Partiamo subito dal presupposto fondamentale che io, tu, tutti vogliamo essere felici, ma sappiamo cos’è la felicità?
Questa è una di quelle domande esistenziali che, antiche come il mondo, ancora non hanno trovato una risposta universale e che probabilmente nemmeno la troveranno mai, e sai perché?
Quando la provi, quando provi quella vera, allora sai cos’è senza ombra di dubbio e allora ti rendi conto che racchiudere la felicità in una definizione è un’impresa praticamente impossibile.
Si può solo provare a spiegarla, come cercherò di fare io in questo articolo.
Del resto si possono trovare un’infinità di definizioni sulla felicità, ma molto spesso si fa riferimento a cose totalmente diverse.
Una cosa che fa decisamente rima con tutte però c’è. E’ lo stare bene inteso come sensazione di benessere.
E credo sarai d’accordo con me anche nel dire che la felicità è un’emozione, un’emozione positiva più precisamente e di questo ti parlerò più approfonditamente dopo.
Il fatto è che quando sperimenti la vera felicità, fosse anche per un solo istante, allora sai esattamente di cosa si tratta, ma se ancora non l’hai nemmeno sfiorata sarà molto facile confonderla con altre emozioni positive.
Ogni emozione positiva genera infatti sensazioni di un benessere più o meno intenso e duraturo, ma che nulla ha davvero a che vedere con la vera felicità.
Molto spesso infatti, confondiamo la felicità con la soddisfazione e il piacere che invece viaggiano su piani completamente diversi.
Quando sentiamo di non essere felici, andiamo alla ricerca di qualcosa che pensiamo ci darà la felicità, così la cerchiamo in cose materiali, successo, risultati, relazioni e altro ancora.
Ma quando anche ottenessimo quello che speriamo, non avremo capito cos’è la felicità perché, dai, che razza di felicità sarebbe quella che se anche la raggiungi, rischi di perdere se perdi ciò che hai ottenuto?
Già perché questo è proprio quello che potrebbe accadere ogni volta, se ci fai caso 😉
E allora vivresti nella paura di non ottenere ciò che pensi ti renderà felice, di poterlo perdere o non più ritrovarlo.
Come si potrebbe essere felici mentre si vive nella paura?
Ora pensaci un attimo, tu sai essere felice?
O ti sembra di esserlo solo in certi momenti e situazioni, a determinate condizioni?
Prima di proseguire prova questo test creato da Giacomo.
Scopri se quella che vivi è vera felicità, oppure…
Solo quando la provi ti rendi conto di che cos’è davvero la felicità e scopri che si tratta di una condizione di pienezza interiore.
Molto diverso da quel benessere di soddisfazione e piacere che potresti confondere con la felicità 😉
Nella soddisfazione e nel piacere, stai bene, certo, ma quella sensazione di pienezza manca.
Sotto c’è tensione, non la pace che senti quando scopri la vera felicità…
Ma esattamente cosa sono la soddisfazione e il piacere?
Se noti, provi soddisfazione quando ottieni ciò che desideri, ma quanto dura quella soddisfazione?
Poco vero?
Hai ottenuto un risultato o costruito la casa dei tuoi sogni, hai trovato un nuovo lavoro, il successo o un partner con cui costruire la famiglia che hai sempre desiderato.
Eppure non sei forse sempre alla ricerca di qualcos’altro?
Non è forse vero che quello hai non ti basta mai?
La soddisfazione è per sua natura di breve durata e per questo crea dipendenza da cose, persone e situazioni.
Alla soddisfazione infatti segue immediatamente l’insoddisfazione e quindi il bisogno di ottenere altro o di avere di più per ritrovare continuamente quello stato di benessere che hai rapidamente perso.
Dipende da cose esterne che possono esserci o non esserci e che certamente non puoi controllare.
Viene da fuori e proprio per questo è anche un’emozione superficiale.
Ma ancora più superficiale è il piacere.
Se pensi di trovare la felicità in una cena in compagnia, nella comodità, nel dolce che adori o in una giornata al centro benessere che preferisci, scoprirai ben presto che ti sbagli.
Il piacere infatti dipende da uno stimolo esterno e finisce appena quello stimolo viene meno.
Quindi di nuovo ti trovi a che fare con un’emozione superficiale, di breve durata e che dipende da cose esterne.
Non è abbastanza chiaro? Allora guarda questo video di Giacomo 🙂
Soddisfazione e piacere li puoi creare ottenendo ciò che desideri e ciò che ti provoca sensazioni piacevoli.
La felicità no, non si può creare o costruire, si può solo raggiungere, trovare o ritrovare.
Ma lei, sotto tutto il resto, c’è. Sempre.
Devi solo imparare a guardare oltre.
Non temere, poi capirai meglio cosa intendo 😉
Ma che cos’è allora la felicità?
Adesso te lo spiego bene, leggi con attenzione 🙂
Per capire cos’è la felicità devi capire cos’è l’amore 🙂
Nell’articolo in cui ti ho spiegato cosa significa amare, ti ho mostrato che amare è un’azione e che l’amore è dono.
Se ci pensi però, non possiamo che donare ciò che possediamo. E cosa possediamo veramente se non noi stessi?
Così ecco che amare è l’azione di donare noi stessi.
E se noi stessi siamo il dono che possiamo offrire amando e se l’amore è dono allora non possiamo che essere amore! 😀
Ma cosa di noi possiamo donare esattamente?
Parlando di amore non parliamo certo di donare il nostro corpo fisico, è ovvio, ma qualcosa di molto più profondo e impalpabile.
Potrei dire il nostro essere, la nostra anima ecco.
Ma ora pensaci bene, se proviamo emozioni positive, ma siamo certi che non si tratti di soddisfazione o piacere, allora staremo provando felicità.
E se l’hai provata, riflettici, cosa stavi facendo?
Te lo dico io cosa ci fa sentire di essere felici. Amare 🙂
Ma cosa c’entra l’amore? Come mai è amare che ci fa sentire di essere felici?
Aspetta, per aiutarti a capire cos’è la felicità devo anche fare un’altra precisazione.
Spesso ci identifichiamo con le nostre emozioni, ci lasciamo coinvolgere e travolgere, ma noi non siamo le nostre emozioni.
Sono nostre, certo, ci appartengono perché siamo noi a crearle attraverso un meccanismo molto preciso, ma non siamo loro.
Così, se soddisfazione e piacere che dipendono da tutto ciò che di materiale ed esteriore possiamo ottenere, sono emozioni che appartengono al lato materiale di noi, la felicità invece, che dipende dal dono di noi stessi, è l’emozione che appartiene alla nostra anima.
Questo vuol dire che la felicità è l’emozione dell’amore.
Ecco perché ti dicevo che è proprio amando che sentiamo di essere felici!
Ecco allora che cos’è la felicità, un’emozione di profonda pace interiore che ci appartiene in modo autentico perché dipende esclusivamente da noi e che nulla di esterno potrebbe farci perdere.
E la felicità è anche un’emozione infinita come è infinito l’amore che siamo e nell’articolo citato poco fa ti spiego anche il perché 😉
Hai presente quando si dice che “la felicità è il risveglio dell’anima”? Ecco, ora avrai capito cosa significa 🙂
Tutto chiaro fin qui?
Bene, ma ancora non ti ho detto tutto…
Per capire cos’è la felicità, devi sapere che non esiste felicità senza libertà.
E di nuovo devo parlarti di amore 🙂
Amare significa offrire al mondo ciò che siamo, lo abbiamo detto, e questo vuol dire dare un senso alla nostra vita offrendo quel contributo unico per migliorare il mondo che solo noi potremmo dare.
E questo ci fa sentire di essere felici.
Ma amare significa non avere paura perché amore e paura non possono proprio convivere.
Così amando non permettiamo alla paura di esistere.
Ora, se ci pensi sono le cose a cui ci attacchiamo a far nascere la paura (di perderle!).
Quando ci illudiamo che la felicità passi da lì, la stiamo confondendo con soddisfazione e piacere finendo per dipendere dai nostri attaccamenti.
In questa condizione non possiamo amare, così non esiste più la libertà e la felicità resta nascosta dalla paura.
Ecco perché essere liberi significa essere felici.
E profondamente liberi lo siamo sempre visto che possiamo sempre amare, proprio come, per lo stesso motivo, profondamente siamo sempre felici.
Felicità è libertà!
Per capire meglio questo concetto devi capire cos’è la libertà, per questo ti consiglio di leggere questa guida in cui te lo spiego per bene.
Come avrai capito, dire cos’è la felicità non è per niente semplice, come non lo è capirlo perché si tratta di un concetto privo di forma.
Per questo ora voglio provare a dirti di più usando una metafora.
Non solo, ma voglio anche provare a spiegarti cosa vuol dire essere felici, perché, se è quello che vogliamo tutti, un motivo ci dovrà pur essere. O no? 😉
Ti piacerebbe leggere un libro che parli di Te, delle Tue emozioni, dei Tuoi pensieri, dei Tuoi sogni, ma anche delle Tue paure, dei problemi, delle difficoltà che vivi?
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Fai conto che la nostra anima (la nostra vera essenza, l’amore quindi) sia il sole.
Se noi amando doniamo la nostra anima, il sole amando dona la sua luce.
Ma cos’è che ci impedisce di amare? La paura.
Lo abbiamo visto, sono i nostri attaccamenti a far nascere quella paura che ci priva della libertà di amare.
Amore o paura.
Ma il sole non conosce il buio, conosce solo la luce.
Il sole non conosce il giorno e la notte, lo vedi?
Ne è l’artefice, esattamente come noi siamo gli artefici delle nostre emozioni positive e negative. E questo possiamo vederlo se impariamo a guardare con gli occhi del sole, con la consapevolezza di ciò che siamo dietro a tutto il resto.
Ti propongo questo quiz per scoprire se sai chi sei veramente. Fallo ora per vedere a che punto ti trovi sulla strada per la felicità 😉
Per questo ti dicevo che possiamo solo raggiungere o trovare la felicità. Perché il sole, dietro alle nuvole più nere o a un meraviglioso pergolato di glicine fiorito e profumato, c’è e solo guardando oltre lo puoi vedere 🙂
Ma il sole quando dona la sua luce sta condividendo luminosità, ciò che gli appartiene in sostanza, esattamente come la felicità appartiene alla nostra anima.
Ecco allora che allo stesso modo, noi amando condividiamo la nostra felicità.
E fin qui tutto chiaro, ma al sole a cosa serve illuminare?
E a noi? A cosa ci serve condividere il nostro amore e la felicità che ci appartiene?
Ora seguimi bene, riflettendoci un momento mi sono accorta che illuminare permette al sole di mettersi in relazione con tutto, con l’intero universo, quel “tutto” da cui nasce e a cui appartiene.
Così, illuminando tutto, il sole ritrova la sua origine e si ricongiunge ad essa.
Non c’è nulla che il sole possa avere più di quel “tutto” che ricongiungendosi ad esso ritorna a far parte di lui.
Ecco la chiave! 😀
Allo stesso modo, se noi amiamo ci stiamo mettendo in profonda relazione con ciò che ci circonda, con quel “tutto” da cui anche noi veniamo e di cui facciamo parte.
E mentre amiamo, condividiamo felicità. Esattamente come il sole condivide la sua luminosità.
A quel punto, come il sole, siamo nella condizione più alta che mai potremmo raggiungere e che non può far altro che crescere man mano che offrendo felicità facciamo posto ad altra felicità.
La felicità genera felicità all’infinito!
Ecco cosa vuoi dire essere felici, essere felici significa avere tutto all’infinito e sempre di più!
Molto, ma molto diverso dalla soddisfazione che arriva dall’ottenere ciò che desideriamo, ma che inevitabilmente è destinato a finire 🙂
Eppure una relazione tra soddisfazione e felicità esiste. Quale?
Se ci pensi, la soddisfazione e il piacere non sono che il punto di arrivo, quello che raggiungiamo ottenendo ciò che desideriamo.
E anche la felicità lo è, visto quanto detto poco fa.
Ma la felicità è anche molto di più.
È il punto di arrivo del nostro stare bene, ma allo stesso tempo il punto di partenza per stare ancora più bene.
Per questo non può finire mai! 😀
E per questo non puoi confondere la felicità con il piacere e la soddisfazione 😉
Ecco allora cos’è davvero la felicità: uno stato di perfetta soddisfazione.
La soddisfazione ha bisogno di essere continuamente alimentata, la felicità invece si alimenta da sé.
Capire di essere felici significa rendersi conto di essere sempre arrivati all’orizzonte pur sapendo che il cammino per raggiungerlo durerà all’infinito 🙂
E’ stato così che ho sentito di trovare la felicità.
Sviluppando consapevolezza, ho ritrovato il contatto con me stessa nel ricongiungimento col “tutto” che mi circonda.
Allora ho cominciato a sentirmene parte ed elemento essenziale.
E tutto questo non può che accadere nella realtà del presente, ecco allora cos’altro di importante devi capire per capire cos’è la felicità…
Proprio come per il sole, è la relazione con quel “tutto” da cui veniamo e da cui prendiamo origine che ci permette di essere felici.
E questo non può essere nella nostra mente, ma nella realtà che viviamo adesso.
Non ieri, non domani.
Adesso.
E’ quando viviamo la realtà del presente che troviamo la felicità.
Passato e futuro non esistono, non sono reali, sono solo proiezioni della mente.
Facci caso, dal passato e dal futuro nascono solo emozioni, positive o negative, che dipendono dallo scorrere del tempo, da ciò che è successo prima o ciò che pensiamo potrebbe succedere dopo.
La felicità invece non dipende affatto dal tempo, è sempre disponibile in ogni attimo del presente, l’unico tempo in cui viviamo davvero.
La felicità è sempre perché la vita è sempre adesso.
Soddisfazione e piacere invece hanno sempre un inizio è una fine, un prima è un dopo.
Pensa a un bambino.
Hai mai visto un bimbo preoccuparsi del passato o del futuro?
Comincia a farlo crescendo, ma da piccolo no.
Se mi guardo intorno vedo che i bambini sono sempre felici.
Giocano, si incuriosiscono di tutto, sbagliano e riprovano, si preoccupano solo di imparare.
Adesso.
Sul volto di un bambino vedi la curiosità, la meraviglia e lo stupore, vedi la gratitudine per le cose più banali.
Un bambino si preoccupa solo di vivere il presente, sa cos’è la felicità, gli basta poco per essere felice e lo vedi proprio come risplende di gioia.
Sa che la felicità e nell’adesso e di rado si perde nel passato o nel futuro.
È dal presente che sgorgano gioia, entusiasmo, curiosità, gratitudine, stupore e meraviglia.
Se osservi un bambino immerso nella vita come sempre è, non sono forse queste le emozioni che prova?
E se ci rifletti un attimo, puoi vedere facilmente che queste altro non sono che emozioni provenienti da una profonda connessione del nostro essere con ciò che c’è 🙂
Ecco perché puoi essere felice ogni volta che vivi pienamente la realtà in cui sei immerso, o immersa.
Capire cos’è la felicità significa rendersi conto che esiste sempre, ma proprio sempre.
Sì lo so a cosa stai pensando, quando ci sono situazioni negative, problemi, dolore, come si fa a essere felici?
Se non hai mai provato la vera felicità potresti pensare che essere felici in queste situazioni sia qualcosa di impossibile, eppure ti dico che non è così.
Puoi essere felice in mezzo a qualunque problema o situazione negativa.
Puoi esserlo nella sofferenza, nella paura, nel dolore, puoi esserlo vicino alla morte dei tuoi cari, persino vicino alla tua.
Raggiungere la felicità comincia dal capire quello che ti ho detto poco sopra: tu non sei le tue emozioni né i tuoi pensieri.
Se impari a vederli per quello che sono, ti rendi conto che le emozioni non sono che le tue reazioni alla realtà che vivi e che giudichi attraverso le tue regole, esprimendo il giudizio per mezzo del pensiero.
Una pura attività della mente, nulla a che vedere con chi sei tu.
Se conosci il comportamento della tua mente, impari a distinguere te da lei e da tutto ciò che crea.
È sviluppando consapevolezza che puoi scoprire cos’è la felicità.
Ricordi l’esempio del bambino?
Magari non ha sviluppato chissà quale consapevolezza, ma ancora è puro da costruzioni mentali di regole su regole, da pensieri inutili e dalle conseguenti emozioni.
È semplicemente felice.
Essere consapevoli è proprio come tornare bambini.
Capisci cos’è la felicità quando scopri chi sei dietro a tutto questo e quando lo vedi, ogni cosa riprende la sua reale dimensione e funzione.
Quando ritrovi te stesso, o te stessa, capisci che puoi affrontare tutto con lucidità ed efficacia senza perdere la felicità che ti appartiene.
Quando si prova felicità ogni problema perde il suo potere di negatività.
Ecco, quando senti che non ti manca nulla e tutto è perfettamente come deve essere, allora hai davvero scoperto cos’è la felicità 🙂
E se qualcosa ti impedisce di essere felice scrivi un commento.
Sarò felicissima di conoscerti e darti una mano a scoprire cos’è la felicità 😀
Come riuscire ad amare quando ci circonda è rigido, ci aggredisce coi toni o pensa solo a sé stesso, non collaborando per una buona condivisione degli spazi?
Prima di tutto amare significa comprendere l’altro anche quando agisce ai nostri danni. Comprenderlo significa capire che se agisce in questo modo è per paura, debolezza, ignoranza o inconsapevolezza. Esattamente come spiego in questo articolo 🙂 Questo naturalmente non significa che gli permetto di continuare a danneggiarmi, ma siccome amare significa anche amare se stessi, metto dei paletti saldi oltre ai quali non deve passare, se vuole mantenere la convivenza con me. Riguardo ai toni (ma entro limiti che puoi stabilire e accettare tu, questo vale anche per la condivisione degli spazi), non puoi decidere come si comporterà l’altro e… Leggi il resto »
Spesso mettere limiti farà irrigidire ulteriormente l’altro, negherà per orgoglio o potrà acconsentire, per poi tornare nuovamente all’atteggiamento di prima. Con questa mancanza di rispetto e incoerenza è difficile amare, se si ha a cuore il proprio benessere
Il problema non è se l’altro è coerente, ma se lo sei tu.
I limiti che hai messo sono limiti “giusti”? E se lo sono, sei disposta a mantenerli a qualunque condizione e comportamento dell’altro?
Se l’altro torna all’atteggiamento di prima i limiti sono sempre lì se tu resti coerente e l’altro non comprometterà il tuo benessere.
Difficile amare se ti preoccupi del tuo benessere? Dipende.
Se i limiti sono limiti “giusti”, allora starai già amando.
Leggi questo articolo, c’è proprio la risposta che cerchi 🙂
Anch’io concordo con Fabio, non riesco a sentire pienamente la felicita’, perche’ c’e’ sempre altro che la copre, che la affossa. Io cerco di andare oltre ai miei pensieri, problemi e dolori , a vivere il presente, l’ adesso ma perche’ non riesco a uscirne? Da un passato non molto lontano che mi assorbe totalmente e nonostante sappia che e’ La cosa giusta torna prepotente a darmi infelicita’ e insoddisfazione interiore. Come un insuccesso, come se il lavoro su me stessa fatto finora svanisse con una rapidita’ e facilita’ estreme.
Se noti ti rispondi tu stessa quando dici che quel passato non troppo lontano ti assorbe totalmente. Come potresti vivere pienamente il presente se la tua mente viene assorbita dal passato? Ora, puoi fare due cose: prima di tutto quando la mente ti riporta nel passato attraverso pensieri inutili e ripetitivi, distoglila volontariamente da lì impegnandola completamente in qualcosa che possa distrarla. Allenati con l’esercizio che trovi qui per cominciare 😉 Altra cosa, renditi conto che quel passato è passato e nel presente non esiste altro che conseguenze pratiche e concrete che quel passato può averti lasciato da gestire. A… Leggi il resto »
Credo che il presente, l’adesso così complicato che sto vivendo non aiuti a far sì che io distolga lo sguardo dal passato, da un passato che mi devasta letteralmente. Le cose che ha prodotto le sto gestendo: la rabbia, la frustrazione e la delusione , la non accettazione per l’avermi e l’essermi preso in giro stanno facendo posto al perdono, alla comprensione e al volermi bene ma parlare di felicità direi di no. Su una cosa hai ragione sono io che mi ostino a non volermi “distaccare” , “disintossicare” come se ci fosse una calamita che mi tenesse attaccata con… Leggi il resto »
Se resti attaccata a qualcosa da cui ti ostini a non volerti distaccare è perché ancora non l’hai trasformato in qualcosa di migliore. Finché gli resti attaccata non puoi provare la vera felicità, se non in quei momenti in cui la tua mente molla per la presa tornando a vivere il presente. Pensaci, quando dai il meglio per tua mamma, stai forse pensando a quel passato? Suppongo di no 😉 Così, per liberartene una volta per tutte, la cosa migliore che puoi fare è individuare ciò a cui ti attacchi e quindi trasformarlo facendolo così letteralmente scomparire. A quel punto… Leggi il resto »
Io credo di sapere esattamente a cosa o meglio a chi mi attacco, ma e’ una cosa inconscia, credo tu mi possa capire, piu’ la scacciò e piu’ ritorna. Sto trasformando questo a cui mi attacco in qualcosa di migliore, in qualcosa che mi e’ capitato perche’ io diventassi migliore e potessi tirare fuori l’amore per me stessa di cui mi sono privata tanto. Evidentemente non sono ancora arrivata a farlo correttamente e in profondita’ come vorrei per farlo scomparire. Non si sta bene in questi momenti ma credo aiutino a voler raggiungere l’ obiettivo , la meta. Non mollo… Leggi il resto »
Da come dici credo sia proprio questo punto, ancora non hai trasformato del tutto.
Se usassi il diario emotivo ti sarebbe più semplice vedere i nodi che ancora non hai sciolto, e allora scioglierli più facilmente.
Lo fai?
Ti capisco molto bene Sarah . Il passato che come dici tu ci devasta e’ una zavorra che impedisce di prendere aria e trascina sul fondo. Tu dici di riuscire a gestire le conseguenze che ha prodotto e anch’io lo pensavo di me ma se così fosse ciò che nel passato ci ha ….si devastato è la parola giusta,non avrebbe ancora così tanta influenza ora. Quando dici ” disintossicare” usi il termine più azzeccato. Quello di cui ho disperatamente bisogno e credo anche tu, è perdonare. Ma perdonare veramente non solo con il pensiero e magari i gesti,ma con il… Leggi il resto »
Concordo Fabio, perdonare è un vero percorso interiore e di vita che può richiedere tempo e lavoro.
Il perdono coinvolge tantissimi aspetti su cui si deve lavorare per arrivarci davvero e profondamente come giustamente dici.
Però è possibile per tutti e quello che poi produce vale tutta la sofferenza che puoi eventualmente aver vissuto e tutto il lavoro che puoi aver fatto per arrivarci 🙂
E’ senz’altro così Serena . Ma come ripeto: cavolo quanto e’ difficile! A volte è davvero davvero difficile trovare la forza morale per fare il lavoro necessario. Pero’ non c’è altra strada.
Difficile non significa impossibile 😉
Togli dalla tua mente la pretesa di riuscirci, non guardare a tutto il lavoro che dovrai fare per arrivare al risultato che immagini, ma suddividilo in piccoli passi che puoi fare giorno dopo giorno.
In una parola, invece di fare la guerra, goditi il viaggio! 😀
Magari leggi questo articolo per capire come vivere il viaggio verso la meta. In fondo non si tratta di altro che di imparare a raggiungere in modo sano i tuoi obiettivi 😉
Ciao Serena. Condivido pienamente quello che dici ma….C’è sempre un ma 😅. Il mio ma è questo: se da un lato razionalmente sposo in pieno il tuo pensiero emotivamente non riesco a ” sentirlo”. È come se avessi steso su tutto, cose belle e non, una coperta di piombo che io e solo io ho creato e da cui non riesco a liberarmi per quanto ci provi. Non so cosa ci porti a volte a costruire la nostra infelicità (perché siamo noi non le cose che ci accadono) o per dirla meglio la nostra cecità riguardo la felicità che ci… Leggi il resto »
Concordo pienamente con quello che dici e lo capisco molto bene. Io stessa ho scoperto cosa fosse la vera felicità solo dopo aver fatto un grande lavoro su me stessa per “togliere tutto quello che non c’entra” con chi sono veramente. Liberarsi da quella che tu vedi come una coperta di piombo è possibile per tutti e certamente lo è anche per te. Dipende tutto da “come” lo fai. Quando capisci che tu non sei i tuoi pensieri, né le tue emozioni, allora ritrovi te stesso nonostante tutti i problemi della vita. E allora scopri anche cos’è la felicità 🙂… Leggi il resto »