Come ritrovare se stessi: scoprire chi sei dietro al rumore della mente

Può capitare a tutti di perdersi e chiedersi come ritrovare se stessi.
Quando ci perdiamo, finiamo per non sapere più chi siamo, cosa vogliamo davvero e cosa abbia davvero un senso.
E intanto che accade tutto questo, man mano perdiamo fiducia in noi stessi.
Ma come ritrovarsi quando si è ormai così smarriti e lontani?
Se ti è capitato o se è quello che stai vivendo ora, leggi con attenzione 🙂
Dove cercarci quando ormai ci siamo persi?
Molti cominciano a viaggiare per cercare se stessi.
Provano a cambiare vita, si cercano nella distanza fisica da quei luoghi in cui non si sentono a casa, da problemi, responsabilità, giudizi e aspettative altrui.
Si allontanano da un passato che li ha feriti e fatti perdere o da persone che pensano li abbiano portati lontani da sé, ma ciò da cui veramente fuggono sono solo loro stessi.
Per molti la vita intera diventa così un viaggio “altrove” in cui cercano di capire chi sono, ma quando ci si perde, l’unico viaggio da compiere per ritrovare davvero se stessi è un viaggio dentro di sé.
Tu sai chi sei? Quanto conosci veramente te stesso, o te stessa?
Scoprilo con questo quiz prima di proseguire con la lettura 😉
Io stessa mi sono ritrovata dopo essere stata via per un bel po’ e un giorno mentre ero alla guida della mia auto, ho capito chiaramente come ci fossi riuscita.
Ritrovare se stessi: un viaggio dentro di sé
Quel giorno viaggiavo, ma il vero viaggio lo stavo compiendo dentro di me.
Invece di distrarmi con la radio come a volte faccio, avevo deciso di dedicare tutta la mia attenzione al paesaggio che attraversavo.
Volevo solo osservare.
Non cercavo nulla di particolare, ma Osservavo con la “O” maiuscola.
C’era solo ciò che vedevo e mentre mi accorgevo di ogni cosa, ogni cosa riusciva a toccarmi nel profondo facendomi provare una felicità indescrivibile.
In quel momento mi stavo ritrovando e chi sono percepiva tutto.
Ero presente e gli occhi della vera me mi stavano svelando quanto di più vero ci fosse, l’essenza di ciò che mi circondava.
Non esisteva alcun pensiero, non avevo nessun problema, il passato e il futuro non erano in grado di influenzarmi.
Vivevo in uno stato di profonda pace e quiete.
Ero IO ed ero felice.
Appena cominciavo a fare considerazioni e riflessioni su quello che vedevo però, ecco che perdevo quel profondo contatto con me stessa.
Pensaci, quando sei rapito, o rapita dal profumo della terra bagnata sotto la pioggia, dalla meraviglia di un tramonto, dalla bellezza di un fiore e dalla perfezione della natura stai forse pensando a qualcosa?
No, vero?
Infatti, appena i pensieri si facevano presenti nella mia mente, ecco che la felicità del mio sentire si trasformava in un ricordo.
Quel sentire profondamente interiore era anch’esso diventato un pensiero, ma non era più presente.
È stato in quell’istante che qualcosa ha fatto “click” dentro di me. Avevo realizzato come ritrovare se stessi.
Come ri-trovare se stessi togliendo ciò che copre
È proprio la mente a interferire nell’essere presenti a noi stessi.
Succede ogni volta che ci identifichiamo con essa. Ed ecco che copre chi siamo.
Ci confondiamo con la nostra mente e con tutto ciò che crea.
E allora ci perdiamo, mentre siamo sempre ciò che siamo.
È per questo che dobbiamo capire come ri-trovare se stessi.
Si tratta di “scoprire” ciò che è stato coperto.
“Scoprire“, letteralmente togliere ciò che copre, togliere cioè, tutto quello che non c’entra con noi.
Proprio per questo motivo, è importante capire che la tua mente è sì, l’artefice del rumore, ma è anche lo strumento perfetto per svelare la consapevolezza di chi sei.
Tu non sei la tua mente, anche se a volte il suo rumore si fa così forte da confonderti con essa.
Ma cos’è quel rumore così assordante che ti porta ad identificarti con la mente fino a perderti?
Se ti senti perso, o persa, probabilmente quel rumore coinciderà esattamente con l’identità che ti riconosci ora.
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Chi sono?
Ora prova a pensarci, chi sei?
Sei forse i tuoi problemi, le tue emozioni e paure?
Sei i giudizi che ti dai o quelli degli altri?
O forse sei i tuoi errori!
Sì, dev’essere proprio così.
Dici di no?
Beh, allora potresti essere il tuo passato.
Ecco sì, forse sei questo.
E se invece fossi i tanti ruoli che rivesti?
Sì, in effetti potresti essere un padre, una moglie, un operaio o uno studente.
Chi sei tu di tutto questo? Chi hai pensato di essere fino ad oggi?
Prova a definirti, chi sono?
Fatto?
Bene, ora hai scoperto la cosa peggiore che si possa fare per ritrovare se stessi: cercare etichette che diano un’identità e che invece non sono che pura illusione e creazione della mente.
Ma allora come ritrovare se stessi dietro a tutto questo?
Conoscere se stessi per scoprire chi siamo
Per ritrovarti è necessario conoscere te stesso, o te stessa per capire come stai creando la tua vita proprio attraverso la tua mente.
Tu non sei i tuoi ruoli, gli errori o i giudizi che ti dai, sei l’essenza di te stesso, o te stessa.
Non sei i tuoi pensieri e problemi, sei la persona che li crea.
Quando inizi a renderti conto che dietro a tutte queste creazioni della mente ci sei sempre tu, allora smetti di fare la guerra alla realtà perché capisci che non ha più alcun senso.
E mentre la accetti riscopri chi sei.
Ecco allora che in quello stesso momento stai riconoscendo la mente per quello che è: un potentissimo strumento al tuo servizio.
A quel punto puoi dominarla e usarla solo per ciò che serve davvero, impedendole di interferire tra te e ciò che sei.
Ricorda bene questo, o vivi in te stesso, o te stessa, o vivi nella mente.
Essere presente e consapevole ti permette di scegliere quando pensare stando nella testa e quando relazionarti col mondo dalla tua anima.
Ma quando scegli di pensare, pensa davvero!
Sii padrone, o padrona della tua mente, non lasciare che vaghi senza sapere dove.
Ritrovarsi tornando padroni di se stessi e della propria mente
I pensieri inconsapevoli e inutili sono quelli che interferiscono nella tua ricerca interiore.
E tra questi, quelli negativi fanno la parte più grande.
Naturalmente non devi pensare alla mente come un nemico.
La mente lavora per te e si preoccupa di difenderti da ciò che secondo lei minaccia la tua felicità.
Per questo resta sul pensiero negativo che arriva ad indicarti un problema da risolvere.
Lo fa affinché ti attivi per farlo.
Non solo, ma la cosa peggiore che potresti fare è quella di cercare di riprogrammare la tua mente usando tecniche che, speri, ti aiutino a portarla dove vuoi.
Non ti servono tecniche, devi solo vedere.
Questo è proprio quello su cui insiste molto Giacomo in questo video tratto dalla Masterclass di Indipendenza Emotiva.
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È possibile però che a volte la mente valuti le situazioni sulla base di regole inconsapevoli che hai creato nel tempo e senza renderti conto.
Così finché non le vedi prendendone consapevolezza, i pensieri negativi continueranno a rubare la tua attenzione distraendoti così da chi sei.
Quando invece impari a conoscerti e a conoscere così tue regole, allora puoi usare la mente per risolvere i problemi. In questo modo non permetterai che ti confonda fino al punto di identificarti con essa.
Prendersi del tempo per pensare a se stessi e conoscersi davvero è indispensabile per ritrovarsi e tornare a stare bene con se stessi.
Quindi ecco come ritrovare se stessi utilizzando al meglio la mente: capire.
Capire cosa?
Capire come funzionano le emozioni per imparare a gestirle e risolvere i problemi con cui altrimenti ti identificheresti, e restituire ai pensieri il giusto spazio.
E quest’ultimo è un aspetto particolarmente importante per ritrovare se stessi.
Ora ti spiego per bene 🙂
Come ritrovare se stessi: il silenzio della mente
Se è vero che i troppi e inutili pensieri portano a perdersi, ogni silenzio della mente mette invece in contatto profondo con se stessi.
Ecco allora come ritrovare se stessi cogliendo questo silenzio così prezioso.
Per cominciare è importantissimo e fondamentale ricercare la calma.
Nella calma infatti la gestione delle cose è diluita nel tempo e in una minore attività intellettiva, c’è più spazio per il silenzio della mente.
In realtà uno spazio tra un pensiero e l’altro esiste sempre, anche in assenza di calma.
È chiaro però, che più radi sono i pensieri, più è semplice coglierlo.
Cogliere i silenzi della mente quando i pensieri sono molto fitti è quindi sempre possibile, ma questo richiede un elevato livello di presenza e consapevolezza di sé che va sviluppato nel tempo.
Difficile continuare a vivere una vita frenetica e intanto pensare di cominciare il viaggio alla ricerca di sé.
Per ritrovare se stessi sarà indispensabile ridurre il ritmo e ritagliarsi momenti di calma.
E un’altra condizione veramente benefica, soprattutto se unita alla calma, è quella dell’isolamento.
Isolandosi nella natura o in un luogo silenzioso, il silenzio esteriore aiuta ad osservare più facilmente il rumore interiore creato dalla mente e a riconoscerlo come tale.
Osservare lo scorrere dei pensieri è un modo potentissimo per ritrovare se stessi.
È allora che impari a riconoscerti nell’osservatore della mente, anziché nella mente stessa.
Isolarsi nella natura e meditare sono certamente i modi migliori per farlo, ma se non ti fosse possibile andrà benissimo qualunque condizione, purché priva di possibili distrazioni.
E c’è un ultimo importantissimo aspetto che devi sapere per capire come ritrovare se stessi: per ritrovarti devi imparare ad amare.
Cosa c’entra?
Come ritrovare se stessi imparando ad amare
Se comprendi cosa significa amare, allora puoi riconoscere lo stretto legame tra chi sei tu e amore, felicità e libertà.
Allora capisci che tutto questo ti caratterizza e ti appartiene a livello profondo.
Fa parte della tua anima, la tua vera essenza, e dal momento che amare significa donare se stessi, allora imparare ad amare ti porterà a ritrovarti.
Ma come e possibile ritrovare se stessi imparando ad amare?
Parti dal presupposto che se ami non puoi avere paura.
E la paura nasce dal pensiero di perdere ciò a cui ti attacchi.
Cose, risultati, certezze, persone e così via.
Pensi che lì troverai la tua felicità e in quell’esatto momento ottieni invece il contrario, ti perdi dimenticandoti di te.
Se non sai amare finirai infatti per identificarti con ciò che ti appartiene o che desideri.
Pensaci, chi saresti senza quelle cose? Chi senza le tue certezze?
Se ami invece, capisci che tu non sei nulla di tutto questo, ritrovi te stesso e la felicità della tua anima.
Ricordi quando all’inizio ti dicevo che quel giorno, nel viaggio dentro di me in cui avevo capito come ritrovare se stessi, ero IO ed ero felice?
Avevo ritrovato me stessa proprio amando.
Mi ero infatti liberata da tutto ciò che non sono e dando valore a tutto, stavo donando me stessa, mentre tutto si donava a me che lo accoglievo.
Come vedi, amare, ritrovare se stessi e ritrovare la felicità camminano allo stesso passo e una cosa non può prescindere l’altra 🙂
Ritrovarsi e finalmente rinascere
Quel giorno in cui ogni pezzo era andato al suo posto, avevo capito che tutto ciò che ti ho raccontato fin qui, altro non era che il succo di tutto il mio percorso di crescita personale.
Quel percorso in cui ho ritrovato me stessa e sono finalmente rinata.
Ora che ho scoperto chi sono, se anche per un attimo mi perdo, so sempre come ritrovarmi.
Capire come ritrovare se stessi comincia proprio da un profondo lavoro su di sé.
Un lavoro per sciogliere ogni nodo e ritrovare fiducia in se stessi mentre si toglie tutto quello che non c’entra scoprendo se stessi dietro al rumore della mente.
Così, se ancora non lo hai fatto, comincia ora il tuo viaggio.
Ritrovarsi è possibile per tutti, anche per te ora che sai come fare 🙂
Non aspettare un altro secondo e comincia subito. Ora tocca a te.
Buono viaggio! 😀
È molto difficile…. perché l’input per essere osservatore della mia mente non può che arrivare dalla mia mente perché è il cervello che mi permette di pensare, insomma senza mente sarei un vegetale….quindi io comprendo il cercare di prendere consapevolezza della realtà ed educare la mente ai pensieri positivi eliminando le regole che ci creano conflitti ma non riesco a sdoppiare me e la mia mente🙃
Ciao Serena, una cosa non mi è chiara, tu dici che noi non siamo la nostra mente, ma se così fosse vorrebbe dire che non possiamo averne il controllo, invece mi pare che tutti i nostri sforzi di crescita siano mirati ad usare la nostra mente. Se noi non siamo la nostra mente allora è anche giustificato non riuscire a portarla su pensieri positivi quando siamo assillati da pensieri negativi. Se non siamo la nostra mente quale è la parte di noi che ragiona, che pensa e decide? Un sorriso
Rifletti su questo, chi è che controllala mente? Dici che se non lo fossimo non la potremmo controllare. Tu non sei la tua auto, ma non la controlli forse quando guidi? 😉 Puoi considerare la mente come uno strumento che hai nelle tue mani e che puoi usare come vuoi. Altroché se la puoi portare verso i pensieri positivi, altroché se puoi decidere delle tue regole. E’ come decidere che strada fare quando guidi e fare tutto quello che serve per portare l’auto proprio dove vuoi tu. TU, non l’auto 😉 Poi, certo, capire capisci con la mente. Chi sei… Leggi il resto »
Si è complesso, io non riesco a vedermi come entità separata dalla mia mente….. rifletterò ancora su quanto hai scritto. Buona notte!🙂
Riesci a vederti come entità separata dalla tua auto?
Ecco, tieni presente questo paragone, è la stessa cosa 😉
Serena ciao, la mia mente fa parte di me l’auto è uno strumento esterno, un oggetto, inanimato, se non sono io a metterla in moto. Mente e cervello sono la stessa cosa, se ad un essere umano togli il cervello è morte celebrale. Quello che vorrei è imparare a usarlo nel migliore dei modi, eliminare le regole sbagliate acquisite nel tempo, immagazzinate e prese per buone perché così fan tutti!! Farmi più domande e non aver paura delle risposte, accettare la realtà, prendere consapevolezza del fatto che solo io posso controllare me stessa e che gli altri non sono in… Leggi il resto »
Io posso controllare me stessa… Io. Io chi? C’è qualcosa di più che dice al cervello di mettersi in moto e attivare la mente. Chi, cosa? Tu 🙂 Poi dici che quando sei guidata dal pilota automatico le decisioni non sono prese in autonomia dal cervello, ma da noi. Di nuovo ti chiedo, noi chi? Io chi? 😉 Tutto questo non va contro, ma totalmente nella direzione di cui parli. Finché non ti rendi conto di essere tu a controllare e decidere cosa fare con la tua mente (o cervello che dir si voglia), sarà lei a trasportarti dove vuole… Leggi il resto »
Vorrei aggiungere che io comprendo che per una sorta di abitudine (pilota automatico) io arrivi a fare determinate azioni in automatico ma non vuol dire che le decisioni siano prese un autonomia dal cervello come oggetto fisico indipendente da noi, cioè che obbedisce a leggi fisiche, questo vorrebbe dire non essere liberi di esprimere la nostra volontà. Penso invece che risponda a regole sbagliate immagazzinate da noi negli anni che quando vanno in conflitto con la realtà che viviamo producono emozioni e pensieri negativi.
Cara Serena, conoscendomi oramai un pochino avrai sicuramente pensato che non potevo non scrivere qualcosa, altro che riconoscermi, pare la storia della mia vita! Un continuo vivere per fare felici gli altri e assecondare le loro scelte, decisioni, aspettative tranne che me stessa e ciò che invece volevo io. Solo ultimamente, dopo diverse brutte esperienze, è iniziata la mia diciamo “rinascita” ed il mio percorso che sto facendo, grazie a te e a ciò che scrivi. La cura che ci metti, l’entusiasmo che trasmetti, il coraggio che infondi e la possibilità di riuscita sembra vera e quindi sto davvero dando… Leggi il resto »
E già, se non avessi scritto mi sarei quasi preoccupata 😀
Grazie per queste parole e sono felice di esserti stata d’aiuto e di continuare ad esserlo 🙂
Ci sono e ci sarò, sicuro 😉
Tutte le mie parole, come quelle di tutte le persone che ti seguono , sono stra meritate e dettate dal cuore e da ciò che susciti in noi. Non sono complimenti ma realtà. Tu ci migliori e contribuisci a dare il meglio di noi stessi. Il fatto che tu ci sia e che ci possa sostenere, aiutare, incoraggiare e’ qualcosa di veramente importante. Sei un punto fermo, un riferimento ed un esempio da seguire. Sei quella persona che ci dice e ricorda che ” si può fare, che ce la possiamo fare, che si riesce” e che con la tua… Leggi il resto »
🙂
😊
Ammirevole.
Vorrei poterci arrivare
Ci arriverai 🙂
Tu seguimi 😉
Come hai fatto a trovare te stessa? Qual è stata l’illuminazione? Riesci sempre ad essere te stessa oppure è un continuo lavoro?
Ciao Monica, è stato un percorso impegnativo in cui per prima cosa ho guardato in faccia alle mie paure trovando al forza e il coraggio per farlo e finalmente uscire da una vita che mi era sempre stata stretta e mi aveva fatto soffrire non poco. Questo significava andare a vedere anche là dove non lo avevo mai fatto, un po’ per paura e un po’ perché non ci credevo davvero e quindi evitavo uno sforzo che non immaginavo mi avrebbe dato risultati così importanti. Dall’altra ho cominciato a mettere in pratica affrontando le mie paure dritte dritte. Man mano… Leggi il resto »
Serena , bellissima questa newsletter! Hai centrato un vero bersaglio ! Purtroppo nn capisco perché ci viene insegnato Ke l apparire è meglio Ke essere! Te ne accorgi come dici tu quando nonostante i complimenti ti senti vuota dentro perché NN TI RICONOSCI! È DAVVERO BELLO PERÒ SENTIRTI DIRE KE CI SI PUÒ RISCOPRIRE ED ESSERE FINALMENTE SE STESSI! ED È ALLORA KE CON O SENZA I COMPLIMENTI SEI FELICE PERCHÉ SEI LIBERA , LIBERA DI ESSERE KI SENTI E DI PORTARE ALL ESTERNO QUELLO KE SEI DENTRO!!!!!!! SPERO VIVAMENTE DI RIUSCIRE ANCH IO A PORTARE FUORI QUELLO KE HO… Leggi il resto »
Ci lavoriamo 😉
Grazie Carmen 🙂
Cavolo serena… Mi rivedo molto…. Assecondare e pensare che facendolo, potessi ottenere stima e apprezzamento amore è stato lo sbaglio piu grande… Rinunciare a me stessa fondamentalmente… Rinunciare ai miei sogni… O anche solo a dire NO…. se mi sentisse Mi madre direbbe il contrario… Che io sia la pecora nera… E che sono stata l unica a darle filo da torcere… Ma a parte il mio spirito ribelle che ogni tanto usciva per dar voce semplicemente alla mia anima, tutto il resto di. Me stessa, del mio essere della mia esistenza l ho delegata a lei ai chi mi… Leggi il resto »
E io sono qui per aiutarti a farlo 😉
Spirito ribelle… certo, inevitabile quando si vive una vita che non è la propria. E’ come vivere in una gabbia, appena puoi cerchi di fuggire 😉
Mi sono ritrovata tanto in questa newsletter, anche io per anni ho indossato la maschera, per gli altri, per ogni uno diversa “ che fatica” per fortuna mi sto svegliando e sto ricuperando mie parti perse nel tempo che hanno un valore immenso e unico. Anche io mi sono presentata con quello che sono “ vera me” e mi hanno amata e acetata per quello che sono… che bello…. che sensazione straordinaria! Mi ha toccato nel profondo questa storia, sembra la mia 😊. Anche grazie a te ho scoperto delle cose di me… Grazie Serena, ti auguro una splendida giornata… Leggi il resto »
Grazie a te Mari 😉
Ciao Serena, sapessi quante volte avevo la consapevolezza di essere su un palcoscenico e di recitare la mia parte : brava figlia, brava moglie, brava mamma, assecondavo tutti … ho deciso di cambiare … quanta fatica e quanti guai ho combinato … però ora sono felice .
Mi hai aiutato molto in questo mio faticoso cammino .
Faticoso, ma meraviglioso quello che trovi…
La libertà 🙂
Il rischio di indossare una maschera corrisponde a recitare in un film il cui copione è scritto da altri. In palio c’è l’approvazione, tanto meglio recito tanto verrò apprezzato. L’apprezzamento però riguarda sempre la mia performance sul palco e non chi sono veramente. Se voglio essere protagonista devo trovare il coraggio di togliere la maschera.
Grazie Serena!
E sì, il coraggio…
Ma il coraggio è guidato dall’amore. Se decidi di amare il coraggio lo trovi e più trovi coraggio, più diventi forte nell’amore 😉
Meravigliosa…e tu sai perché!
😀
E il complimento qual era?
Che si vedeva proprio la passione che mettevo che mettevo nel mio lavoro, nella cura che mettevo nel predisporre il menù e nel modo di trattare le persone.
Tutto vero, peccato che la passione la mettevo nel tenermi strette le persone e tutto il resto era solo una conseguenza che vivevo male, forzando e massacrandomi corpo e mente 😉
Ti ammiro Serena per la forza che hai, so che questa è la strada, non semplice, ma ci sto provando
Prima di riuscire bisogna provare 😉
Come capisco😂
Eh… 😀
Uscire da la modalità infantile, quella del bambino che ha bisogno di gratificazioni dagli altri per andare avanti è maturità. Vuol dire essere cresciuti, ma spesso, questo passaggio salta e si entra nella modalità faccio tutto per essere visto dagli altri! Questo è vero stanca il doppio e non porta soddisfazione comunque, perché spesso gli altri manco lo vedono un abbraccio a tutti e due.,