Essere lasciati: come accettare e vivere bene la fine di una relazione

Essere lasciati

A nessuno piace vivere la fine di una relazione.
E ci piace ancora meno quando ad essere lasciati siamo noi.

Di sicuro essere lasciati può essere doloroso e difficile da accettare.
Lo è soprattutto quando riapre vecchie ferite del passato, situazioni in cui ci siamo sentiti abbandonati.

Il più delle volte sono situazioni vissute nell’infanzia.
Piccoli o grandi eventi rimasti impressi nel nostro inconscio con un senso di abbandono.

Questo è certamente uno dei motivi più importanti per cui facciamo fatica ad accettare di essere lasciati.
E sei stato lasciato, o lasciata, ne sai qualcosa anche tu 😉

Essere lasciati, inoltre, potrebbe imprimere in noi anche la convinzione di non meritare amore e avere così conseguenze negative sulla nostra autostima.

Ma quali sono gli altri motivi? E come fare ad accettare che qualcuno ci lasci e lasciarlo andare?

Aiuto da tempo le persone che vogliono migliorare la loro vita e lavorando con loro mi sono accorta che i motivi possono essere di tre tipi:

  • pratico: dipendi dall’altro perché non sai gestire le conseguenze che la fine della relazione ha comportato
  • emotivo: dipendi dall’altro perché hai bisogno di qualcosa che lui, o lei poteva darti a livello emotivo
  • di prospettiva: ti fissi sull’ingiustizia che pensi di aver subito e non molli la presa

 

Amore o dipendenza: come costruisci le tue relazioni?

Amare o soddisfare i propri bisogni

Ora, è chiaro che ogni relazione dovrebbe nascere per amore.
E credo che questo sia un pensiero condiviso praticamente da tutti.

Eppure molto spesso siamo convinti di amare, ma senza rendercene conto troviamo nell’altro proprio la persona capace di soddisfare i nostri bisogni diventando incapaci di vivere senza di lui.

E così, invece di amare, finiamo per usare e sentirci usati creando relazioni di attaccamento e dipendenza.

Prima di proseguire voglio proporti questo test .

 

Su www.cozily.it ho trovato un articolo interessante.
Spiega che recenti ricerche scientifiche dimostrano che essere lasciati può attivare le stesse aree del cervello stimolate da una crisi di astinenza da droghe.

Altro che amore!

È chiaro quindi che per imparare ad amare e creare relazioni sane è fondamentale imparare ad essere indipendenti.
Questo vuol dire sviluppare indipendenza pratica, ma anche emotiva.

E questo è essenziale proprio per i primi due motivi per cui non accettiamo di essere lasciati e viviamo male la fine di una relazione.

Ma vediamoli più da vicino.

 

Sviluppare indipendenza pratica per accettare di essere lasciati

Essere indipendenti per accettare di essere lasciati

Accade spesso che quando una relazione finisce ci ritroviamo intrappolati in problemi molto pratici che non sappiamo gestire.

E questo non rende difficile soltanto essere lasciati, ma anche lasciare una persona quando è il momento di farlo.

Potremmo esserci appoggiati agli altri da sempre e non abbiamo imparato a trovare soluzioni.

Pensa a problemi come la gestione e manutenzione della casa, la gestione di scadenze e pagamenti oppure il lavoro, per esempio.

Gestire imprevisti, prendere decisioni impegnative, organizzare e gestire rapporti sociali di vario tipo, sono altre situazioni per cui potremmo esserci sempre appoggiati a qualcun altro.

Altre situazioni, invece, potrebbero essere nate proprio nella relazione.
E allora eravamo in due a gestirle fin dal primo momento.

Pensa a un figlio, ma anche un’attività lavorativa o un progetto in comune.

Se restiamo paralizzati sul problema che viviamo, vediamo solo ciò che non va bene e il fatto che non va bene.

Ci sentiamo impotenti e senza via di uscita.

Facile a quel punto finire sul pensiero che non sarebbe dovuto succedere, che lui, o lei non avrebbe dovuto fare ciò che ha fatto e così via!

Ci rendiamo vittime impotenti.
Viviamo rabbia ed emozioni negative quando invece potremmo lasciare andare il passato (che non c’è più!) e occuparci del presente.

Piuttosto che rimuginare sulla fine della relazione, potremmo concentrarci sulle soluzioni ai problemi che viviamo.
Per trovarne. O per imparare a trovarne 😉

Costruire la nostra indipendenza pratica, e con essa la sicurezza in noi stessi, è un ottimo primo passo per accettare di essere stati lasciati.

Del resto “chi fa da sé fa per tre” lo dice anche un noto proverbio 😉

 

Riprenditi la tua mezza mela, la felicità dipende solo da te

Le felicità dipende da te-mela

Sai cosa succede quando invece iniziamo una relazione per bisogno?
Quando nel nostro lui, o la nostra lei, troviamo la famosa mezza mela?

Gli stiamo delegando la nostra felicità.

Stavamo bene con lui, o con lei proprio perché in grado di soddisfare i nostri bisogni.

Mai delegare la felicità agli altri!

Per costruire relazioni veramente sane dobbiamo imparare ad amare noi stessi e costruire dentro di noi quello che ci serve per essere felici.

Solo allora potremo amare senza dipendere dall’altro.
E solo senza aver bisogno dell’altro potremo accettare di essere lasciati senza per questo perdere la nostra felicità.

Ed ecco così, come smettere di soffrire per amore.

Ritrovare l’indipendenza emotiva significa capire che la felicità non può dipendere da nulla di esterno e che nulla ha il potere di condizionarla, nel bene o nel male.

Capire come funzionano le emozioni e imparare a gestirle è il primo passo per riuscirci.
Ma dobbiamo anche imparare a conoscerci per diventare padroni di noi stessi e della nostra vita.

Conoscere se stessi conta davvero molto!

 

Bene, ma c’è ancora un motivo per cui non riusciamo ad accettare di essere lasciati, ricordi?
Non molli la presa.

Ti racconto di una ragazza che mi chiedeva aiuto proprio alla fine della sua relazione.

 

Mi hai tolto tutto. Cosa si prende chi ti lascia?

Essere lasciati-Mi hai tolto tutto

Questa ragazza non riusciva ad accettare di essere stata lasciata dal suo compagno e così ho cercato di capire come stesse vivendo questa situazione.

Per prima cosa abbiamo parlato dei possibili problemi nati dalla relazione. Problemi in cui ora si sentiva incastrata.

Ma lei era abituata da sempre a gestire situazioni pratiche, anche le più impegnative.
Insomma, i problemi per lei non erano un problema.

Allora le ho chiesto come fosse il suo rapporto con se stessa e come vivesse il tempo da sola.

Anche qui nulla che non potesse funzionare.
Stava bene con sé e viveva il suo tempo con pienezza ed entusiasmo.

Ma qual era il problema allora?

Ogni volta che qualcosa le ricordava l’ex compagno, poteva essere un messaggio, un amico in comune, la figlia di entrambi che interagiva col papà, qualcosa che prima facevano insieme, un oggetto o altro ancora…

Qualsiasi cosa la portava sul pensiero fisso di ciò che aveva perso e che ora non c’era più.

Da una parte può succedere di provare una sensazione di vuoto e smarrimento quando viene a mancare qualcosa a cui ci eravamo abituati, questo sì.
E vale anche quando una storia finisce.

Ma il vero problema è che essere lasciati ci da proprio l’impressione che ci venga portato via qualcosa.

Ecco perché, concentrata solo sull’ingiustizia di ciò che si vedeva tolto, la ragazza non riusciva a perdonare e lasciare andare l’accaduto.

Ma prima della relazione?

Era felice e la sua vita non aveva nulla che non va.
Né le mancava nulla di ciò che nella relazione c’era.

Non l’aveva e stava benissimo così.
Eppure ora mancava qualcosa

Pensandoci ho capito che iniziare una relazione è come uscire sul balcone di casa.

Cosa c’entra il balcone?
Ascolta, ascolta…

 

Essere lasciati è come uscire sul balcone

Stare bene sul balcone

A volte mi capita di essere dentro casa a lavorare mentre fuori è una giornata fantastica.

Sto benissimo in casa a fare ciò che faccio e amo fare, ma perché non approfittare di una pausa per uscire sul balcone a godermi un momento di questa bellissima giornata?

Wow, che meraviglia il sole sulla pelle mentre l’aria fresca ti accarezza la faccia!
Il profumo dell’erba appena tagliata, gli uccellini che cantano e quel senso di libertà…

E chi ci tornerebbe più dentro casa? 😀

Ma prima poi devo rientrare!
Sento resistenza però, vorrei continuare a stare lì.

Eppure, fino a un momento fa, in casa ci stavo benissimo.
Non mi mancava il sole né l’aria fresca sulla pelle!
Non mi mancavano gli uccellini, né il profumo dell’erba.

Non c’erano, eppure non mi mancavano.

Ma ora che l’avevo visto, lasciare quel ben di Dio…
Troppo bello per accettare di perderlo!

E ci sembra di perdere tutto.

Quando finisce una relazione avviene esattamente lo stesso.

 

Se ti lasciano perdi tutto! Sarà vero?

Essere lasciati e pensare di perdere tutto

Magari stiamo benissimo da soli, poi arriva però arriva quella relazione.
E stiamo ancora più bene.

Proprio come fuori sul balcone, ci sono molte cose che ci piacciono e che prima non avevamo, pur stando molto bene.

E anche questa volta ci abituiamo molto in fretta a ciò che abbiamo e che ci piace.
Proprio grazie alla relazione e alla vita che iniziamo a costruire.

Ci riempiamo della sua pienezza dimenticandoci di avere già la nostra.
E così accadono due cose.

Appena la relazione vacilla iniziamo a lottare per amore  e quando finisce ci pare di ritrovarci senza niente.

Questo accade sempre, con ogni perdita che potremmo vivere.
L’allontanarsi di un figlio, la separazione da una persona a cui teniamo o la morte di una persona cara.

E quando siamo lasciati, pur ammettendo le reciproche responsabilità, vediamo il nostro partner come chi ci ha tolto tutto.

Così puntiamo il dito su di lui e concentrati sulla presunta ingiustizia, non riusciamo a perdonare.

Sappiamo che la realtà è diversa, ma la mente fissa il nostro sguardo sull’unica prospettiva di quello che ora manca.

 

Dove guardi? Quando essere lasciati vuol dire guadagnare di più

Guardare quello che c'è - ricchezza

Anche quando rientro dal balcone mi sembra di perdere tutto ciò di cui potevo godere.
Ma quello che c’era prima è ancora lì!

Devo soltanto mollare la presa e tornare a ricordarmi di tutto il positivo e di quello che ho anche dentro casa.
Per ritrovarlo, viverlo pienamente e riconoscerlo di nuovo.

E questo vuol dire avere la forza mentale e la ferma volontà di distogliere lo sguardo da quello che manca per metterlo su ciò che invece c’è e c’è sempre stato 😉

Se leggi la mia guida per sviluppare un pensiero positivo potrai riuscirci molto meglio 🙂

Lo so, lo so, in tutto questo ti starai chiedendo: ma in fin dei conti Serena, come hai aiutato quella ragazza?

Beh, le ho raccontato la storia del balcone 😀

Anche lei può tornare a cercare tutto il buono che ancora c’è ed è sempre lì, dove l’aveva lasciato.

Anche lei deve solo mollare la presa e lasciare andare quello che ora manca per ritrovare quello che già c’è, viverlo pienamente e riconoscerlo di nuovo.

Non è scomparso!
C’era prima che la relazione iniziasse e nessuno l’ha portato via.

Ma ti dico di più.
Parte di quello che c’è ora potrebbe essere nato proprio GRAZIE alla relazione che è finita.
Anche se è stata lasciata 😉

Cose concrete, ma anche tutto quello che ha imparato, le qualità che ha sviluppato, la sua forza e la sua esperienza

Tutto questo resta!

Ed è qualcosa a cui può essere grata e che arricchisce il suo presente.

Essere lasciati non significa perdere tutto, ma può voler dire guadagnare di più.
Devi solo vederlo 😉

Così, se sei stato lasciato, o lasciata ora sai cosa fare.

Non solo, ma come avrai notato in questa pagina ti ho suggerito anche molti link: portano ad altre risorse gratuite con cui puoi fare questo percorso.

Leggile tutte, con calma.

Se li userai per diventare felice, questi mesi saranno i più importanti della tua vita.

E se invece hai fretta, iniziamo insieme un percorso di coaching: i primi 3 incontri sono totalmente gratuiti, così puoi provare senza rischi a capire se il metodo che uso è quello giusto per te 🙂

Serena Sironi
Serena Sironi
Architetto di formazione e gestore di un rifugio alpino, nel 2007 mi sono avvicinata alla crescita personale e ho capito che lì avrei trovato soluzione alla mia infelicità. È stato nel 2017 però che approdata su diventarefelici.it, con la Scuola di Indipendenza Emotiva è cominciato quel percorso di vera rinascita in cui ho scoperto chi sono davvero e ritrovato la voglia di vivere ogni cosa con entusiasmo. Da allora come Mental Coach collaboro attivamente con la Scuola. Desidero profondamente aiutare tutti a percorrere la strada che ho percorso per prima. Perché tutti possono arrivare dove sono arrivata io!
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