Diario emotivo o delle emozioni: strumento utilissimo per scoprire chi sei

diario emotivo

Prima di tutto precisiamo che se parliamo di diario emotivo o di diario delle emozioni, stiamo parlando della stessa cosa.

Ma a cosa serve il diario emotivo? Come va scritto al meglio?
In questa guida scoprirai perché è così importante e soprattutto, come puoi iniziare ad usarlo fin da subito.

A cosa serve il diario emotivo?

Per prima cosa scrivere il diario emotivo serve a capire come funzionano le nostre emozioni e a prenderne consapevolezza.
Essenzialmente è possibile andare a capire da dove derivano le emozioni e diventare consapevoli di tutto il processo, magari inconscio, che ti porta a crearle.

E già, perché sei proprio tu a crearle!
Non sono MAI cose, persone o situazioni a far nascere in te le emozioni, ma come tu le giudichi.
Capito bene? Ho detto MAI.

Ogni emozione scaturisce da un particolare pensiero, che a sua volta è scaturito da delle nostre regole.
La chiave è proprio questa, arrivare a scoprire quali sono queste regole in modo da scegliere consapevolmente se tenerle, modificarle o eliminarle.

Questo è il primo passo che ti porta alla scoperta più grande che tu possa fare, conoscere te stesso, o te stessa per scoprire chi sei veramente!

Magari pensi già di conoscerti perfettamente, ma la conoscenza di sé non ha fine e tutto quello che sai è solo quello che hai già scoperto di te 😉
Allora prima di continuare a leggere, fai questo quiz per scoprire a che punto sei!

Analizzando e osservando i tuoi pensieri e le tue emozioni, capirai che non sono te.
Tu non sei i tuoi pensieri e le tue emozioni. Ti appartengono, ma non sono te.

Questa è una consapevolezza essenziale anche per poter usare l’empatia e creare un ottimo rapporto con gli altri.
Solo così saprai distinguere ciò che appartiene a te, e ciò che invece appartiene agli altri, senza confondere le due cose.

Il meccanismo delle emozioni

Come ti dicevo, dietro ad ogni emozione c’è un processo che coinvolge i tuoi pensieri, le tue regole e le tue convinzioni più profonde.

Ciò che tu percepisci come emozione non è altro che la punta dell’iceberg di tutto ciò che c’è sotto.

Guarda questo video per capire meglio di cosa sto parlando:

Come avrai intuito, tentare di cambiare l’emozione non può portare a grandi risultati. La soluzione è cambiare ciò che c’è sotto, ovvero le nostre regole.

E cambiare le nostre regole significa cambiare qualcosa di ancora più profondo ed importante. E alla fine di questa guida capirai meglio di cosa si tratta.

Il diario emotivo è proprio questo, uno strumento per andare a capire che pensiero ha generato l’emozione che stai provando, in modo da poter conoscere quali sono le tue regole da cui deriva.

In questo modo è semplice toccare con mano come siamo noi a creare le nostre emozioni, sia negative che positive.

Due piccole premesse

Diario emotivo-premesse

Per diventare consapevole, e quindi gestire, le tue emozioni, il diario emotivo è bene scriverlo il più possibile, soprattutto all’inizio.

Magari le prime volte può sembrare difficile e macchinoso, ma non preoccuparti, già dopo qualche giorno diventerà tutto più facile.

Quando avrai raggiunto un buon grado di abitudine a scriverlo, ti renderai conto molto presto che sul nascere di un’emozione, inizierai a farlo mentalmente.

Una volta acquisita questa abilità, allora lo potrai fare anche a mente, ma all’inizio è molto importante farlo in forma scritta.
Basta anche solo una nota sul telefono.

L’atto di scrivere obbliga a formalizzare e a definire, nel minimo dettaglio, ciò che a mente magari rimane solo una vaga idea o percezione.
Inoltre in questo modo ti rimane una traccia scritta, in modo da poterci ragionare in futuro senza il peso di dovertelo ricordare. 

Come scrivere un diario emotivo

Ora guarda questo video per cominciare a capire bene come scrivere il diario emotivo, poi te spiego ancora meglio 😉

Quindi, quando stai provando un’emozione, per fare un diario emotivo ciò che devi fare è scrivere queste tre cose:

  • Situazione
  • Emozione
  • Pensiero

La situazione è tutto quello che è successo nel momento in cui hai provato l’emozione.
Deve essere una fotografia del momento preciso.
Non deve essere lunga, ma chiara e precisa.

Per esempio “ho perso il lavoro” è una situazione troppo vaga e non va bene.
Molto meglio sarebbe dire “oggi pomeriggio ero a casa e il mio capo mi ha telefonato per dirmi che ha deciso di licenziarmi”, oppure “mentre giocavo con mio figlio mi ha chiesto di comprare un gioco che gli avevo promesso da tempo, ma di recente ho perso il lavoro e quindi non lo posso fare”.

L’emozione è semplicemente ciò che hai provato in quel momento.
Potrebbe essere ansia, rabbia, nervosismo, gioia, apatia, tristezza, soddisfazione, etc.

Il pensiero non è altro che ciò che hai pensato di quella situazione.

Può essere che ne hai avuti molti di pensieri in quel momento, ma quello che ci interessa è il primo, cioè quello che ha creato l’emozione.

Tutto chiaro fino qui?

Bene, ora fa bene attenzione a quello che sto per dirti.

Un paio di consigli preziosi per un ottimo diario

Davanti ad una situazione possono entrare in gioco più di una regola e quindi si possono generare più pensieri e più emozioni, per questo è importante scrivere ogni emozione correlata ad un pensiero specifico.

Inoltre da un primo pensiero possono nascerne altri che però non dipendono più dalla situazione che hai vissuto, ma da quello che hai pensato dopo.

Trovare il primo pensiero potrebbe non essere semplice, ma in questo video ti mostro come vederlo più facilmente

Un altro aspetto è quello di scrivere in modo da non fare correlazioni di causa ed effetto tra situazione, emozione e pensiero.
Spesso ci viene naturale pensare che l’emozione è conseguenza della situazione, ma non è mai così.

Frasi come “mi sono arrabbiato perché ho pensato…“, oppure “sono in ansia perché…” non vanno bene.
Molto meglio “Penso che…”, oppure “ho provato ansia e ho pensato che…”. Così è molto più facile essere oggettivi.
Tutto chiaro?

Bene, a questo punto non resta che porsi le giuste domande per scoprire qual è la regola 😉

Ottime domande per ottime risposte!

Domande

Le domande principali sono:

  • Che problema c’è?
  • Cosa significa per me?
  • Cosa temo che succederà?
  • A cosa mi serve?

Facciamo un esempio.
Situazione: mio figlio non mi ha ascoltato quando gli ho chiesto di fare una cosa.
Emozione: rabbia.
Pensiero: Penso che un figlio dovrebbe ascoltare e non fare finta di niente quando qualcuno gli parla.

Perfetto, a questo punto una domanda potrebbe essere: cosa significa per me che mio figlio non mi ascolta?
La risposta potrebbe essere: se mio figlio non mi ascolta significa che non sono capace a farmi ascoltare e che non sono un buon genitore.

Eccola, questa è la regola! Se mio figlio non mi ascolta significa che non sono capace a fare il genitore.
Ma è vero?
E se lui semplicemente quella volta non avesse ascoltato perché aveva altro per la testa?
Insomma, il punto è quello di mettere in discussione questa regola.

Facciamo un altro esempio:
Situazione: un mio amico ha visualizzato il messaggio ma non risponde.
Emozione: ansia.
Pensiero: penso che se lui non mi risponde potrebbe prendere un’altra strada e non saremo più amici come prima.

Qui uno si potrebbe chiedere: che problema c’è se lui prende un’altra strada? Cosa temo possa succedere?
Oppure: a cosa mi serve che lui non se ne vada?
Dalle risposte si potrebbe scoprire che il vero problema è che se il suo amico dovesse andarsene poi lui rimarrebbe solo, e da solo ha paura di stare male e soffrire.

Ecco trovato il nodo anche in questo caso. Una volta capito è possibile andare a lavorarci per risolvere il problema.

Trovare soluzione al problema è la chiave fondamentale del diario emotivo. Ma par capire perché devi capire cos’è un problema.
Leggi questo articolo in cui ti spiego tutto per filo e per segno 😉

Alcuni suggerimenti per usare al meglio il diario emotivo

suggerimenti

Oltre che per le emozioni negative, il diario emotivo è ottimo anche per quelle positive.
È molto utile e importante anche capire come crei le tue emozioni positive.

A volte non ci rendiamo nemmeno conto di stare provando delle emozioni positive e scrivere il diario emotivo anche su quelle è un ottimo modo che accorgersene e valorizzarle.

In questo modo è anche possibile scoprire quando dietro ad un’emozione positiva si nasconde una pretesa soddisfatta.

Noi pretendiamo qualcosa quando pensiamo che ne debba derivare la nostra felicità.
Se penso che potrò essere felice solo se una situazione, o una persona, sia in un determinato modo, allora questo desiderio diventerà una pretesa.

È facile capire che è diventata una pretesa quando, se le cose non vanno come diciamo noi, stiamo male.

Per esempio:
Emozione: soddisfazione
Pensiero: penso che ho raggiunto il risultato che mi ero prefissato.

Come si fa a capire se è una pretesa? Semplice, se non fossi riuscito a raggiungere quel risultato, sarebbe un problema? Starei male?
Se la risposta è si, allora quella non era altro che una pretesa soddisfatta.

Per capire ancora meglio cosa intendo per “pretesa” leggi questa pagina 🙂

Ora, prima di darti un ultimo consiglio prezioso, voglio farti notare che ogni pretesa, come ogni regola del resto, dipende direttamente dal tuo T___O, quello di cui Giacomo parla nel video che ti ho mostrato sopra 😉
E l’unico modo per vivere una vita piena di emozioni senza più stare male è proprio quello di lavorare su questo livello!

Guarda bene tutto il video se ancora non lo avessi fatto 😉

E ora l’ultimo suggerimento.

Un’ultima cosa che ti consiglio è di scrivere il diario emotivo anche e soprattutto per le emozioni piccole, quelle di tutti i giorni per intenderci.
Le emozioni grandi e palesi nascono proprio perché ti dimentichi di quelle più piccole!

Iniziando a diventare consapevole dei meccanismi che creano le emozioni più piccole, diventerà naturale farlo anche per quelle più grandi.

E cominciando ad affrontare quella più piccole, non solo potresti scoprire che non ne nasceranno più di grandi, ma alcune di quelle che provavi fino ad ora scompariranno come per magia.
Il segreto?

Spesso le regole sono le stesse e cambiarle per le piccole emozioni significherà averle risolte anche per quelle grandi 😉

Come di dicevo più su, per riuscire a cambiare in modo radicale e definitivo le tue regole, devi cambiare qualcosa di ancora più profondo.

Si tratta del T___O di cui ti parla Giacomo in questo video tratto dalla Masterclass di Indipendenza Emotiva 😉

 

Scopri la Scuola di Indipendenza Emotiva ⇒

 

Bene, ora non ti resta che cominciare a scrivere il tuo diario emotivo.
Provaci e condividilo nei commenti, ti aiuto a capire meglio come farlo e come utilizzarlo nel modo migliore 🙂

Matteo El Khoury
Matteo El Khoury
Sono Matteo e sono nato a Como nel 2002. Sono sempre stato abbastanza curioso, mi piace imparare cose nuove. Suono il violino in conservatorio e studio fisica, che mi appassiona parecchio. Mi sono avvicinato alla crescita personale con il sito diventarefelici.it nel 2017 ed è stato lì che nel 2020 ho avuto l'occasione di conoscere Serena. Con lei ho fatto un bellissimo percorso che mi ha permesso di scoprire che la felicità è una condizione che già ci appartiene, che tutti possiamo sperimentare e che per questo non avrebbe senso non condividere!
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Nicola
Nicola
Novembre 16, 2021 5:16 PM

Grazie Serena della newsletter di oggi, 16.11.2021. Condivido tanto quanto scrivi. Il cumulo delle cose porta qualcuno a provare l’effetto “pentola a pressione” ….ad orologeria…. nel senso che si cumula per un periodo e poi si esplode con periodicità. Calma, calma, rallentare, reti di protezione, realismo…..un problema alla volta pensando di quello che sta all’estremo opposto del nostro personale tesoro. Quando si corre troppo, oltre i limiti, la matassa si ingarbuglierà sempre di più….bisogna avere la calma della “nonna che lavora ai ferri” ,,,, che “annoda” filo dopo filo, con calma ma con un obiettivo …. il nostro obiettivo verso… Leggi il resto »

Serena Sironi
Admin
Novembre 16, 2021 7:05 PM
Reply to  Nicola

Sì Nicola, concordo 🙂
E a proposito di reti e di nonna…
Non spoilero troppo, ma sappi che tra qualche martedì condividerò una newsletter che credo proprio ti piacerà 😀

Anna
Anna
Settembre 23, 2021 10:09 PM

Ciao Serena, vorrei condividere il mmio primo diario. Situazione: mi hanno comunicato il mio rientro in ufficio dopo 8 mesi di Smart working per seguire un progetto ormai concluso.Emozione: ansia Pensiero:negativo perché ho paura del giudizio da parte dei colleghi, nel non essere più al passo loro
Grazie

Serena Sironi
Admin
Settembre 24, 2021 5:30 AM
Reply to  Anna

Ciao Anna, quando provi ansia significa che temi qualcosa che potrà accadere in futuro a causa della situazione che sai vivendo ora.
Così, prova a rispondere: cosa temi che potrebbe accadere se i tuoi colleghi ti giudicano per non essere più al loro passo?

Anna
Anna
Settembre 24, 2021 9:25 AM
Reply to  Serena Sironi

Ciao Serena,temere di cosa potrebbe accadere non lo so visto come sta cambiando oggi il mondo del lavoro. Ho paura di chiudermi in me stessa E tenermi tutto dentro con il rischio di passare dalla parte di quella che non interagisce.

Serena Sironi
Admin
Settembre 24, 2021 12:58 PM
Reply to  Anna

Beh, innanzitutto è vero che tu non sei più al passo loro? E se è così, cosa puoi fare per tornarci?
Poi considera questo, chiuderti in te stessa è qualcosa che dipende esclusivamente da te.
Ti capita spesso di chiuderti di fronte al giudizio degli altri? E cosa fai esattamente quando accade?

Anna
Anna
Settembre 24, 2021 1:25 PM
Reply to  Serena Sironi

Lavoro in un contesto ambientale dove ho a che fare con una responsabile che Per ogni cosa che fai non va mai bene nulla. Mi sono scontrata parecchie volte ma la situazione ad oggi è rimasta uguale a detta di colleghi.da qui che nascono paure e insicurezza per ogni mossa che faccio all interno dell’ ufficio. Poi sono sicura che riuscirò a mettermi a pari con loro ma non sarà facile. Come comportarmi per evitare scontri e vivere serenamente le mie ore di lavoro?

Serena Sironi
Admin
Settembre 24, 2021 7:29 PM
Reply to  Anna

E’ vero alla responsabile non va “mai” bene “nulla”? Fai attenzione a generalizzare usando termini assoluti, perché in questo modo ti precludi una fetta di realtà che potrebbe essere quella che ti interessa di più. Ci sono occasioni in cui alla responsabile va bene quello che fai? Quali? E se proprio non dovessi trovarne, allora concentrati su quello che puoi fare tu, preoccupati di dare il meglio che puoi e godi di quello, tanto le cose non cambierebbero comunque. Occhio perché dove metti l’attenzione fa una differenza enorme in come puoi vivere ogni situazione 😉 Se fai così, se ti… Leggi il resto »

Anna
Anna
Settembre 24, 2021 8:11 PM
Reply to  Serena Sironi

Ci proverò. Grazie infinite per i consigli. PS ti terrò aggiornata

Serena Sironi
Admin
Settembre 24, 2021 8:24 PM
Reply to  Anna

Ottimo Anna, ci conto 😉

Maria
Maria
Agosto 12, 2021 10:53 AM

Da una situazione che ho vissuto sono emersi dei pensieri: non potrò tornare nel mio paese d’origine che tanto amo, perché le persone che dovrei frequentare non sono più nella mia stessa lunghezza d’onda: trascorrono il loro tempo e si divertono a spettegolare, deridere e sminuire l’altro. La mia regola dice che una vita felice è una vita di qualità, e circondarsi di persone così porta verso tutt’altra direzione oltre che impedire l’evoluzione e la crescita. Un’altra regola mi dice che per essere felice è necessario provare un senso di appartenenza, dato dalla sintonia con le persone che si frequentano.… Leggi il resto »

Serena Sironi
Admin
Agosto 12, 2021 11:23 PM
Reply to  Maria

Ciao Maria, rifletti su questo: il fatto che tu creda profondamente nelle tue regole significa che funzionano?
Dici che le persone che ritroveresti nel tuo paese non ti permetterebbero di vivere una vita di qualità e quindi di essere felice, ma se potessi essere felice in qualunque luogo e con qualunque persona?
Da chi dipende la tua felicità, da te o dalla realtà che vivi?
E poi, a cosa ti serve provare senso di appartenenza? Cosa di questa sensazione ti permetterebbe di essere felice?

Maria
Maria
Agosto 12, 2021 11:52 PM
Reply to  Serena Sironi

Per quanto possa stare bene con me stessa ed amare, ritrovarmi tra persone che hanno atteggiamenti che non condivido mi fa sentire fuori posto: non ho niente da condividere, nulla su cui confrontarmi, nessuna occasione di crescita. Il senso di appartenenza serve all’essere umano per dargli un senso di vicinanza con altri esseri umani, e non sentirsi gettato sulla terra in totale solitudine. Posso scegliere di non vivere male la realtà, ma non cambia il fatto che mi senta fuori posto e senza connessione mentale con altri esseri umani. Credo che ognuno cerchi di seguire una strada che più si… Leggi il resto »

Serena Sironi
Admin
Agosto 13, 2021 6:18 AM
Reply to  Maria

Diciamo che se tu togliessi la pretesa di avere qualcuno con cui confrontarti imparando a crescere indipendente dagli altri, potresti essere comunque felice e se amassi veramente e senza condizioni avresti già trovato il senso della tua vita. Certo, entrambe queste cose richiedono un impegno, una forza e una fatica che ora potresti non sentirti di metterci e così preferisci non tornare alla tua terra d’origine. Non c’è giusto o sbagliato, c’è una scelta di cui devi renderti conto. Niente e nessuno ti potrà mai obbligare a fare nulla, ma che tu te ne accorga o meno, scegli sempre tu.… Leggi il resto »

Maria
Maria
Agosto 13, 2021 11:01 AM
Reply to  Serena Sironi

Sì, probabilmente il problema è che tendo ad essere giudicante nei confronti degli altri, pretendendo da loro la perfezione, magari ritenendomi anche erroneamente migliore. Sono consapevole della mia scelta, ma al momento non riesco ancora ad immaginare una vera crescita senza il confronto con l’altro. Da sola posso fare tante riflessioni ed illudermi essere cresciuta, ma la prova del 9 poi arriva con la relazione, con la messa in discussione. Sono gli altri infatti, a crearci più “problemi” e per ora mi sembra che solo mettendomi a confronto diretto con loro riesca davvero a capire come sto procedendo 🙂

Serena Sironi
Admin
Agosto 13, 2021 11:20 AM
Reply to  Maria

Certo, è proprio questo il punto. Quindi la prima cosa che puoi fare è rendertene conto e accettare la realtà prendendo consapevolezza di essere stata tu a scegliere perché semplicemente per ora preferisci così, consapevole appunto del fatto che ad ora questo è quello che sai fare. PrendI atto, accetti la realtà e l’emozione negativa scompare 🙂 Nel frattempo costruisci. E questo significa che impari a trovare la tua crescita in relazione a qualunque persona tu possa frequentare, invece che solo con le persone che ritieni potrebbero fartela avere. Non solo, ma può imparare a crescere in ogni realtà, con… Leggi il resto »

Maria
Maria
Agosto 13, 2021 2:25 PM
Reply to  Serena Sironi

Probabilmente, sbagliando, credo che la crescita possa avvenire solo tra persone simili e “positive”, e anche questa caratteristica è difficile da stabilire. Se non ho capito male, il mio scopo dovrebbe in fin dei conti essere quello di stare bene pur sentendomi diversa, tra diversi da me? Grazie mille🙂

Serena Sironi
Admin
Agosto 14, 2021 4:52 PM
Reply to  Maria

Direi di sì 🙂 Inoltre rifletti su questo: è vero che cresci di più con persone simili a te e con persone “positive”? Di sicuro puoi crescere sempre, puoi imparare dal loro esempio, puoi osservare e cogliere più facilmente quello che potrebbero offrirti essendo sulla tua lunghezza d’onda, ma quanto più potresti imparare da chi è diverso da te? La crescita non sta forse nel cogliere ciò che ancora ti manca? Oppure nel superare i tuoi limiti? O nell’affrontare e superare le difficoltà? E tutto questo non lo trovi forse nelle diversità? 😉 Poi puoi comunque e sempre fare una… Leggi il resto »

Maria
Maria
Agosto 14, 2021 6:12 PM
Reply to  Serena Sironi

Per scegliere consapevolmente e non provare emozioni negative devo però essere certa che quella sarà la scelta giusta per tutti e che non proverò di conseguenza senso di colpa. Al momento non sono ancora sicura dell’eventuale scelta da compiere, perché sono divisa tra due regole: se ti senti svuotata e impoverita dopo questi incontri, cambia;
-resta e approfittane per accettare quello che non condividi. L’emozione negativa forse deriva dal l’incapacità di scegliere, perché sono insicura sulla mia capacità di farlo e non capisco se pretendo troppo dalle persone. Scusami, Serena, forse sto girando in tondo e mi sto incartando😅

Serena Sironi
Admin
Agosto 14, 2021 10:32 PM
Reply to  Maria

Io credo che l’unico modo per fare la scelta veramente giusta per tutti sia amare. Leggi questo articolo, credo ti sarà molto utile poter fare chiarezza. E magari leggi anche questo 🙂 Riguardo alla regola, anche qui vale il fatto di amare e per amare devi partire da te stessa. Se ti senti svuotata restando in certe relazioni, significa che stai dando più di quello che hai. Questo non è amore per te stessa e non lo sarà per gli altri perché finirai nella pretesa. Così, se ancora non hai la forza di vivere serenamente queste relazioni, la scelta giusta… Leggi il resto »

PAOLA
PAOLA
Agosto 10, 2021 10:39 AM

Ciao Serena, ne approfitto per inviarti un diario che ha a che fare sempre con la mia mania di controllo. Situazione: mio marito sta pulendo i pomodori per congelarli Emozione: preoccupazione Pensiero: se c’è qualche parte non sana e non la pulisce bene danno un cattivo sapore. Se avessi fatto il diario emotivo all’arrivo del pensiero non avrei agito, invece io ho parlato: fai attenzione ecc. Ecc. E quindi è nato il battibecco: vuoi farlo tu? E io: certo se non lo fai tu lo faccio io. presa consapevolezza della situazione che stavo creando, detto questo, sono andata a fare… Leggi il resto »

Serena Sironi
Admin
Agosto 10, 2021 9:42 PM
Reply to  PAOLA

Ciao Paola, ottimo 🙂
Ti chiedo anche questo, esattamente, non avresti agito considerando cosa?

PAOLA
PAOLA
Agosto 11, 2021 10:02 AM
Reply to  Serena Sironi

Considerando che lo stava facendo lui….e che non mi aveva ancora chiesto pareri, poi in realtà li ha solo lavati.e messi a scolare, e dato che non mi sono più interessara è stato lui a dirmi che le potevo mettere via io. La cosa è più complessa perché per noi il controllo è reciproco, poi era lui che aveva da eccepire (la sua regola è contro il consumismo e a favore dell’ambiento) ;gli scocciava che usassi i sacchettini. Le ho chiesto se gli pareva meno inquinante buttare nella raccolta differenziata le lattine dei pelati. Va bè va ve fai come… Leggi il resto »

Serena Sironi
Admin
Agosto 12, 2021 7:08 AM
Reply to  PAOLA

Controllare gli altri non fa che farli sentire privati della loro libertà. Così, finché tu cerchi di controllare tu marito, lui cercherà di controllare te nel tentativo di preservare i propri spazi.
Quando alzi il tuo limite e lasci la presa, spesso gli altri si comportano proprio come vorresti perché si sentono liberi di sceglierlo 🙂

PAOLA
PAOLA
Agosto 12, 2021 7:15 AM
Reply to  Serena Sironi

😊