Lasciare andare e scoprire di essere (già) felice

Lasciare andare significa smettere di aggrapparsi a ciò che non vuole essere trattenuto per concedersi invece di vedere la realtà al di là di ogni attaccamento o pretesa.
Comprendere la realtà per quella che è davvero e così poterne prenderne atto, è l’unico modo per poterla accettare veramente.
E solo accettandola si diventa davvero liberi di viverla pienamente accogliendo tutto il buono che ha da offrire.
E sì, perché il vero problema sono proprio i nostri attaccamenti, le nostre pretese.
Sono loro a impedirci di essere felici!
Ma quando lasciamo andare scopriamo che non ci serve niente per esserlo davvero, perché la felicità è già qui 🙂
“È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio”
– Marco 10,25 –
Mi sono trovata spesso a fare i conti con situazioni o persone che non lasciavo andare. Emozioni anche.
Riflettevo da un po’ su cosa mi impediva di riuscirci e come cambiare.
Poi un giorno la risposta è arrivata nel modo più inatteso…
Più forzi peggio vanno le cose? È il momento di lasciare andare
Quella mattina scendendo dal rifugio con la mia jeep mi sono imbattuta nel solito tratto di strada sterrata.
Quello a cui devo prestare particolare attenzione.
In quel punto il terreno è franato e la terra che si è compattata sulla strada crea un declivio molto accentuato.
Tanto accentuato che l’inclinazione della strada tende a portare la jeep verso il ciglio esposto a valle.
Ci passo un sacco di volte e tempo fa commettevo il grosso errore di sterzare contropendenza cercando di tenere la jeep a monte della strada per non finire di sotto.
Peccato che intanto la parte posteriore se ne andava un po’ dove gli pareva!
Mica il massimo insomma.
Col tempo, aggiustando volta dopo volta, ho capito che più forzo per portare la jeep contro la pendenza della strada, più le ruote perdono aderenza e mentre lei tende a portarmi verso valle, io rischio di perdere il controllo del mezzo.
Al contrario, lasciando andare e assecondando la pendenza della strada riesco a controllare molto, ma molto meglio la mia jeep 😀
Quel giorno, mentre passavo da lì, ho pensato che nella vita facciamo spesso lo stesso errore.
Facciamo la guerra alle situazioni che non ci piacciono e pretendiamo di cambiarle.
Forziamo nella direzione opposta senza ottenere nient’altro che emozioni negative.
“Non c’è attaccamento senza infelicità.
Non è ancora nato chi sappia trovare la formula di conservare gli oggetti di un attaccamento senza battaglie, ansie timori e, prima o poi, fallimenti”
– A. De Mello (da Chiamati all’amore) –
Attaccamenti? Meglio lasciar perdere, la felicità non è lì
Riflettendoci bene ho notato che quando ci attacchiamo a qualcosa, quando pretendiamo di cambiarla e forziamo nella direzione opposta, in realtà non cerchiamo altro che una cosa: la felicità.
Essere felici, sì, in realtà non cerchiamo nient’altro che quello.
L’essere umano è fatto così 🙂
Perché altrimenti ci aggrapperemmo con forza a una persona quando lasciarla andare appare la cosa più logica?
Perché vorremmo che le cose andassero in un modo invece che in un altro quando la realtà si ribella evidentemente ai nostri sforzi?
A volte non riusciamo nemmeno a lasciare andare il passato.
Vorremmo cambiarlo invece di lasciarlo andare come sarebbe ovvio fare (tanto il passato mica lo cambi facendoci la guerra 😉 )
Perché?
Perché pensiamo che in ciò che desideriamo troveremo la felicità.
O meglio, pensiamo che saranno quella cosa o persona a renderci felici.
Lo vedi?
Già…
Proprio come io, forzando contro la pendenza della strada, cercavo solo di raggiungere il paese.
O nemmeno avrei cercato il modo di passare di lì, ti pare?
Ma forse tu sei già capace di vivere una vita felice e tutto questo non ha molto senso per te.
Vediamo, scoprilo subito con questo test ideato da Giacomo 🙂
Ma torniamo a noi.
Sai qual è il vero problema in tutto questo? La paura.
Assecondare la strada fa paura, cavolo se ne fa!
Soprattutto quando lasciare andare significa vederti giù da un burrone!
Io avevo paura quando mi lasciavo portare verso valle. E facendo come avevo sempre fatto, pur rischiando grosso, in qualche modo me l’ero sempre cavata.
Cambiare fa paura!
Ma…
Ho capito che quando cerchi di andare in una direzione diversa da quella in cui ti vuole portare la strada le cose vanno solo peggio.
Così nella vita.
Fa paura lasciare che gli altri vadano in una direzione opposta a quella che pensiamo ci darebbe la felicità, fa paura accettare che le cose possano andare in modo diverso da come vorremmo.
Fa paura lasciare andare le cose, le persone soprattutto, a cui siamo attaccati.
Lasciare andare una persona, l’unico modo per tenerla veramente con sé
Pensa a una relazione di coppia che non funziona più oppure a quando un amico, o un figlio!, ti gira le spalle.
Quando finisce di una relazione, è tremendamente difficile lasciare una persona e iniziamo a lottare per amore.
Ancora più difficile accettare di essere lasciati da lei.
In un modo o nell’altro si tratta sempre di lasciare andare un amore.
Dopo tutto, pensiamo, basterebbe così poco!
Basterebbe cambiare questo o impegnarsi un po’ di più in quest’altro.
Se solo io…
Se solo lui, o lei…
Se solo…
Attaccamenti che non accettiamo di lasciare andare pensando che lasciando loro lasceremo anche la nostra felicità.
E magari ce la prendiamo con chi ci ha lasciato.
Di lui portiamo con noi solo il ricordo peggiore, quando nel nostro presente potremmo portare il meglio di ciò che è stato e che abbiamo vissuto.
E così non ci accorgiamo di tutto quello che potremmo avere se solo lasciassimo la presa.
Oppure pensa a quando perdi una persona cara o a quando si allontana da te e non te ne fai una ragione.
Lasciarla andare sembra qualcosa di inammissibile.
È così che finiamo per rifiutare la morte o la distanza vivendo un’inutile sofferenza.
E invece di trattenere quella persona rifiutando la realtà potremmo portarla con noi.
Nel ricordo di ciò che è stato e nell’eredità che ci ha lasciato trasformandoci nelle persone che siamo ora e che altrimenti non saremmo state.
Ogni volta che una persona cara si allontana da noi forziamo contro le cose, quando lasciarla andare sarebbe il modo migliore, l’unico in realtà, per tenerla con noi.
Ho scritto una guida in cui ti spiego come smettere di soffrire.
Se soffri leggilo, perché ti offro strumenti molto pratici e concreti per eliminare subito la sofferenza dalla tua via 🙂
E a proposito di sofferenza, prova a fare anche quest’altro test.
Lasciar andare e raggiungere la felicità
Forse ora cominci a capire?
Quando ero con la mia jeep e ho scelto di fidarmi e di assecondare la pendenza della strada ho capito che la mia paura non aveva alcun senso e allora ho cominciato a guidare in tutta tranquillità.
È stato lì che ho cominciato a sentirmi sicura, a divertirmi anche, giocando con quella strada che adesso padroneggiavo.
Smettendo di voler controllare la mia jeep ho iniziato ad esserne padrona.
Smettendo di andare nella direzione opposta in cui voleva portarmi la strada ho iniziato a godermi tutto quello che c’era e che, impegnata a fare la guerra contro quel declivio, mi proibivo di vedere 😀
Il panorama, il cielo, l’erba d’oro sotto il sole, i fiori e i funghi sulla riva.
Esattamente quello che succede nella vita di tutti i giorni quando impari a lasciare la presa 😉
Se solo smetti di farci la guerra e lasci che le cose seguano il loro corso…
Se solo ti preoccupi di vivere nel modo più positivo possibile ogni cosa e situazione che la vita ti offre…
Se ti preoccupi di coglierne ogni opportunità, allora scopri che c’è molto più di quello che cercavi nei tuoi attaccamenti, nella situazione che volevi in certo modo o nella persona che non lasciavi andare.
E scopri che non ti manca nulla per essere (già) felice ed esserlo sempre di più 🙂
“Cosa fare per raggiungere la felicità?
Niente: non c’è niente che tu o chiunque altro possiate fare. Perché? Per la semplice ragione che oggi tu in effetti felice lo sei già”
– A. De Mello (da Chiamati all’amore) –
Allora, proprio come me sulla jeep, cominci a sentirti padrone, o padrona della tua vita e del tuo destino.
Non lotti più contro la strada, ma semplicemente la segui assecondando il suo corso e divertendoti a giocare con ogni difficoltà.
Perché adesso sei tu che guidi!
Senza controllare nulla 😉
Non più vittima di una realtà che non vuoi, ma protagonista della tua vita.
E ora che ciò che temevi di lasciar andare non ti spaventa più, diventa solo una sfida che puoi divertirti a superare per crescere intanto che ti godi il percorso.
Esattamente ciò che è diventato ora per me quel pendio della strada 🙂
Bello vero? 😀
Già, ma come si fa a lasciare andare?
C'è un libro che parla di Te...
Ti piacerebbe leggere un libro che parli di Te, delle Tue emozioni, dei Tuoi pensieri, dei Tuoi sogni, ma anche delle Tue paure, dei problemi, delle difficoltà che vivi?
Un libro che ti aiuti a trovare le risposte che cerchi, che ti faccia le domande giuste, che ti faccia commuovere ma anche ridere, che ti faccia riflettere e che ti ispiri.
E ti piacerebbe poter leggere ogni mattina una pagina di questo libro, direttamente nella tua casella di posta elettronica?
Questo libro esiste e lo stiamo scrivendo con oltre 25092 lettori che ricevono e leggono ogni giorno la loro pagina nella nostra newsletter.
Unisciti GRATUITAMENTE a noi...
Illusione o realtà? Quando vedi non ti resta che scegliere
Dopo la mia esperienza con la jeep mi è parso ancora più chiaro quanto stavo già osservando nella mia vita di tutti i giorni.
Per lasciare andare devi imparare a vedere la realtà per quella che è.
E scegliere di accettarla.
Questo significa toglierle quel significato che tu le attribuisci, l’immagine con cui l’hai disegnata nella tua testa.
Così, se per un attimo togli quel paraocchi che ti permette di vedere soltanto la tua pretesa, se ti concedi di guardare cos’altro c’è nella realtà che vivi, allora vedi se davvero quello che pretendi ha qualcosa a che vedere con realtà.
Se è davvero qualcosa di possibile o se si tratta solo di un’illusione vera solo nella tua testa e che mai potrebbe funzionare davvero.
Quando vedi la realtà per quella che è veramente, non ha più senso restare aggrappato, o aggrappata a un’illusione.
“Gli attaccamenti prosperano solo nel buio delle illusioni”
– A. De Mello (da Chiamati all’amore) –
E allora puoi fare due cose.
O ti rassegni o lasci andare.
Ti rassegni se rifiuti ciò che a malincuore non vuoi accettare e continui a starci male.
Se, vittima di una realtà che non vuoi, dentro di te continui a farci la guerra.
Se lasci andare invece, accetti la vera realtà e scegli di concentrarti sul viverla pienamente con tutto quello che ha da offrirti.
Finalmente e veramente libero, o libera dal tuo attaccamento, tutti i tuoi sforzi finiscono lì.
Nota che ho detto “scegli”.
Sì, perché una volta che vedi veramente come stanno le cose, sei tu a decidere se rassegnarti e subire o lasciare andare e accogliere la vita.
È una tua scelta.
Un triangolo non entra in un quadrato! È il momento di lasciarlo andare
Ora, dopo aver letto tutto questo potrebbe sorgerti un dubbio, lo stesso che era sorto ad una ragazza che aiutavo:
“come si fa a capire se ci stiamo opponendo alla vita o semplicemente stiamo affrontando una sfida più difficile di quanto ci aspettavamo?
In entrambi i casi, sembrerà che le soluzioni che stiamo trovando al problema non vadano bene.
Ma quando è il caso di continuare a cercare di raggiungere un obiettivo e quando lasciare perdere perché chiaramente è come sterzare dalla parte sbagliata?”
Ottima domanda.
Ecco cosa ho risposto a quella ragazza per spiegarle quando è il momento di lasciare andare 🙂
“Il confine si trova su quel filo che separa due momenti.
Quello in cui passi dal concentrati sulla soluzione del problema al concentrarti sul problema stesso.
Fino a quando vedi soluzioni, fino a quando le cerchi e provi a metterle in atto provando e riprovando con fiducia e pronta a rimettere in discussione ciò che hai provato, va bene.
Insistere può avere un senso.
Arriva un punto però, in cui potresti continuare a sbattere sempre sullo stesso scoglio, intestardirti su una soluzione che non va pretendendo di far entrare un triangolo in un quadrato (sai le formine dei bambini? 😉 ).
A quel punto la tua mente smette di concentrarsi sulle possibili soluzioni e si intestardisce sul problema iniziando a fargli la guerra senza vedere altro.
Ecco, quello è il momento di lasciare andare.”
In quel momento, quello in cui mi concentro sul problema invece che sulle soluzioni, perdo il contatto con la realtà e non vedo altro che l’oggetto della mia pretesa, del mio attaccamento.
È lì che allargare la prospettiva, allontanarsi dall’oggetto del proprio attaccamento per tornare a guardare l’intera realtà, inizia a fare la differenza!
Rassegnarsi o lasciarlo andare? Vince chi molla
Pensa a quando trattieni una persona che non vuole restare.
Riuscire a trattenerla è solo un’illusione, l’immagine che hai nella tua mente.
Quando torni a vedere la realtà, invece, capisci che insistere sarà solo un’inutile fonte di emozioni negative.
Solo allora puoi scegliere se chiuderti nella tua rassegnazione o guardare la realtà con altri occhi, cercare tutto il buono che c’è e che tu stesso, o tu stessa puoi creare, tutto quello che puoi fare e le opportunità che puoi cogliere.
Oppure pensa a quando vorresti fare qualcosa di diverso da quello che fai adesso e vedendo la realtà ti accorgi che quello che vorresti non è possibile.
Allora puoi scegliere se rinunciare a quello che vorresti e vivere male la realtà, oppure lasciarlo andare, accettando che le cose non sono come le vorresti e preoccuparti di come viverla al meglio.
E sai cosa succede se scegli di lasciar andare?
Trovi quello che cercavi davvero.
La felicità 🙂
Proprio come dice anche Niccolò Fabi in questa canzone.
Ascoltala, e leggi anche il testo 🙂
Lascio andare la mano
che mi stringe la gola
Lascio andare la fune
Che mi unisce alla riva
Il moschettone nella parete
L’orgoglio e la sete
Lascio andare le valigie
I mobili antichi
Le sentinelle armate in garitta
A ogni mia cosa trafitta
Lascio andare il destino
Tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto
Il coltello tra i denti
Lascio andare mio padre e mia madre
E le loro paure
Quella casa nella foresta
Un umore che duri davvero
Per ogni tipo di viaggio
Meglio avere un bagaglio leggero
Distendo le vene
E apro piano le mani
Cerco di non trattenere più nulla
Lascio tutto fluire
L’aria dal naso arriva ai polmoni
Le palpitazioni tornano battiti
La testa torna al suo peso normale
La salvezza non si controlla
Vince chi molla
Vince chi molla
Ma come riuscire a fare tutto questo?
Come si impara a lasciare andare? Consapevolezza…
Per farlo devi guardare alle cose come fossi uno scienziato che osserva la realtà.
Non gli interessa che sia buona o cattiva, gli interessa capire, comprendere come è fatta e come funziona.
Niente giudizio, solo consapevolezza.
E questo è quello che devi fare anche tu 🙂
Così ora voglio mostrarti un esercizio utilissimo a capire come sono fatte veramente le cose al di là dell’etichetta che gli avevi appiccicato.
Guarda questo video 🙂
Tutto chiaro?
Bene, allora usa spesso questo esercizio.
Fallo finché non lo avrai trasformato nel tuo modo di guardare alla realtà 🙂
E allora diventerà sempre più semplice lasciare andare ciò che non vuole essere trattenuto.
so che che le cose a che mi sto attaccando sono sbagliate. Usano la mia energia, la mia mente lì dove io non voglio e lo sono consapevole, ma nello stesso tempo sembra che li cerco come se volessi scapare da me, dalla verità è credo che così entrò in conflitto con me stesso. Bisogna andare nella radice, credo si tratta di un passo importante
Sono d’accordo, essere consapevole dei tuoi attaccamenti non basta se questi servono per nascondere qualcosa di più profondo.
Devi capire cosa nascondi.
Prova a porti questa domanda, cosa temi che potrebbe accadere se ti liberassi di tutto?
Consapevolezza e la strada giusta! Lascia andare tutto per trovare te stessa! Io invece ho capito di essere condizionata dagli altri, miei vicini, tipo mio marito, mio fratello, miei figli, mio medico. Mi sento come nella prigione fatta dalle mie mani. Credo che parliamo di amore condizionale che mi hanno insegnato nella mia crescita infantile. Temo sempre paura a dire quello che pensò e fare quello che voglio, sento una minaccia dal altra parte. Se c’è quella minaccia davvero? A volte esiste davvero e a volte mi rendo conto che me lo sono fatta da sola. La Cisa positiva è… Leggi il resto »
Mi fa molto piacere Mari 🙂 Ci leghiamo a moltissime cose e anche quando pensiamo di aver lasciato la presa, molto spesso ci stiamo solo attaccando ad altro. Capire, capire capire… Quando capisci, allora puoi scegliere tu cosa fare. Può darsi che ti sembrerà di aver capito, ma comunque non riuscirai a mollare la presa per via della paura. Allora significherà che ti stai impuntando a lasciare andare, così dalla “determinazione” necessaria per riuscire, passi alla “pretesa” di riuscire. E anche quello significa non mollare la presa 😉 A quel punto l’unico modo e quello di mettersi in testa questo:… Leggi il resto »
Ciao cara forse ce l’ho fatta con le tue indicazioni a scriverti. Era solo x condividere con te che mi hai un po seguita che ho davvero “lasciato andare” l’amore della mia vita. Era una relazione malsana fatta di bugie, ripicche, rinfacci continui, alti e bassi e continui ritorni inutili. L’ho fatto x me stessa, x ritornare a vivere, ad essere serena, nn più intrappolata in quella relazione che non mi permetteva più di esprimere me stessa al meglio. L’ho amato e nn sai quanto ma così non potevo più continuare xe avrei fatto male solo a me stessa e… Leggi il resto »
Una relazione che non permette di esprimere se stessi non è mai una relazione sana. Un relazione sana è tutto il contrario, è quella che ti permette di essere la tua miglior versione. Se non è così, ti sembra di amare, ma in realtà continui a stare nella relazione solo perché ne hai bisogno, fai di tutto per non perdere ciò che ti serve, dai tutto nella convinzione di dare per amore, ma la verità è che dai per creare un precedente o un bisogno nell’altro: io do a te così tu resti con me. Se le cose stavano così,… Leggi il resto »
E’ assolutamente così Serena, è ciò che più desidero per me stessa. Adesso lui non vuole più avere a che fare con me e mi ha detto di aver buttato via 7 anni della sua vita. Mi ha sempre trattata male quando le cose non andavano come voleva lui e non mi ha mai accettata per ciò che sono e questo per me adesso è diventato insostenibile e per me non è un rapporto se non posso esprimere me stessa per ciò che sono realmente e se noni mi è concesso dire anche di no. Voleva solo essere assecondato e… Leggi il resto »
La colpa fa male solo se la ritieni vera 😉
Valuta ciò che ti dice e se pensi ci sia un errore effettivo da parte tua, allora puoi gestirlo, ma se si tratta di accuse infondate, lascia che faccia, dopo tutto non riguardano te 🙂
Esatto non la ritengo vera perché so bene come mi sono comportata e ti assicuro che io mi metto sempre in discussione e non voglio mai ferire nessuno nè coi fatti nè a parole perciò io sono sempre stata gentile nonostante non abbia ricevuto lo stesso trattamento.Voleva o meglio pretendeva delle cose che io non potevo dargli perché non fanno parte di me e sarebbe stato non essere me stessa e non venire accettata per ciò che sono. Vivere continuamente così Serena era pesante, un continuo battibecco, litigio, fraintendimento e un giudizio infinito. Per me questo non è amore e… Leggi il resto »
🙂
Voglio solo essere più forte di tutto.
Ciao, altra riflessione….penso che la prima cosa che bisognerebbe lasciar andare siano le nostre regole quelle che ci sono più familiari, proprio loro, quelle che ci arrivano dalla famiglia di origine. Questo è opportuno specialmente quando si conosce una persona e si vuole iniziare un rapporto. Invece no, di solito belli rimpinzati di tutti i vizi e virtù acquisiti nella nostra famiglia di origini ci apprestiamo a conoscere il mal capitato ( che poi generalmente si comporta tale quale a noi). Pronti a fare bella mostra di tutte le nostre convinzioni (perché ce le ha insegnate mamma) facciamo pressione affinché… Leggi il resto »
Paola , la tua riflessione secondo me è giustissima . All’inizio del mio matrimonio le liti erano quasi all’ordine del giorno . Io avevo le mie regole , lui le sue ; ho fatto tesoro di questa mia esperienza insegnando a mia figlia la flessibilità , che non significa adattarsi ma semplicemente non avere il paraocchi ; non esiste giusto o sbagliato ma tutto o quasi e’ soggettivo ; e ho fatto tesoro della mia esperienza non mettendo mai “becco” sulle loro questioni !
👍ottimo
E’ vero, ci portiamo dietro regole su regole che pensiamo siano giuste e universali, così cerchiamo di cambiare le regole degli altri convinti di fare del bene.
L’intenzione è ottima, ma siamo nel sogno, non siamo svegli. Quello che conta è rendersi conto e continuare a osservarsi.
Credo che la consapevolezza, scoprire chi siamo e ritrovare se stessi senza tutte le regole che ci portiamo dietro, ci restituisca quella libertà che ci appartiene e che può migliorare la nostra vita permettendoci di offrire la miglior versione di noi stessi anche agli altri, senza per questo pretendere nulla da loro 🙂
Proprio così, ma si nota anche osservando come si comportano gli altri, solo che in quel caso, si può solo osservare. Infatti spesso mi sento dire da mio marito che pongo resistenza a quello che dice lui. In realtà quello che lui vede come una mia resistenza è avere un idea diversa, voler fare un lavoro in modo diverso dalle sue convinzioni. Certo glielo fatto notare ma senza incaponirmi altrimenti non se ne esce!
Citando ancora De Mello, l’egoista non è chi fa ciò che vuole, ma chi pretende che lo facciano gli altri. O qualcosa di simile…
Con questo voglio dire che non è sbagliato notare il comportamento e le convinzioni altrui, è giusto comportarsi secondo ciò che si ritiene giusto, purché questo non finisca nella pretesa che gli altri ci comprendano e si adeguino a noi 😉
Ciao Serena, la frase di de Mello che ho preso dal tuo scritto è proprio vera…..”per esserti concentrato sulla conquista di questa persona o di questa cosa tu hai perso la sensibilità verso tutto il resto del mondo….” Io ho passato in effetti gran parte della mia vita a preoccuparmi che le persone che vivevano con me fossero felici un obiettivo che alla lunga si rivela irraggiungibile perché non si può fare dipendere da noi la felicità di un altro, ma allora non lo capivo. penso che proprio perché non sapevo cosa era l’amore, la paura di non essere abbastanza… Leggi il resto »
Non è tanto che non ci sia più spazio per il resto, ma finché ti concentri sulla tua convinzione resti con paraocchi e non lo puoi vedere.
Ma per fortuna quello spazio resta e appena molli a presa ne puoi godere 🙂
Eccomi sere .. il tuo sogno mi ricorda molto qualcosa … Una descrizione esatta di dinamiche già vissute ma non certo in un sogno!! Non devo aggiungere niente di ciò che si è già detto . Credo sicuramente , oggi più di ieri , che la prima cosa , prima di scegliere di AMARE , in generale, se stessi e poi gli altri, tutto , sia quello di conoscere chi siamo , quanto valiamo e quanto di noi poi possiamo rendere . Sai? Quando ho iniziato a seguire la scuola, ma anche prima , pensavo di dover comprendere il significato… Leggi il resto »
Dico grazie 😀
E dico che condivido pienamente quello che hai scritto 😉
Mi dai informazioni per ricevere gratis ogni settimana la montagna a casa tua?
Ciao Dario, “la montagna gratis a casa tua” sono tutte le newsletter che già ricevi e che nascono da chi sono diventata e divento ogni giorno, proprio grazie a tutto quello che vivo in montagna al rifugio 🙂
Ricordo bene lo smarrimento che a un certo punto ho provato, lungo il percorso di crescita….se si molla quello in cui fino a quel momento si è creduto essere un caposaldo della propria esistenza, si ha paura di non riconoscersi più…e di smarrirsi. Credo che sia un punto al quale arriviamo tutti….bisogna metterlo in conto e cercare di attraversarlo…. Bella la frase della canzone…”Per ogni tipo di viaggio Meglio avere un bagaglio leggero” Ricordo un articolo di alcuni anni fa, in cui un giornalista raccontava del suo trasloco da Londra a Edinburgo e di come durante la pausa del viaggio,… Leggi il resto »
Sono d’accordo, penso che tutti vedano prima o dopo che si stanno attaccando alla loro rovina, ma lasciare andare fa troppa paura.
E io dico, beati quelli che ci provano fino in fondo e accettano di mollare la presa.
La felicità è lì, dentro di noi, e solo liberandosi da tutto il resto possiamo vederla.
Proprio questo il motivo del nome del mio sito 😉
P.s. Bella l’immagine del giornalista 🙂
Ciao Serena , mi è sempre stato insegnato: chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa lascia ma non sa cosa trova , un modo per dire non cambiare mai ; ed io per anni ho fatto così ; temevo ogni cambiamento anche piccolissimo ; perché se fossi rimasta sempre uguale tutti mi avrebbero riconosciuta e voluto bene … se fossi cambiata ??? Avrebbero accettato il mio cambiamento; però poi stufa di vivere una vita non mia ho deciso di cambiare … ma come prima non eri così cosa ti è successo , non ti riconosco più ,… Leggi il resto »
Sì, serve fiducia per fare questo passo. Ecco perché ritengo vada fatto per gradi e smontando poco alla volta il senso delle cose a cui restiamo attaccati.
Avere fiducia per me non significa credere nella sorte, ma costruire passo dopo passo a fronte di conferme quotidiane che ci costruiamo e che ci mostrano che se è successo oggi, può succedere anche domani.
In quel modo non sarà un salto nel vuoto, ma un prendere coraggio gustando passo dopo passo ogni piccolo traguardo 🙂
Certo è un po’ come scalare una montagna passo dopo passo godendosi ogni piccola conquista
🙂
Che bella e che vera…
Ciao Cri! 😀
Grazie 🙂
Grazie Serena, molto bello l’articolo. Lasciare andare è davvero difficile ma una volta fatto è tutta un’altra storia,😊😊😊
Sì, anche se non è affatto facile 🙂
Bellissima guida, Serena.
La difficoltà più grande, secondo me, sta nel fatto che non siamo disponibili al cambiamento perché ci spaventa. La paura è radicata nel profondo e per estirparla bisogna tenere il Cuore aperto fino a scendere giù…ma questo richiede uno sforzo…più facile restare lì…Claudia
De Mello scrive che non abbiamo paura dell’ignoto, ma di perdere ciò che è noto.
Quello di cui dobbiamo renderci conto e che dobbiamo essere disponibili a credere è che la felicita non è nelle “cose”.
Per essere felici dobbiamo ritrovare noi stessi e meno cose abbiamo meno sarà la paura di perderle 😉
Sto imparando a lasciar andare…. mi sento più libera, più leggera! E do ai miei cari la libertà e la dignità delle loro scelte….il mio percorso mi sta aiutando a vedermi per quello che sono, lasciando andare il giudizio, consentendomi di imparare dagli errori inevitabilmente commessi! Sto sfruttando risorse che non sapevo di avere, strumenti che erano in me, ma che non conoscevo. Il piano B potrà darmi tranquillità negli alti e bassi delle situazioni che vivo….richiede impegno….questo sì!
Tutto richiede impegno, ma quando sai quanto ne vale la pena, l’impegno non è più un problema 🙂