Essere consapevoli cosa significa davvero? La risposta è dentro di te

Molte persone sono convinte di essere consapevoli, ma confondono la consapevolezza con la conoscenza, quando quest’ultima non è altro che uno strumento per andare oltre.
Conoscere è fondamentale perché solo se conosci puoi distinguere e solo allora puoi diventare consapevole.
Per comprendere al meglio tutto quello che ti serve sulla consapevolezza ti consiglio di leggere questa approfondita guida, ma ora voglio mostrarti quello che ho capito io.
Crederci o essere consapevoli?
Credere a qualcosa ed essere consapevoli sono due cose completamente diverse. Addirittura una esclude l’altra.
Mi ricordo che una mia caratteristica è sempre stata la curiosità.
Ero sempre curioso di imparare cose nuove e di scoprire come funzionava qualsiasi cosa.
Sono sempre stato molto interessato alle discipline scientifiche, di qualunque tipo.
Chimica, fisica, biologia, astronomia, ecc.
Questa curiosità spaziava anche in cose come la religione, la filosofia e la spiritualità.
Mi sono sempre fatto domande anche abbastanza profonde.
Andando avanti con il tempo però, soprattutto in questi ultimi ambiti, la curiosità, quella autentica, quella che ti fa dire “wow” come un bambino, ha lasciato il posto ad una domanda: questa cosa, è vera o no? Le cose stanno veramente così, oppure sono sulla strada sbagliata?
Di per sé la domanda non è un problema, ma lo è il modo in cui cerchiamo la risposta e che cosa ne facciamo.
Cercare la risposta all’esterno non funziona, meglio essere consapevoli
Generalmente, se non sempre, quello che facevo, per trovare una risposta alle mie domande, era cercare informazioni.
Questo però non ci aiuta ad essere consapevoli.
Da dove arrivavano queste informazioni? Beh, ovviamente da qualcun altro.
Come facevo a sapere se quell’informazione era davvero corretta? Mi basavo sulle prove che mi portava l’altra persona e ragionavo per capire se secondo me questa cosa tornasse o meno.
In tutto ciò c’è un problema!
Dato che la risposta alla domanda arrivava dall’esterno, le uniche due cose che potevo fare erano crederci o non crederci.
Cosa succedeva quindi? Se qualcuno diceva che quello in cui credevo non era vero, mi veniva il dubbio, e a questo punto le opzioni erano poche: o rimanevo della mia idea cercando magari di avere ragione, oppure, vedendo che sembrava calzare meglio l’altra, cambiavo opinione.
Quando credi o non credi a qualcosa, diventa un dogma.
A questo punto sai già come stanno le cose, “hai la verità”, e paradossalmente, proprio davanti a questa frase, finisce qualsiasi tipo di consapevolezza.
Capisci veramente le cose quando le vedi e ne diventi consapevole
Andando avanti, ho capito che ogni credenza cade davanti alla consapevolezza. Quando si inizia ad essere consapevoli, non si ha più bisogno di credere a nulla.
Mi sono reso conto che la verità non poteva arrivare da fuori, la dovevo cercare dentro di me.
Una cosa esterna può essere in grado magari di aiutarmi a mettermi nelle condizioni di guardare, ma non può mai farmela vedere, perché lo devo fare io.
Quando vedi, davvero, allora non c’è bisogno di crederci. Ne sei consapevole, non hai più alcun motivo di attaccarti ad un concetto.
Ma come si fa a “vedere”?
Con lo strumento più importante che abbiamo a disposizione: le domande!
Però non basta.
Dato che la risposta è dentro, e non fuori, come ti ho fatto vedere, il punto fondamentale è capire chi siamo.
Per capire chi siamo dobbiamo prima capire chi non siamo
Facciamo un esercizio.
Prova a scrivere su un foglio chi sei.
Difficile vero?
Ora ragioniamo…
La prima volta che ho fatto questo esercizio ho scritto: sono uno studente, sono solare, abitudinario, curioso, ecc.
Ma è vero che sono queste cose?
Se da domani smettessi di essere in quel modo? Potrei giusto?
Direi di si!
Oggi sono uno studente, ma se decidessi di smettere di studiare?
In questo momento penso in un certo modo e provo delle emozioni. Ma io, sono quei pensieri e quelle emozioni?
Quello che voglio provare a trasmetterti è che noi non siamo queste cose.
Cosa succede quando qualcuno ti dice per esempio che sei generoso e ti identifichi in questo? Semplice, avrai paura!
Da lì in poi, tu dovrai essere così. Se qualcosa si scontra con questo, come una persona che ti dice il contrario, che sei egoista, proverai emozioni negative, derivanti dalla paura di perdere quello con cui ti eri identificato.
Tu sei oltre!
Togliendo tutto ciò che in realtà non sei, oltre ad andarsene la paura, si inizia ad essere consapevoli e ad acquisire consapevolezza di sé.
Non è una cosa che ti posso dire io, lo devi sperimentare, e l’unico modo è proprio questo.
Fino a che punto si può arrivare?
Qualunque cosa si aggiunge alla frase “io sono…”, è un qualcosa che in realtà non sei, non ti appartiene, è separato da te.
Quando arriverai a dire semplicemente: IO SONO!
Ecco, inizierai a vivere tutto diversamente.