre conferme finendo per cercare di controllare la realtà perché ci dia quello che ci serve. Più lo facciamo e più ci allontaniamo da noi. E’ un circolo vizioso che si innesca, ma che si può invertire con un percorso mirato a recuperare consapevolezza di sé e cominciando ad agire nella giusta… Leggi il resto »
Ciao carissima, è un po’ che non scrivo e me ne scuso. Ho letto sempre con molto interesse e attenzione la tua NL di oggi e mi sono chiesta questo: quindi l’atteggiamento, spesso sbagliato, che noi abbiamo per via del ns passato, vissuto, esperienza, infanzia etc è legato al non credere in noi stessi? Lo facciamo perché insicuri , perché sentiamo che ci manca qualcosa? Hai ragione e lo sto constatando sulla mia pelle che quando ce ne si rende conto che come mi comportavo prima era solo dettato dalla paura, allora c’è come una svolta ma Serena che fatica!… Leggi il resto »
Riguardo alla tua prima domanda, l’atteggiamento sbagliato può essere legato ad atteggiamenti sviluppati per far fronte ai problemi, ma quando parliamo di insicurezza è molto probabile che la tua attenzione si sia sempre più spesso rivolta all’esterno per cercare conferme, rassicurazioni e soluzioni. Tutto questo ti fa perdere il contatto con te stessa e ti fa dimenticare chi sei. Pensaci, di chi ti fidi se non di chi conosci? Ma se perdi il contatto con te, non ti conosci più e quindi non ti fidi e non sei sicura di te. Ma dietro all’insicurezza c’è anche molto altro. No, non… Leggi il resto »
Sicuramente l’atteggiamento sbagliato è frutto di problemi passati che ancora ci trasciniamo dietro e l’insicurezza che uno sente è perché non è concentrata su se stessa ma cerca “fuori” le risposte che invece solo “dentro se stessi” si devono trovare.
Adesso sai sto pian piano riacquistando il contatto con la vera me, con chi sono e voglio essere realmente e come dici tu credo d’aver fatto un passo fondamentale che è la consapevolezza e il continuo rendermene conto ogni giorno mi rende più forte e meno insicura.
Ottimo 🙂
Ma dove sta la fatica quindi?
Beh sai per me è un lavoro quotidiano, duro, serio, costante se voglio che abbia i suoi frutti e spesso la stanchezza, lo stress, la fretta non mi fanno vedere con lucidità o prendere le decisioni con calma. Questo mi crea fatica perché magari mi dico che non sto dedicando quanto dovrei di me stessa nel mio cambiamento e nella mia rinascita. Sto facendo tutto da sola senza nessun intervento o aiuto esterno, intendo consigli od opinioni. Li sento, li accolgo, li valuto ma poi decido da sola perché credo che stavolta sia davvero SOLO IO a dover mettermi in… Leggi il resto »
Meraviglioso Sarah 😀
Oggi cerco di vivere giorno per giorno, fare piccoli passi e farli bene. Ora ho anche io i miei sogni e desideri, da poco, ma ci sono, per me ancora sogni ormai. Io veramente non mi sento in altezza per alcuni passi, ma non e faccio una tragedia, prendo nota, lo vedo e lo metto da parte, perché in questo periodo sarebbe troppo per me. So che anche questo voi dire conoscermi , capirmi e aspettare il momento giusto per non caricarmi troppo. Ti ricordi che mi avevi insegnato a fare le ordini nella mia vita. Sembra che ora ci… Leggi il resto »
Sembra proprio di sì 😉
Quanti bei spunti di riflessione!
Grazie…
Immaginavo che sarebbe stato un articolo adatto a te 😀
😊
Ciao Serena , leggendo quello che hai scritto , ho capito che per empatia , intendo un’altra cosa : mi immedesimo tanto nell’altra persona che capisco le sue esigenze ed i suoi desideri e li assecondo ; so che a me non piacerebbe essere trattata così , ma ho notato che se non do agli altri ciò di cui hanno bisogno non li
aiuto , anzi li allontano , personalmente non me ne importa ma renderle felici non mi costa nulla , quindi perché non farlo ( sto parlando di alcune amiche molto problematiche )
Non esiste una regola applicabile a tutte le situazioni.
Ci possono essere molti aspetti che influiscono sulla scelta di cosa è giusto fare e cosa no a seconda del caso.
Il confine a volte è molto sottile e sta alla sensibilità di ognuno trovare la strada migliore da percorrere 🙂
👍😘