La gratitudine è una delle emozioni positive che mi hanno davvero migliorato la vita in modo profondo.
Essere grati significa proprio questo, accorgersi di tutto ciò che è in grado di migliorarci la vita per accoglierlo e lasciarlo scivolare in fondo al cuore.
Ma gratitudine è anche “gratificare”, aggiungere valore alle cose attraverso la nostra riconoscenza. Gratitudine è amore.
È troppo importante imparare la gratitudine, ma come si fa?
Per spiegartelo ho pensato a un modo un po’ insolito e forse bizzarro, ma che coglie pienamente il principio da cui prende origine questa splendida emozione.
Mia sorella ha condiviso con me un video con un gioco davvero incredibile.
Questo video aveva sbalordito lei e molti suoi amici, così ho pensato di proporlo anche a te.
Presta molta attenzione 😉
Visto? Sbalorditivo, non ti pare?
Eppure un trucco c’è e sono rimasta piacevolmente sorpresa di averlo indovinato al volo, mentre mia sorella non lo capiva nemmeno dopo averglielo spiegato 😀
Siamo abituati a guardare a quello che ci manca ed è proprio questa nostra abitudine a far funzionare questo gioco.
Infatti, qualunque carta sceglierai, tra le carte che compariranno dopo, la tua mancherà sempre. Sai perché?
Se osservi bene noterai che le carte sono tutte diverse da quelle che hai visto all’inizio. Come potrebbe esserci quella che hai scelto?
Il punto è che finché cercherai quello che manca non potrai trovarlo!
Ovvio, non ti sembra?
Eppure questo è lo stesso che facciamo nella realtà.
Cerchiamo quello che manca e non troviamo quello che cerchiamo.
Sembra un paradosso, ma in questo modo vediamo solo ciò che non vediamo, così ci sembra di non avere nulla e stiamo male.
Avremmo potuto invece guardare le carte che c’erano nel primo gruppo e poi concentrarci sulle carte che c’erano nel secondo.
Notando davvero quelle carte, le avremmo osservate e ci saremmo accorti che erano tutte diverse dalle precedenti.
Questo è ciò che ho fatto io scoprendo il trucco 😉
Allo stesso modo, se il mago ci avesse chiesto di trovare la carta scelta tra quelle che aveva in mano, le avremmo guardate tutte e non trovando la nostra, il trucco non avrebbe potuto funzionare.
Eravamo guidati dal mago però, così ci siamo concentrati sulla nostra carta che manca e non su quelle che ci sono.
E il mago ha indovinato di sicuro 😀
Ma cosa c’entra tutto questo con la gratitudine?
Aspetta, ora ti spiego 😉
Ecco cosa troverai in questa guida:
Devi sapere che il succo della gratitudine è tutto qui, nell’accorgersi di quello che c’è.
Riconoscere che esiste già, non dobbiamo fare nulla per averlo tranne che una cosa: diventarne consapevoli. Vedere.
Siamo abituati a guardare alla realtà per quello che ci manca, per le cose che vanno male, per i nostri errori o per gli obiettivi che non raggiungiamo.
Ma quello che c’è lo guardiamo mai?
Se una cosa manca, manca, è vero. Ma non è altrettanto vero che invece delle cose ci sono?
Diventare consapevoli significa vedere quello che c’è e quello che manca.
Significa vedere tutta la realtà per godere di ciò che c’è e capire profondamente di cosa è fatto ciò che manca, comprendendo il vero motivo per cui il fatto che manchi rappresenta un problema. E risolverlo.
Ma spesso basterà la consapevolezza a sgretolare sotto ai nostri occhi quel problema. Scopriremo che quella cosa sembrava mancarci solo perché fino a quel momento non l’avevamo vista davvero.
Vedevamo invece il significato che gli davamo, quel significato che diceva di noi, dei nostri gusti, delle nostre regole, ma nulla di quello che appartenesse veramente a quella cosa.
Cercavamo un’immagine che apparteneva solo alla nostra mente, perdendoci quello che invece c’era ed era reale.
Il primo passo per imparare a godere della gratitudine è proprio questo: imparare a guardare la realtà per quella che è.
Guardarla come la vedrebbe uno scienziato che osserva un fenomeno a scopo scientifico, solo per capire e imparare.
Vedere quello che c’è e quello che manca e capire che la realtà è fatta da entrambe le cose.
Questo significa avvicinarci più possibile alla realtà oggettiva, togliendo ogni filtro e depurandola del significato che noi gli attribuiamo.
Il secondo passo per essere grati poi sarà quello di concentrarci su quello che c’è.
Fai attenzione che questo non significa far finta di nulla e trascurare quello che manca, ma piuttosto concentrarci su quel che abbiamo e che è già lì a nostra disposizione, per goderne evitando che vada sprecato.
Potresti pensare che ti stia proponendo una sorta di autoconvinzione, un mantra che ti infila nella testa che il mondo sia tutto rosa.
Non è così.
Siamo educati a pensare che è sbagliato guardare a ciò che abbiamo, abbiamo imparato che in questo modo ci dimenticheremo dei problemi e trascurandoli, non li risolveremo.
Ma se davvero ci preoccupassimo solo di sistemare le cose che non vanno, senza concederci di godere di quello che va bene, come potremmo godere di ciò che abbiamo sistemato?
Lo prenderemmo per metterlo da parte e riportare l’attenzione su altro che non va e che dovremo sistemare.
Pensaci, ti impegni rendere positiva una cosa e poi nemmeno ci fai caso perché la tua attenzione dove va? Di nuovo sulle cose che non vanno bene per poterle sistemare. Le altre.
E a cosa servirebbe tutta questa perfezione?
Ecco perché mentre sistemiamo ciò che non funziona dobbiamo imparare a godere di quello che c’è.
Più alleneremo la mente in questa direzione, più noteremo quello che c’è.
Ma questo non basta per provare quella gratitudine che ci cambierà la vita.
Uno sguardo superficiale renderà presto scontato ciò che abbiamo, esaurendo in fretta la ricchezza che possiede.
Per diventare davvero consapevoli di ciò che abbiamo è necessario fermarsi e osservare profondamente, invece di limitarsi a vedere che abbiamo qualcosa.
Il nostro obiettivo non è quello di riempirci di “cose”, ma di goderne riconoscendone il valore.
Ciò che diventerà scontato, invece, scomparirà dai nostri occhi come un oggetto vecchio riposto in un armadio e che non sappiamo più di avere.
Provare gratitudine significa andare nella profondità di ogni cosa e di ogni attimo. Il segreto è quello di viverci dentro.
E per questo serve calma.
Come potremmo vedere profondamente ciò che abbiamo se non fermiamo il tempo di quell’istante?
Per accorgerci e poter essere grati dobbiamo dilatare il tempo e vivere ogni attimo per coglierne la ricchezza e lasciarla entrare vedendo tutto l’infinito che contiene.
Pensa a quando lanci un sasso a tutta velocità sul pelo dell’acqua. Finché va veloce, salta sulla superficie e non può accorgersi di quello che c’è dentro nell’acqua e di come è fatta, che ora passa via rapido e superficiale.
Solo quando rallenta allora va giù, in profondità e vede.
Per poter essere grati, dobbiamo vivere dentro al tempo entrando nella profondità di ogni attimo, proprio come il sasso entra nella profondità dell’acqua.
Se non viviamo il momento, se non ci fermiamo in quello che stiamo vivendo, ma pensiamo a quello che non c’è o a quello che dovremo fare dopo, non potremo vedere quello che invece c’è dentro all’attimo che viviamo e non potremo accorgerci.
Ho trovato una frase interessante nel libro di De Mello “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”.
“Molti pensano che la domanda più importante del mondo sia: […] Esiste una vita dopo la morte? […]
Sembra che nessuno si occupi di questo problema: esiste una vita prima della morte? Eppure l’esperienza mi dice che sono proprio coloro che non sanno cosa farsene di questa vita a essere tanto preoccupati di sapere cosa se ne faranno di un’altra vita […]
Sapete cos’è la vita eterna? […]
L’eternità è qui e ora”
Non è nello ieri o nel domani, non è nel prima o nel dopo.
L’eternità è adesso nella profondità dell’attimo. Vivere la vita eterna significa vivere il presente. Accorgersi di quello che contiene.
Vivere nell’attimo presente permette di cogliere e accogliere la profonda bellezza che risiede in ogni cosa e le conferisce un’immensa ricchezza infinita.
Se non ci alleniamo a vivere il presente, a osservare in profondità ciò che abbiamo e che viviamo, a fermarci per godere della ricchezza che abbiamo, non potremo mai sperimentare la gratitudine e sentiremo mancare sempre qualcosa.
Sentiremo la vita sfuggirci e cercheremo sollievo nella speranza di una vita eterna che invece ci stiamo lasciando sfuggire.
Credo che la canzone che Niccolò Fabi ha dedicato proprio al tema della bellezza, esprima molto bene il senso di ciò che ho appena detto.
Sai che il giorno s’impara
ed è subito sera salutiamoci
Sai che chi si ferma è perduto
ma si perde tutto chi non si ferma mai
Sai che è ben poca certezza
ma spesso consola e rischiara
è profumo e candela la bellezza
Sai che un fatto convince
più di ogni pensiero tocchiamoci
Sai che chi di notte non dorme
consuma più in fretta il tempo che ha
Non si smette di fumare
in un giorno qualunque
anche il vuoto si apprezza
è meraviglia perversa la bellezza
eppure ci manca sempre qualcosa
in fondo ci manca sempre qualcosa
sai che c’è chi non si ferisce
ma s’infastidisce soltanto
così vedere una stella di giorno
come un’ombra di notte salva dalla realtà
sei di passaggio godi il tuo turno
anche se c’è chi disprezza
è un’amante fedele la bellezza
eppure ci manca sempre qualcosa
la vita è una corsa meravigliosa
eppure ci manca sempre qualcosa
Il segreto in tutto questo è allenarsi a restare nel presente perché quella di cogliere ogni meraviglia per lasciarla entrare e scivolare in fondo al cuore, è una capacità che si sviluppa e ci porta ad essere grati ad ogni cosa che accoglieremo.
Quando ho visto il video che ti ho mostrato prima, la mia attenzione è subito finita sull’osservare quello che c’era scoprendo immediatamente il gioco.
Tempo fa non credo proprio ci sarei arrivata così facilmente perché non ero abituata a guardare a quello che c’è e non sapevo cosa fosse la gratitudine.
Il rifugio mi ha davvero aiutato molto a scoprire e coltivare questa emozione.
Fin da subito la montagna aveva saputo rapirmi, ma presto aveva cominciato ad essere scontata.
Consideravo vecchio ciò che vedevo, ma non capivo che l’unica cosa ad essere davvero vecchia erano gli occhi con cui guardavo.
Quando ho capito, ho cominciato a rallentare, fermandomi ad osservare con l’obiettivo di scoprire ogni cosa e ogni dettaglio. Quando ho fatto quel passo, ho cominciato a osservare in profondità, concentrata solo sul presente.
È stato allora che le cose di sempre hanno cominciato a diventare meravigliosamente nuove ad ogni sguardo.
La gratitudine che riuscivo a provare alimentava quella fame di osservare di nuovo lo stesso fiore, la stessa alba, di annusare lo stesso profumo della terra dopo la pioggia e di ascoltare il silenzio così vuoto da essere esageratamente colmo di significato.
Quando impari ad accorgerti della realtà, a cogliere l’essenza delle cose, poi cominci a vedere anche te stesso, o te stessa.
E’ stato quando ho fatto questo passaggio, che ho cominciato a notare quello che sentivo e me stessa. I miei movimenti, le mie emozioni e i miei pensieri più profondi, le mie sensazioni fisiche e lo stesso mio battere del cuore.
E’ stato così che ho cominciato ad accorgermi del segno che lasciavo ad ogni azione e quello che non lasciavo ad ogni non azione.
Ho cominciato ad essere consapevole della mia stessa presenza nel mondo, di esistere, di esserci.
Ho cominciato ad accorgermi che ero io a dare valore di ogni attimo riconoscendo ciò che conteneva. E dire grazie.
Ho cominciato ad accorgermi dell’importanza di me stessa che dando valore a ciò che gratificavo, mi permettevo di goderne. E dirmi grazie.
Senza di te, nulla avrebbe il valore che gli dai!
E così ho cominciato a guardarmi dentro per vedere a fondo cosa avrei trovato. Senza giudizio, solo per capire.
Ho cominciato a farmi domande, senza accontentarmi di quello che trovavo, scavando, andando fino in fondo, fino all’ultima risposta.
Ho cominciato a conoscermi in profondità e diventare davvero consapevole di me stessa.
Il diario emotivo è stato uno strumento davvero prezioso in questo processo di consapevolezza alla scoperta della gratitudine per la vita.
Capire le mie paure le ha fatte sgretolare sotto i miei occhi, i problemi hanno trovato soluzione e intanto ho trovato una vena d’oro inesauribile da condividere col mondo per renderlo migliore.
Tutto questo è ciò che ho fatto e che ancora faccio ogni giorno trovando il senso profondo che ha vita.
Quando vedi, quando ti vedi, cominci a cogliere l’essenza di ogni piccolo passo che compi. Senza perderti in un risultato da ottenere domani, ma accorgendoti di ciò che hai già fatto ora.
L’hai fatto tu. C’è, devi solo guardarlo e goderne.
La gratitudine per ogni piccolo risultato che ottieni è la base su cui costruire il prossimo.
Come potresti mettere un mattone su quello precedente se nemmeno ti accorgi che c’è?
E così, mattone su mattone costruisci una vita fatta di meravigliosi attimi vissuti.
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Come ti ho detto fin qui, per provare gratitudine devi imparare a guardare tutta la realtà.
Non devi convincerti di nulla, puoi vedere le cose negative, ma devi vedere anche quelle positive, puoi vedere quello che manca, ma devi darti la possibilità di vedere anche quello che c’è.
Devi ammettere che esiste, anche se a volte è difficile mollare la presa per via di ciò che abbiamo imparato.
Guardare a tutto quello che hai e a quello che non hai, significa vedere i tuoi errori, ma anche ciò che non hai sbagliato; le sconfitte, ma anche le vittorie; i problemi che non hai risolto, ma anche ogni soluzione che hai saputo trovare.
Significa essere grati a tutto quello che va bene e lavorare su quello che ancora non funziona.
Significa essere grati a se stessi proprio per ogni piccolo successo conquistato in questo modo.
Si tratta di guardare le cose per quello che sono, senza giudizio.
Niente giusto o sbagliato, solo la realtà.
Se non lo faremo ci priveremo di una fetta di verità e sentiremo sempre mancare qualcosa.
Finiremo per avere bisogno degli altri perché soli ci sentiremo persi, insoddisfatti, svuotati e annoiati.
Penseremo che loro invece sapranno arricchirci con la loro presenza e rendendo varia la nostra vita, occupandone una parte nel tempo e nello spazio.
Ma se impariamo a guardare a quello che abbiamo proprio mentre siamo soli, a trovare e godere di tutto osservando la realtà con occhi sempre nuovi, allora non soffriremo più quel senso di vuoto e non avremo più bisogno di nessuno.
Saremo noi a darci la ricchezza di cui abbiamo bisogno perché semplicemente ci accorgemo di esserne costantemente immersi.
Non avremo più paura di rimanere soli, ma scopriremo davvero cos’è la libertà e ci accorgeremo che già ci appartiene.
Non avremo più bisogno di nulla perché avremo scoperto cos’è la vera felicità.
A questo punto non mi resta che offrirti alcuni consigli pratici e concreti che ti permetteranno di immergerti nella profondissima e magnifica emozione di gratitudine per migliorare davvero la qualità della tua vita 🙂
Imparare a colorare la vita di pensieri positivi sarà davvero prezioso per imparare la gratitudine.
E vedere le cose positive è il primo passo, ma anche il più importante per imparare a notare la vera consistenza della realtà.
Vedere le cose positive significa osservare consapevolmente ciò che ci circonda e che per qualche motivo è positivo per noi.
Potrebbe esserci utile per qualcosa di pratico, può trattarsi di un ricordo o potrebbe essere qualcosa che ci piace per il suo aspetto, il suo profumo, la sua consistenza o altro ancora.
Puoi essere qualunque cosa che in qualche modo è in grado di migliorarci la vita soltanto per il fatto che esiste. Qualcosa di cui noteremmo la mancanza qualora non ci fosse.
A volte può essere impegnativo trovare ciò che per noi è positivo, perché siamo abituati a fare l’opposto.
Ma immagina se improvvisamente scomparisse tutto.
A quel punto pensa a ciò di cui noteresti l’assenza.
Come nel gioco delle carte del video che ti ho proposto, ci viene molto facile cercare ciò che ci manca.
Così puoi usare questo trucco per accorgerti di ciò che invece hai 😉
Ma esistono diversi altri modi per vedere quello che hai.
Puoi immaginare cosa vedrebbe un senzatetto entrando in casa tua, oppure, se proprio fatichi molto a vedere le cose positive, potresti cominciare a fare un elenco di ciò che consideri meno negativo descrivendo anche il motivo per cui ritieni quella cosa meno negativa delle altre.
Da ora prova a fare questo semplice esercizio per alcuni giorni trovando una cosa positiva ogni ora.
Scrivila da qualche parte e aggiungi la successiva fino a creare una tavolozza piena di cose positive che riempiranno la tua vita di colore. Quella da cui potrai attingere nei momenti in cui potrebbe sembrarti tutto nero, semplicemente tornando a rileggere ciò che tu stesso, o tu stessa hai scritto 😉
Per sviluppare la gratitudine, il passo immediatamente successivo a vedere le cose positive, è quello di imparare a trovare il lato positivo anche nelle situazioni che consideriamo negative.
La realtà è fatta di entrambi, anche se talvolta sembrerebbe impossibile trovarci qualcosa di buono.
Capiterà infatti che una situazione di per sé appaia negativa, ma possiamo sempre cogliere un insegnamento, piccolo o grande che sia, e trasformare quella cosa negativa in qualcosa di utile e positivo. Spesso molto utile e molto positivo 🙂
Non è mai ciò che accade a definire se una cosa è positiva o negativa, ma il modo in cui la utilizziamo.
Dipende solo da noi. Siamo liberi e abbiamo la responsabilità di usare al meglio ogni cosa o situazione.
Per allenarti a trovare i lati positivi puoi partire anche da piccole e semplici cose.
Ricordo, ad esempio, che quando io guardando il bosco di castani dietro casa, vedevo qualcosa che stonava. Osservando meglio, avevo notato che ciò che consideravo negativo era un pino che toglieva l’uniformità di colore alla grande macchia verde chiaro delle altre piante.
Guardando bene però, avevo trovato il lato positivo di quel pino nel fatto che, proprio grazie ad esso le piante circostanti risaltavano di più. Erano valorizzate proprio grazie alla presenza di quell’elemento che avevo considerato negativo.
Come vedi puoi partire da cose semplicissime per sviluppare un modo di guardare alla realtà che diventerà spontaneo anche nei momenti in cui farlo sarebbe più difficile 😉
Stare con gli altri è certamente positivo, ma lo è davvero solo se siamo in grado di bastare a noi stessi e perché questo sia possibile è necessario imparare a conoscerci a fondo, riflettere su noi e su ogni evento o situazione.
E tu conosci a fondo te stesso, o te stessa? Scoprilo con questo quiz, prima di concludere la lettura di questo articolo 🙂
E’ necessario imparare ad ascoltare quanto di più profondo abbiamo e osservare i nostri pensieri.
Per conoscere noi stessi in modo profondo è utilissimo prenderci del tempo in cui isolarci completamente da tutto e da tutti, totalmente privi di qualunque possibile distrazione.
Noi soli con noi stessi.
Fare silenzio nella nostra mente e semplicemente ascoltarci.
Questo esercizio, soprattutto se fatto immersi nella natura, permette di arrivare a un’auto-conoscenza profonda e ritrovare il rapporto più vero col mondo in cui siamo immersi, privi di ogni condizionamento.
All’inizio non sarà semplice perché i pensieri e le distrazioni arriveranno a disturbarci, ma con la pratica e facendo sempre più silenzio potremo scegliere noi su cosa concentrarci. A quel punto non ci baseremo più sulla percezione dei sensi, ma sentiremo con l’anima ritrovando la vera essenza di noi stessi.
E questo sarà il passo che aprirà le porte alla gratitudine più profonda.
Quella che nasce da tutta la bellezza che esiste in ogni cosa e che ci aprirà a commuoverci per le cose più semplici, anche quelle apparentemente scontate banali.
Puoi spalancare le porte del tuo cuore e liberarti da ogni condizionamento per lasciare entrare ciò che esiste, ma puoi anche allenarti a cogliere la bellezza impegnandoti a cercarla nei dettagli.
Puoi osservare sempre più profondamente, come se i tuoi occhi avessero una lente capace di ingrandire all’infinito per vedere dettagli sempre più piccoli, ma profondamente grandi.
E lasciarti stupire dalla meraviglia di cui di solito non ci accorgiamo nemmeno 🙂
C’è una famosa frase di Emerson che mi è sempre piaciuta molto e che trovo molto vera: “la bellezza è negli occhi di chi guarda”.
Così la natura resta ancora il luogo in cui sarà più semplice allenarci a coglierla, ma la bellezza si trova in ogni cosa, in un volto o un movimento, nella tessitura di una tela o nella superficie del terreno, nel calore che percepiamo toccando qualcosa o nel riflesso della luce su un oggetto qualunque.
Uno modo molto efficace per imparare a cogliere la bellezza è quello di fare fotografie che la ritraggano laddove non penseresti potrebbe esistere.
Si tratta ancora di trovare il lato positivo nelle cose cogliendo, però, quel particolare capace di cambiare completamente la percezione che ne abbiamo nel complesso.
Esattamente come ho fatto io fotografando un’insignificante e comunissima erba secca, in una grigia giornata piovosa. Quella che vedi nella foto sopra 🙂
Ti consiglio davvero di fare questo semplice esercizio per imparare l’arte dell’essere grati!
Fallo una volta al giorno e molto meglio se lo farai all’inizio della giornata.
Non servono grandi cose, sarà sufficiente la fotocamera del tuo telefono 😉
Per trovare la profondità di ogni cosa e di ogni attimo e vedere tutto quello che contiene, oltre a ciò che appare in superficie, è necessario rallentare, ma soprattutto fare una sola cosa per volta.
E’ vero, a volte la vita non ci permette di fare una cosa per volta, abbiamo mille impegni e non possiamo fare a meno di essere multitasking e tenere ritmi serrati per essere al massimo dell’efficienza.
Ma programmare in questo modo il nostro tempo diventa facilmente un’abitudine e molte volte, anche se potremmo fare diversamente, non lo facciamo.
A questo punto sarà necessario scegliere di gestire diversamente il nostro tempo creando abitudini più utili e costruttive, almeno quando possibile farlo, magari organizzando meglio le nostre giornate e dicendo qualche no.
Non sarà semplice all’inizio creare nuove abitudini e spesso dire di no non ti riuscirà immediatamente, ma puoi cominciare da una cosa al giorno.
Scegline una e organizza il tuo tempo in modo da non rischiare di doverla interrompere o sovrapporre ad altro.
Trova il modo, so che che non è facile, ma una cosa la puoi trovare di sicuro 😉
E fai quella cosa con calma, cura e attenzione. Falla con totale amore e dedizione, senza pensare ad altro.
Allenando i tuoi occhi a guardare in questo modo, comincerai a farlo sempre più facilmente fino a riuscirci anche in situazioni più impegnative.
Ma soprattutto, ricordi il sasso lanciato sull’acqua di cui ti ho parlato prima?
Bene, ogni cosa che farai in questo modo sarà uno di quei sassi.
Quando comincerà a rallentare, finirà per andare a fondo e produrrà dei cerchi che si propagheranno nell’acqua fino ed estinguersi.
Questi sono i cerchi della gratitudine che riempirà il tuo tempo prima e dopo quell’azione.
Così, se imparerai a lanciare tanti sassi nello stesso modo, come l’acqua si riempirà di cerchi, la tua vita si riempirà di gratitudine che avvolgerà anche i momenti in cui non sapresti trovarne.
Allenati ad applicare questi 5 consigli.
Imparando a vivere nel momento e nelle cose, imparerai a vedere ogni minuscolo istante riuscendo da accorgerti di quello che c’è anche quando sarà inevitabile fare contemporaneamente più cose.
E a quel punto non ti servirà più niente. Soltanto esistere 🙂
Fatto tutto! Non ho avuto bisogno di rivedere più volte il video per scoprire il trucco .m è bastata una sola volta per capire che mancavano tutte le altre figure e determinare l assenza di qualsiasi carta si svegliesse. Ho imparato credo abbastanza bene a osservare la realtà. Ciò che c’è e ciò che manca . Con calma e attenzione . Guardo e osservo tutto sempre con occhi nuovi .come dici e suggerisci. Sicuramente tutto sempre da migliorare. Ma penso di saperlo fare abbastanza bene al punto di concentrarmi su tutto . Ciò che c’è e ciò che manca .… Leggi il resto »
A te interessa essere ricordata o lasciare un segno?
Se ti interessa lasciare un segno ti accorgerai del senso che hai, se preferirai essere ricordata passerai la vita a cercare di raggiungere qualcosa di cui non hai il potere.
E se guardi fuori di te, non potrai trovare il senso che hai dentro.
Giusto? Sbagliato?
Io dico che è una scelta 🙂
Serena , ma cosa me ne importa a me di essere ricordata ?! Ricordata !!! Figurati !!! Bah Lasciare un segno … ? Mi basterebbe intanto vivere oggi un senso ….
E forse riuscirò anche a lasciare un misero segno .
Scusa ma mi sento ancora persa .
Buona serata
Se la tua idea è quella che per essere felici servono gli altri, non posso convincerti del contrario e non sono nemmeno Dio per poter affermare che tu non abbia in mano la verità.
Io so solo che quello che ho imparato io mi permette di essere felice e comprenderlo ha permesso anche ad altri di trovare la felicità.
Questo dimostra che si tratta di una buona strada, ma nessuno dice che sia l’unica.
Puoi continuare a cercare la felicità negli altri se preferisci, oppure, se ti senti persa e vuoi ritrovarti, possiamo riprendere da dove eravamo arrivate 🙂
( un mio commento che forse avrai letto ultime news Giacom) Cara Deborah. Innanzitutto grazie per il tua attenzione e la voglia di esprimere il tuo pensiero . Vorrei che si capisse il mio intento a conoscere capire e comprendere e non assolutamente a trovare ragioni inutili . Detto questo penso tu abbia in qualche modo centrato o quanto meno ti sei avvicinata al punto . Credo fermamente che la natura in genere sia fatta di un dare avere .. inevitabile penso . Lo stesso fiore sboccia grazie al valore dei raggi del sole , la stessa marea cambia con… Leggi il resto »
Certo che penso di poter essere grata a chi mi da fiducia, la sua fiducia mi arricchisce. L’errore sta nel pensare che io non possa amare se l’altro si allontana. Se l’altro si allontana non potrò offrirgli il mio aiuto, ma concedere libertà, amore, comprensione, continuare a fidarmi di quella persona nonostante tutto, perdonarla… questo non è forse amore? Ispirare fiducia poi. Ci ho scritto la newsletter precedente e, se leggi, non credo di avere mai detto che la ritengo indispensabile, ma che se diventi una persona integra e coerente ispirerai fiducia molto più facilmente. L’altro però dovrà sempre essere… Leggi il resto »
Ciao Serena . Grazie per la risposta. “Tu pensi di esserlo? Pensi di essere integra e coerente?” Evidentemente no, non sono integra e coerente a sufficienza. Io non so poi che cosa vedono di me gli altri … Potrebbe non corrispondere a ciò che è, nonostante integrità e coerenza , perché preferiscono vedere ciò che fa più comodo . Vedono quello che vogliono vedere e , quando non corrispondo a ciò che vorrebbero vedere , a ciò che vorrebbero facessi , si allontanano . La gente è così. Egoismo ? Paura ? Ok Probabile anche non riesca nemmeno ad essere… Leggi il resto »
Se l’altro si allontana non potrò offrirgli il mio aiuto, ma concedere libertà, amore, comprensione, continuare a fidarmi di quella persona nonostante tutto, perdonarla…
CERTO CHE È AMORE QUESTO .
MA A ME MANCA IL
PERDONARE.!!
NON CI RIESCO .
NON RIESCO A PERDONARE A CHI MI HA INGANNATO , FERITO E CONCESSO UNA FALSA FIDUCIA .
Cavolo Serena….
Trovare una persona che sinfisi veramente di te che ti conceda fiducia vera …
Non sono un camaleonte e non voglio esserlo ma non capisco perché è così difficile amarmi
Chi non concede fiducia non la concede per paura. Per concedere fiducia bisogna saper amare e non è facile amare, molti hanno troppa paura per farlo. Le persone faranno fatica a concedere fiducia a chi non si ama, perché, prova a pensarci, se tu non ti ami devi pensare di essere una brutta persona dentro di te. Così se tu sei la prima a pensarlo, come potrei non pensarlo che ti conosco meno di quanto ti conosci tu? Se non ami te stessa, molti avranno paura a concederti fiducia perché prima di tutto, davanti ai loro occhi, vedranno il bisogno… Leggi il resto »
Se non ami te stessa, molti avranno paura a concederti fiducia perché prima di tutto, davanti ai loro occhi, vedranno il bisogno di difendersi da ciò che temono. Insomma, adecco va a finire così . Non ricevo fiducia a causa mia ! Un circolo vizioso . Il non ci credo a quello che hai appena scritto. Sono più convinta della prima cosa che hai scritto … Non sanno amare ma non credo proprio a causa del mio non sapermi amare , posto che sia così . Posso amarmi quanto ti pare , e sprigionare gioia felicità serenità benevolenza sorrisi forza… Leggi il resto »
Non ho detto che non ricevi fiducia a causa tua. Ho detto che amare è impegnativo e molti non ne hanno la forza e si lasciano guidare dalla paura. Questo significa che probabilmente, se per prima non ti ami lancerai un messaggio che potresti non andare bene e la paura di finire in qualcosa che non va creerà diffidenza. Questo non significa che le persone non si fideranno di te e che si tireranno indietro, significa solo che tu non ispirerai fiducia. Poi se le persone te la concedono o meno dipende solo da loro e dalla loro forza di… Leggi il resto »
Mi ha colpito molto il concetto di lasciare o non lasciare un segno con le nostre azioni!! In effetti l’autoconsapevolezza mi aiuta a compiere gesti che possano avere ricadute positive su cose e persone che ho intorno!!
Sono d’accordo. Essere consapevoli di noi stessi ci rende protagonisti della vita per il solo fatto di accorgerci di esserlo già.
Senza consapevolezza non saremo noi a vivere la vita, ma la vita a vivere noi.
E credo che sarebbe un gran peccato non poter godere di tutto quello che la vita ci offre da vivere 😉
Ehi Serena. Ho visto la newsletter allora volevo lasciarti un commento. Io seguo un corso all’engim di aiutante manutentore aree verdi e avevamo fatto così gli ultimi giorni prima dello stage in azienda. Buttare i sassi sul lago artificiale dell’engim di Chieri. Non so se si potrà fare ancora e volevo chiederti se serve per non portare più paura che io me la prendo di nuovo su tutto che è quel che mi succede. Riesci a dirmi qualcosa di più?
Ciao Dario, l’esempio del sasso era solo una metafora per farti comprendere come si vive nella profondità delle cose 😉
Come potrebbe sconfiggere la paura il fatto di buttare i sassi nell’acqua?
La paura va risolta e per risolverla va compresa fino in fondo e definita per bene.
Per questo il diario emotivo è uno strumento prezioso. Tu lo usi?