Emozioni negative: l’importanza di quelle più piccole

Le prime due settimane di luglio le ho passate al Rifugio Griera da Serena dove ho compreso l’importanza delle piccole emozioni negative.
Era molto tempo che non rimanevo fuori casa per più di una settimana e così all’inizio ero un po’ preoccupata per la tenuta. Invece dopo qualche giorno già mi sentivo già a mio agio.
Ho vissuto quel periodo senza particolari attese. Giorno dopo giorno mi impegnavo nei vari compiti e mi piaceva quando acquisivo un po’ più di sicurezza nel fare le cose.
All’inizio trovavo impegnativo tenere il diario emotivo (del resto era così anche a casa). Serena ogni tanto me lo ricordava, ma a me non sembrava che ci fossero cose così importanti da descrivere e sulle quali fermarsi per approfondire.
Poi è successa una cosa…
Le piccole emozioni creano lo sfondo di ogni giornata
Una domenica verso fine turno del pranzo, Matteo, il ragazzo che stava al Rifugio, mi chiede di sparecchiare una tavola di 8 persone. Così esco dalla mia postazione di lavapiatti e mi avvicino al tavolo.
Da come si presenta il gruppo, capisco il motivo per cui il collega mi aveva chiesto di aiutarlo 🙂
Inizio a sparecchiare, quasi nessuno del gruppo mi aiuta. Quando chiedo loro qualcosa devo il più delle volte ripeterlo perché, impegnati in chiacchiere e scherzi, non mi prestano attenzione.
Avverto una leggera irritazione sia nei loro confronti che nei confronti del collega che candidamente ammette la “poca simpatia” per il gruppo.
Pur avvertendo l’emozione negativa, ci passo sopra e 5 minuti dopo sono già tornata ai miei impegni della domenica. Giorno tutt’altro che di riposo per chi gestisce il Rifugio e i suoi aiutanti!
Quando nel tardo pomeriggio Serena mi chiede com’è andata la giornata e se c’è stata qualche emozione negativa accenno solo a questo fatto e senza dargli troppa importanza. Lei però mi chiede di descrivere meglio la situazione e di approfondirla di più, proprio scrivendo il diario emotivo.
E così comincio a fare.
Capisco che al contrario di come ho fatto fino a quel momento, ogni cosa che mi succede, anche la più insignificante che si porta dietro una emozione negativa, è degna di essere descritta, vista e capita.
Io che in tutti questi mesi, ho tralasciato emozioni negative che pensavo insignificanti per concentrarmi solo su quelle più eclatanti, mi sono accorta che la mia giornata è costellata da piccole emozioni negative. Emozioni che poco a poco si sedimentano e danno vita a insofferenza, noia, seccature in generale.
Auto-osservazione e diario emotivo: strumenti per ritrovare la strada giusta
La riflessione di quella domenica mi ha portato nei giorni seguenti a porre molta più attenzione a quello che vivevo e a non trascurare le piccole emozioni quotidiane che sono anche quelle che si presentano con maggior frequenza.
Questa maggiore auto-osservazione mi ha permesso di capire meglio me stessa e qualche settimana dopo l’esperienza del Rifugio, di svelare un meccanismo subdolo della mente che se non avessi vissuto in prima persona, probabilmente non avrei creduto possibile.
Ebbene, stavo trascorrendo una settimana nel posto dove vado da qualche anno, mi ritrovo con degli amici che provengono da più parti d’Italia e insieme giochiamo a tennis. Mi raggiunge anche un mio amico che sento più vicino di altri.
Tutto va bene, l’atmosfera è vivace e serena quando improvvisamente mi sembra di rivivere un momento dell’anno scorso.
E altrettanto improvvisamente si riaffaccia la stessa emozione negativa e ovviamente gli stessi pensieri che sempre l’accompagnavano.
Osservandomi e comprendendo l’emozione col diario emotivo, sono riuscita a gestire l’emozione, scacciando il pensiero e riprendendo pensieri di gratitudine e contentezza per i giorni di vacanza che stavo vivendo. Sostanzialmente tornando a vivere il presente.
Diciamo che è come se avessi ripreso la via nuova che stavo percorrendo, così anche l’emozione se n’è andata.
Più tardi tornando su quella situazione e soprattutto sul modo in cui si era verificata, ho realizzato che la mia mente aveva tentato di sabotare il percorso che stavo facendo e per il quale proprio quel pomeriggio ero stata così contenta e grata.
Emozioni negative: dalle più piccole alle più grandi
Al Rifugio ho imparato o forse ho solo maturato, una maggiore osservazione di me.
Ho riconosciuto l’importanza di non tralasciare le piccole emozioni negative quotidiane.
Ho notato che trascurandole, inevitabilmente poi vado a chiedere compensazione su altro per riequilibrare il mio stato di benessere e mi aspetto che nel corso della giornata almeno una mia richiesta venga soddisfatta. Ad esempio mi aspetto che le amiche con cui sono d’accordo per vederci, accettino il posto che ho scelto senza obiezioni o che mia madre non mi investa con le sue ansie.
E tutto questo, alla fine, non fa che generare altre pretese ed emozioni negative anche più grandi di quelle iniziali.
Ora cerco di stare di più sulla mia vita, su quello che vivo.
Ho compreso l’importanza di scrivere il diario emotivo per tutte le piccole emozioni negative che mi capita di provare.
Mi faccio più domande, non mi accontento della prima risposta che arriva, cerco di capire cosa ci sta dietro, che senso ha per me, a cosa mi serve, come posso raggiungere lo stesso quell’obiettivo e cerco di vivere più pienamente il percorso.
All’esterno forse non è cambiato niente, ma di certo mi accorgo che vivo meno conflitti.
— Articolo di Francesca Terenzoni —
Ciao Francesca, bentrovata!
Grazie per queste tue riflessioni, in effetti le piccole emozioni negative si sottovalutano, si accumulano e facilmente diventano un malessere subdolo…
Anche io ricordo quell’episodio…
bei ricordi al Griera…
Grazie Serena
Ciao Francesca!! Che bello risentirti :-). Mi piace molto la tua NL, mi piace la dinamica che hai descritto inerente le emozioni negative, da quelle piccole a quelle più consistenti, su come osservarle, capirle e risolverle. Quando ci siamo sentiti l’ultima volta mi hai detto che avevamo vissuto esperienze diverse al Griera e probabilmente in parte è vero. Noto ora che una cosa ci accomuna, il fatto di aver maturato una consapevolezza nuova, a mio avviso più profonda da utilizzare costantemente nella vita di tutti i giorni. E’ come se avessimo imparato ad usare uno strumento di osservazione che prima… Leggi il resto »
Concordo con te Francesco. Quello che ho raccontato in questa newsletter è stato più o meno come aprire una porta che poi ne ha aperta un’altra e un’altra ancora….e così di seguito. Sono abbastanza convinta che il Rifugio mi abbia aiutata a scoprire dinamiche apparentemente insignificanti ma che alla fine incidevano pesantemente sulla mia vita di tutti i giorni.
…dimenticavo…..grazie per il commento e a presto..spero! 🙂
a presto! chi lo sa…..:-)
Ciao Francesca!!!
Mi piace molto quello che hai scritto.
p.s. ricordo quel gruppo hahahha 😂😂
ciao Matteo! Grazie….e…non avevo dubbi sul tuo ricordo!!! 🙂 Eppure mi ha molto aiutato!!!
Ciao Serena , ciao Francesca , l’importanza delle piccole emozioni negative ? Serena , nel corso della scorsa settimana , mi aveva , più di una volta , sollecitata ad osservarle , ed io le e mi rispondevo : io non ne avverto , nulla di più falso . Leggendo questo articolo , mi sono catapultata ad anni fa … quando accumulate un sacco di emozioni negative ho cercato gratificazione ed inizialmente ottenuta in una relazione extraconiugale , che poi mi ha fatto stare malissimo , non tanto per i sensi di colpa quanto perché mi toglieva energie … ma… Leggi il resto »
Ciao Barbara, in effetti queste piccole insignificanti emozioni negative…sono le più difficili da individuare e quindi da gestire. Ma è comunque un allenamento, più provi a starci sopra, meglio le individui e inizi a governarle. Sono contenta che la mia testimonianza ti sia stata di aiuto. 🙂
Non è facile individuarle . Spesso avverto un malessere , ma non so perché , e più ci penso meno ci
capisco !!!
Riconosci le tue emozioni in quei momenti?
Riesci a vedere il pensiero?
E puoi individuare il contesto in cui ti capita di avvertire il malessere?
Per contesto non mi riferisco solo alla situazione del momento, ma penso a eventi vari che entrano la tua vita in quel periodo.
Che mi dici?
Ciao ,
purtroppo non riconosco emozioni e pensiero , mi sento solo triste già appena alzata ; la tristezza dopo un po’ passa perché inizio a trafficare … durante la giornata tutto ok , la sera a cena arrivo affamata , e dopo cena , cioccolatini e vino … non da alcolizzata , ma quel che basta per sentirmi obnubilata
Devi capire. Accade costantemente o solo in certi contesti o periodi? Cosa deve succedere perché tu finisca in questa condizione di tristezza?
Considera che capirlo e lavorarci potrebbe non essere semplice e immediato e potrebbe richiedere un certo lavoro.
Peccato non averne discusso durante il percorso di prova, ma se vuoi possiamo riparlarne 🙂
Succede al mattino , e non ne abbiamo parlato perché non era mai successo prima , e’ da qualche giorno , ma non voglio ricadere nel baratro … e quello che mi ha spaventato e’ stato ieri sera … mai bevuto una bottiglia di vino … da cosa scappo ???
Se continuo così penso che dovrò parlarne con te . Come funziona ?
Che dici di vederci su Skype? 😉
Penso che con le domande giuste potresti portarmi a capire questo mio malessere .
La prossima settimana non sono messa bene .
La settima che inizia con lunedì ? Ogni mattina mi viene bene eccetto il venerdì .
Nel frattempo continuerò a pensarci e a contestualizzare meglio il mio malessere .
Grazie , come sempre
Certo 🙂
Ti scrivo in privato, così prendiamo accordi.
Ti ho scritto sulla piattaforma . Grazie