Paura di non farcela: cosa fare per evitare di provarla

Tempo fa rispondevo a una ragazza che si sentiva debole, cominciava ad avere paura di non farcela e a non credere più in se stessa.
Dopo un bel lavoro fatto su di sé, non riusciva più a proseguire nel suo percorso di crescita personale.
Aveva lavorato sodo e, presa dalla stanchezza, sentiva di perdere la speranza e di finire di nuovo nel buio.
In un attimo tutti i risultati che aveva ottenuto sembravano spariti nel nulla e sentiva di aver vissuto nell’illusione fino a quel momento.
Ogni volta che rispondo a chi, indebolito dalla stanchezza, sta rinunciando a credere in se stesso, ripenso a quel giorno in cui io stessa ero giunta a riflessioni davvero importanti.
Ci avevo lavorato a lungo e ora sembravano essere finalmente arrivate a conclusione.
Era un giorno alla fine di una lunga e faticosa stagione estiva al rifugio che gestisco.
Quel giorno mi sentivo molto stanca e proprio per quel motivo, avevo deciso di staccarmi dal lavoro e fare qualcosa che potesse rilassarmi.
Così, approfittando del periodo di funghi, avevo pensato di fare una piacevole camminata nel bosco per cercarli.
Quando cammino mi piace riflettere, ma quel giorno la stanchezza mi stava portando a commettere un errore madornale.
D’un tratto cominciavo a vedere in modo distorto ciò che di meraviglioso avevo capito.
Era così bello e importante da apparirmi all’improvviso troppo grande per essere vero.
Cominciavo a vederlo come un sogno irraggiungibile. Un sogno che sarebbe svanito di lì a poco in una realtà in cui adesso mi sentivo incredibilmente piccola.
Ad un tratto realizzavo che non era vero niente e che mi ero soltanto presa in giro, perdendomi nell’illusione.
Per me sarebbe stato un traguardo importante da raggiungere, ma ora che tutto sembrava più grande di me, sentivo arrivare prepotente la paura di non farcela.
Ma io ero stanca e la mia mente indebolita, esattamente come la ragazza di cui ti ho parlato.
È la debolezza il vero problema!
Diventiamo deboli ogni volta che siamo stanchi o che proviamo qualche malessere fisico.
Il corpo influenza la mente, ma il cuore lo fa anche di più.
Sono le emozioni negative che dobbiamo evitare di far crescere.
Se invece ci lasceremo trasportare, la debolezza non farà altro che aumentare e tirarci il piede in quella fossa da cui faremo sempre più fatica a venir fuori.
Se la debolezza è il vero problema, la consapevolezza è la prima soluzione
Per fortuna in altre occasioni avevo imparato che la cosa peggiore è quella di prendere decisioni, tirare conclusioni o formulare giudizi quando si è stanchi.
È bastato ricordarmene e tenerlo bene presente per non lasciare spazio alla paura.
Ci avrei ripensato domani a mente lucida e riposata.
Così la prima cosa che dobbiamo fare quando sentiamo la stanchezza è proprio questa: accorgerci e ricordarci che siamo stanchi.
A quel punto possiamo andare avanti consapevolmente per la nostra strada, evitando di dare importanza a qualunque cosa ci troveremo a pensare.
Certe volte non potremo evitare di essere deboli, ma in molte altre sarà sufficiente prevenire la stanchezza.
Possiamo farlo imparando a gestire il tempo e noi stessi.
Possiamo fare davvero molto per ottimizzare le nostre risorse e io potrei darti davvero tante idee, come tante potresti trovarne tu.
Ma vediamone qualcuna 😉
Per prima cosa ti consiglio di non arrivare a sentire la stanchezza, ma di imparare a fermarti prima.
Se arriverai a quel punto sarà già troppo tardi. Arriverà la debolezza e con lei le emozioni negative, mentre farai molta più fatica per recuperare.
Paura di non farcela: come prevenire la stanchezza
A volte pensiamo che finendo ciò che abbiamo cominciato guadagneremo tempo, ma la verità è che spesso ne perderemo di più.
Proprio per questo, ti consiglio di non insistere sull’idea di dover finire a tutti i costi, ma di imparare a lasciare la presa per poi riprendere quando avrai riposato.
Insistendo infatti rischieresti di fare male ciò che fai e di commettere degli errori.
Finiresti così per perdere ulteriore tempo, provando insoddisfazione e rabbia per dover anche provvedere all’eventuale errore.
Puoi invece gestire al meglio il tuo tempo programmando le tue giornate in modo che i tempi siano ampi.
Se pensi che qualcosa ti richiederà mezz’ora, potresti prenderti quaranta minuti, per esempio.
Agire con calma ti permetterà di fare le cose con attenzione e cura, senza la pressione di dover finire in tutta fretta.
La calma ti fa stare bene e ti permette di godere di quello che fai. E stare bene aiuta 😉
Quando stai bene ti stanchi molto meno ed è per questo che, tra gli impegni, ti consiglio anche di inserire cose che ti piacciono.
E proprio visto che ti piacciono, potresti anche pensare di lasciarne per quando la stanchezza comincerà a farsi sentire.
Così non avrai solo ottimizzato la gestione dei tuoi impegni, ma anche concluso positivamente la giornata 🙂
Bellissimo, certo! Ma prenderti tempi larghi, inserire cose che ti piacciono, fermarti prima…
E come faresti in questo modo a portare a termine tutte le cose che devi fare?
Non temere, proprio per questo ho un ultimo consiglio per te 😉
È forse il più prezioso, ma anche il più impegnativo: imparare a dire di no.
Agli altri, ma anche a te stesso, o te stessa.
Quanti impegni prendi per soddisfare le esigenze degli altri?
E quanti altri per non perdere quell’occasione che (pensi) potrebbe non capitarti più?
Così però la tua giornata diventerà in una corsa contro il tempo.
Gli impegni ti sovrasteranno e ti sembrerà impossibile portarli a termine, mentre la paura di non farcela diventerà inevitabile.
Allora sentirai nascere anche una grande confusione.
La confusione è logorante e generando ansia, stanca e indebolisce la tua mente.
Tutto tornerà di nuovo a sembrarti enorme e, di nuovo, ti porterà a pensare che non ce la farai.
Capisci adesso quanto è importante di imparare a dire di no e prendersi del tempo per se stessi?
A volte mi capita di non riuscire a gestire al meglio il mio tempo e altre non riesco a dire di no, soprattutto a me stessa. Altre ancora gli imprevisti sovraccaricano inesorabilmente le mie giornate.
Una cosa l’ho imparata bene però. Posso fare appello alla consapevolezza di me stessa per accorgermi di essere stanca o indebolita e tenerlo ben presente appena comincio a sentire la paura di non farcela.
Ora, quello di cui ti ho parlato fin qui è ciò che più di tutto mi ha fatto sentire e vedere chiaramente cosa sia la paura di non farcela.
Ma quando pensi di non farcela, a far nascere la paura potrebbe essere anche altro e adesso ti dico di più 🙂
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Come eliminare la paura quando i problemi sono troppi
Molte volte mi sono trovata davanti al muro di troppi problemi da affrontare o di qualcosa che non conoscevo e sembrava essere fuori dalla mia portata.
Troppo difficile per me!
Non sapevo da che parte cominciare e quello che vedevo non era che una massa indefinita di “cose” che non sapevo da che parte prendere.
Ricordi quando ti dicevo che nella mia debolezza le cose sembravano schiacciarmi?
Quando ci troviamo di fronte a troppi problemi o a qualcosa che non conosciamo succede la stessa cosa.
In quella cappa di nebbia l’insicurezza galoppa e tutto, di nuovo, sembra troppo grande, così grande da schiacciarti.
Eliminare l’insicurezza è davvero fondamentale per superare la paura di non farcela!
Per questo ti consiglio di leggere la mia guida su come essere sicuri di se stessi.
È ricca di strumenti semplici, pratici e concreti, che puoi usare subito per sviluppare quella sicurezza che ora ti manca.
Non solo, ti offro anche questo test che ti permetterà di misurare e comprendere meglio la tua insicurezza (nella risposta troverai anche gli strumenti necessari per superarla) 🙂
E ora torniamo a noi, ti dicevo di quando ti trovi davanti a un muro di problemi, troppi, tutti insieme.
Problemi incastrati uno con l’altro e di cui non vedi né capo né coda.
E di nuovo confusione…
Ma cosa fare davanti a questo ammasso di cose così enorme e confuso?
Proprio come in una stanza sotto sopra, puoi fare ordine e pulizia, e questo significa chiarire, definire e soprattutto CAPIRE.
Esatto, per sconfiggere la paura di non farcela devi fare chiarezza e affrontare i problemi uno per uno.
Sai cosa succede allora?
Quella massa sconfinata di problemi che vedevi quando pensavi di non farcela diventa solo un insieme di “singoli problemi”.
Chiari, definiti, ognuno con la sua forma e dimensione.
Tutto riprende il suo posto e ogni cosa torna ad essere quella che realmente è.
Realtà…
Ho scritto una guida che ti aiuterà a capire come affrontare i problemi della vita quando sono troppi e confusi.
Se vuoi davvero eliminare la paura di non farcela devi assolutamente leggerla 🙂
Ma cosa fare invece quando qualcosa è “troppo difficile” per te?
Non ci riesco, è troppo difficile per me!
Beh, se qualcosa è troppo difficile non ti resta che renderlo semplice 😉
Ma come fare esattamente?
Il primo passo è ancora quello di fare chiarezza e definire ogni problema.
Se devi affrontare una cosa nuova, potresti dover imparare tantissime cose ed affrontarne molte che ancora non conosci.
Allora devi metterti in testa che potrebbe volerci del tempo e dovrai fare con calma.
A quel punto, con ordine, affronti una cosa alla volta.
Ma fai attenzione perché qui devi fare un passaggio importante di visione!
Quella cosa deve diventare l’obiettivo che vuoi raggiungere in quel momento.
Non solo, ma devi declinare ogni obiettivo in tanti piccoli obiettivi su cui concentrarti uno dopo l’altro.
Obiettivi semplici e raggiungibili da portare a compimento senza fretta, ma con cura.
Molta cura!
Ed entusiasmo…
“Non esiste nessun compito così grande e difficile da non poter essere portato a termine un passo dopo l’altro”, recita un detto buddista 😉
Ricorda che ogni muro può essere trasformato in una scala.
E ogni piccolo obiettivo non sarà che un gradino che sali e in cui ritroverai la sensazione che TU CE LA PUOI FARE!
Di più! Un gradino dopo l’altro, la paura di non farcela perderà completamente senso di esistere per lasciare spazio alla fiducia in te e nelle tue possibilità.
Perché tu ce l’hai già fatta in ogni piccolo successo 🙂
E per capire davvero bene come fare tutto questo devi leggere quest’altra guida.
Capirai come raggiungere i tuoi obiettivi e sarà davvero prezioso per sconfiggere la paura di non farcela 😉
Tutto chiaro?
Ottimo, ma c’è un ultimo aspetto da conoscere per sconfiggere una volta per tutte questa paura.
Andiamo avanti…
Paura di non farcela? Sicurezza ed emozioni, l’errore è delegare!
Una ragazza mi raccontava di come la paura di non farcela avesse fatto capolino nella sua vita quando tutto d’un tratto aveva visto le sue certezze crollare sotto i suoi occhi.
La persona in cui aveva risposto la sua sicurezza e la sua felicità l’aveva lasciata e ora si trovava sola con sé stessa, con le sue paure ed emozioni da gestire.
Affidare a qualcosa di esterno sicurezza ed emozioni, significa correre costantemente il rischio di perderle.
Finché tutto va bene magari nemmeno ci fai caso.
Ma cosa succede se le cose cambiano?
Pensaci, finché metti la tua vita nelle mani di altri, o di altro, non ti prendi la responsabilità di te stesso, o te stessa, non impari, non cresci, non trovi soluzioni a problemi che, tanto, altri risolveranno al posto tuo.
Lo stesso succede quando eviti la responsabilità delle tue emozioni, ma vivi nell’attesa che qualcuno o qualcosa ti renda felice.
Dipendi da cose che non puoi controllare e se qualcosa va male ti trovi di fronte a tutto ciò che non hai costruito.
È lì che la paura di non farcela ti afferra e ti stringe in una morsa!
Ma, ricorda, una soluzione c’è sempre, anche se la paura sembrerebbe dirti il contrario 😉
E così la cosa migliore che puoi fare è racchiusa in una sola parola: chiarezza.
Chiarezza per capire che cosa hai delegato fino ad ora e allora lavorare passo passo per costruire la tua indipendenza.
E quando parlo di indipendenza, ormai lo avrai capito, parlo di indipendenza pratica per recuperare la sicurezza che ti manca (ti consiglio di leggere come imparare a fare da sé), ma anche emotiva per ritrovare la felicità che fino ad ora confondevi con ciò che felicità non è.
Ritrovare l’indipendenza è fondamentale per eliminare il rischio di cadere nella paura di non farcela!
Ma non attendere che la paura venga a bussare alla tua porta, costruisci subito la tua indipendenza.
Ricorda che nessuno può darti la sicurezza e la felicità di cui hai bisogno…
A parte te 😉
siam sempre lì…..mollare la presa…..arrivo a farlo quando sono esausta…..:-(
Rifletti su questo, cosa ti impedisce di mollare prima?
Qual è il tuo pensiero quando decidi di continuare a stringere?
..devo farcela, devo farcela, devo farcela……chi dorme non piglia pesci…..certi treni passano una volta sola…..e via di questo passo…..
Beh, sembrerebbe convincente…
Se funzionasse…
Funziona?
Qualche volta…altre volte è solo molto faticoso
Parli di un periodo in cui continuano ad aggiungersi impegni e dici che certi treni passano una volta sola.
Bene, ti chiedo, possibile che tutti quei treni da prendere perché passano una volta sola, stiano passando ora? Tutti insieme e proprio ora?
O forse non sono tutti così importanti?
Non solo, dici che chi dorme non piglia pesci.
Vero, ma lo pensi sempre o ci sono periodi i cui invece dormi e ora ti trovi a dovere o volere pigliare tutti i pesci che non hai pigliato quando era tempo di farlo? 😉
ho solo elencato i motivi per cui vado in affanno…..non ho detto che ci sono tutti contemporaneamente…..Però è vero che talvolta rimando e rimando così poi si crea un intasamento di impegni….ma adesso sono davvero tanti!!! Pazienza….devo proprio affrontarli uno dopo ‘altro…..
Uno dopo l’altro, esatto 🙂
Se li guardi tutti insieme non potrai che vedere un muro.
Se invece ti fermi un attimo e valuti le priorità in funzione dell’importanza e della reale urgenza delle cose, allora puoi dare un ordine al tutto.
In questo modo, non ti troverai più con una mole di cose da fare entro un certo termine, ma con piccole cose o singoli impegni da portare avanti giorno dopo giorno.
Che ne dici, potresti sederti un attimo e costruire un piano di azione che sia semplice, leggero e raggiungibile? 🙂
Concetto molto vero ed illuminante. La testardaggine di voler fare tutto a tutti i costi, genera stanchezza che sfocia in frustrazione. Tocca imparare a riconoscere quando il corpo e la mente hanno bisogno di riposo
E ancora di più tocca imparare a mollare la presa sulle pretese verso noi stessi per evitare di arrivarci quando possibile 😉
Ciao Serena, eccomi qui anche io a commentare Ke la ripresa della vita “normale” mi ha portata ad uno sconforto! Il corri corri, mi sta mandando dinuovo in affanno e quello Ke avevo pensato stesse diventanto una fortezza, mi sta portando nella mia vecchia casetta umida e fredda! La sera sono stanca e si, nn devo pretendere, ma possibile Ke se nn mi muovo io , nessuno lo fa? Perché devo stare sempre a chiedere? Il senso loro del dovere noooo??? Solo x me suona la campanella? 🙄E così mi ritrovo ad innervosirmi e stare male! Mi ritrovo a nn… Leggi il resto »
Ciao Carmen 🙂
Se fino a poco fa certe cose potevi non farle, farle domani (o con calma quando ne avresti avuto tempo e voglia) o aspettare le facessero altri, per quale motivo ora devi per forza farle tu a farle subito? Cosa c’è di diverso in quelle cose?
Cara Serena, prima le stesse cose Ke lasciavo al GG dopo,o aspettando Ke altri mi dessero una mano , perché io ero più libera e quindi in grado di farle io con tranquillità, ma ora Ke (x fortuna ) un po’ di movimento lavorativo sta tornando,sono stanca a sera, e tornare e vedere le è tutto come hai lasciato , nn mi pare possibile! Anche perché il GG dopo si ricomincia e mentre tutti gli altri dormono , io sono ancora a combattere! Vorrei solo un po’ più di responsabilità da parte degli altri , ma nn riesco proprio a… Leggi il resto »
Quindi il problema è che quando sei stanca provi fastidio nel vedere le cose come le hai lasciate, ma gli altri non sono cambiati, o sbaglio? Lasciavano le cose in giro prima e le lasciano ora, ma tu sei più stanca e il pensiero che in fin dei conti ti troverai a fare tu ciò che non fanno loro non ti piace, così cominci a pensare che non è giusto. E’ così? Se hai meno tempo e meno energie, ridimensiona le priorità. Se prima avevi stabilito un limite oltre al quale ti rimboccavi le maniche e facevi il lavoro che… Leggi il resto »
Ciao Serena, ho letto e riletto tante volte la tua risposta, e riletto anche i passaggi di quello Ke ci siamo dette nel ns percorso e così sono ritornata a fare determinate domande con le relative risposte. Ma ad una nn riesco a trovare risposta….” Nn riesco proprio ad accettare il disordine e il caos in casa”! Mi sono chiesta Ke problema c’è, tanto prima o poi si sistema, ma il tempo Ke incorre tra vedere le cose in mezzo e arrivare al momento di farle, lo vivo male, mi fa’ sentire disorganizzata e mi crea disagio, bo’ nn so’…..in… Leggi il resto »
Fai attenzione a non confondere. La domanda “che problema c’è?” significa: in che modo quella cosa è in grado di ostacolare il raggiungimento del mio obiettivo
Non si tratta di una domanda per sdrammatizzare 🙂
Per trovare il vero problema devi prima comprendere il vero obiettivo. Ricordi la “pretesa”? Se non accetti il disordine significa che pretendi l’ordine 😉
Quindi per capire il tuo VERO obiettivo devi porti questa domanda: a cosa ti serve avere ordine? E a cosa ti serve averlo subito?
Quindi io nn mi pongo le domande giuste!!!????😳l ordine mi serve x rilassarmi a livello mentale! Il caos mi crea ansia a tal punto Ke rinuncerei al lavoro x sistemare casa, mi crea irrequietezza 😖
Forse perché vorrei tenere tutto sotto controllo e nn riesco, certo è Ke questo nn mi fa’ concentrare nemmeno sul lavoro, perché x cercare di sistemare , arrivo in ritardo anche a lavoro….come venire fuori da questo Ke mi rendo conto mi blocca?😞Ke regola ho?
Calma, mi sembra di leggere una certa agitazione nelle tue parole. Non è facile imparare a porsi le domande giuste, serve molto allenamento e serve capirne il motivo. Ecco perché te le mostro spiegandotelo 😉 Perfetto, l’ordine ti serve per rilassarti a livello mentale e per farlo se avessi tutto sotto controllo saresti a posto naturalmente. Questo è il primo passo per capire, ora il secondo. Rifletti: quando c’era la quarantena eri già rilassata e il tuo bisogno di ordine era più contenuto, dico bene? Quindi non ti serve l’ordine, ma ti serve rilassarti a livello mentale. La prima… Leggi il resto »
Serena, senti bene! Sono agitata 😖! vedere tutto in ordine mi fa’ sentire rilassata perché mi dà modo di occupare quel tempo x me, fare le cose Ke servono a me x stare bene , quindi in definitiva mi serve tempo x occuparmi di me!!!! Quando torno e questo nn c’è ( ordine ) invece magari di trovare tempo x me e rifocillarmi , devo ancora combattere , e combattere nn solo con la casa , ma anche con i membri della mia famiglia al quale nn gli frega nulla,visto Ke poi ci sono io! E questo nn lo trovo… Leggi il resto »
Significa che occuparsi di corrisponde a occuparsi della casa?
O il fatto di avere la casa in ordine ti permette di fare altro che altrimenti non potresti fare dovendoti dedicare alla casa?
Si Serena, occuparmi della casa dopo il lavoro, mi toglie tempo x ciò Ke vorrei fare x me! Partiamo dal presupposto Ke a me piace occuparmi della casa, ma in maniera giusta, nel senso Ke dopo Ke sistemo , vorrei Ke gli altri componenti della famiglia considerassero in mio lavoro e almeno lasciare come trovano….ma invece nn è così! O come x esempio se devo uscire presto x lavoro e nn faccio in tempo a sistemare la cucina, al ritorno trovo tutto come ho lasciato, e quindi invece di occuparmi di me , mi occupo di risistemare tutto e poi… Leggi il resto »
Ricordi quel magnifico esercizio di alzare il limite?
Che ne dici di riprenderlo in mano e applicarlo al comportamento dei tuoi famigliari, oltre che allo standard che ti poni per considerare sufficienti i lavori di casa? 😉
Perché, se non lo fai e continui a pretendere che gli altri facciano ciò che vorresti, la situazione cambia? Giudicare ingiusto il loro comportamento ti aiuta in qualche modo?
Già fatto…. infatti ho alzato il mio limite x il loro modo di fare…. infatti nn pretendo Ke mi facciano i mestieri , ma almeno di rispettare e considerare il mio lavoro in casa…ma poi mi faccio la domanda ” Ke male c’è se quando io nn ce la faccio , nn ci pensano loro?”vorrei solo renderli un po’ più responsabili , anche considerando i loro tempi….ma nnte nn c’è verso…..cosa posso cambiare di me ? Bho, forse dovrei lasciare i mestieri di casa x un mese e vedere se alla fine capiscano, ma nn ce la faccio x più… Leggi il resto »
Hai letto la newsletter di stamattina? Credo che ci potrai trovare qualche risposta 😉
Si, ho letto… quindi devo mollare la presa e constatare se le mie convinzioni sono giuste?…
Credo proprio di sì 🙂
E’ giusto che gli altri facciano quello che tu pretendi? Fosse anche solo il rispetto, credi davvero sia giusto pretenderlo?
Sai la definizione che De Mello da di egoismo qual è?
“Quello che è egoista è pretendere che qualcun altro viva la propria vita come voi ritenete opportuno”
E il problema grosso è che ad essere egoista chi ci perde è proprio l’egoista stesso 😉
Che ne pensi?
Ed è giusto Ke io faccia quello Ke gli altri pretendono? Come nn cadere nella trappola? Il punto è quello.! Qual è il limite? Sono grandi , dovrebbero badare a se stessi…l alternativa sarebbe Ke io faccio x me e nn importanti di quello Ke fanno loro…prima o poi si renderanno conto? Sciopero!!!😊😊
Dipende. E’ giusto che tu faccia ciò che gli altri pretendono, se tu ritieni giusto farlo. Il fatto che gli altri pretendano una cosa, significa che se non la ottengono provano emozioni negative, ma potrebbero anche semplicemente preferirla ad altro. Non è questo che decide se quella cosa è buona oppure no. Se ci pensi, si può pretendere di riuscire ad amare gli altri e questo non va bene perché se poi non ci si riesce si provano emozioni negative (e aiutare gli altri dipende anche da loro). Questo però non significa che aiutare gli altri sia una cosa sbagliata,… Leggi il resto »
Cosa ritengo giusto in questo momento e situazione?
Ritengo giusto fare ciò Ke fa’ stare bene me e quindi prendermi il mio tempo, e credo Ke sia altrettanto giusto Ke loro facciano i mestieri con i loro tempi , ma Ke lo facciano… oltretutto credo Ke maturità significa anche questo IMPARARE A FARE DA SE, X IL LORO BENE…😁
Sono d’accordo. L’unica cosa che ti dico è che ciò che devi considerare sono solo le cose che dipendono da te.
Anche se ritieni giusto che loro facciano i mestieri con i loro tempi, questo NON dipende da te.
Chiedi, spiega agli altri perché credi che sia giusto per il loro bene che imparino a fare da sé.
Glielo hai detto una volta, magari non hanno capito. Dillo la seconda e se vanno per la loro strada molla la presa, prenditi i tuoi tempi e lascia liberi gli altri di commettere i propri errori.
Tu però intanto VIVI 🙂
Si, INTANTO IO VOGLIO VIVERE! GRAZIE SERENA!😍😘
Mi sembra un’ottima scelta 🙂
Aggiornami, ok? 😉
Certo 😁😘
Ciao Carmen, scusami se mi intrometto ma io dal di fuori ho l’impressione che tu hai difficoltà a lasciare andare la regola “sono una perfetto a, mi piace l’ordine”. Primo perché pensi di essere amata e considerata anche per questo. Quindi in fondo pensi: se non faccio quello per cui sono apprezzata non mi riconosceranno più e potrei non essere apprezzata come prima. A parer mio è questo il senso di vuoto che si prova a cambiare le nostre regole. Oltre a fare fatica a cambiare abbiamo paura di creare destabilizzazione negli altri. Ma pensaci bene, gli altri a quanto… Leggi il resto »
Ciao Paola, tranquilla nn ti devi scusare se intervieni, ma stai certa Ke nn mi ritengo x nnte perfetta nell’ ordine, anzi😖, come anche il mio senso dell’ordine ha a Ke fare con l apprezzamento degli altri…. è una cosa prettamente personale nei miei riguardi…avere un ambiente in disordine è x me come uscire da casa con capelli arruffati e vestita senza cura….la relego proprio ad una cura personale (nn so’ , ma nn è Ke esigo un ambiente da ordinare maniacale, ma quel giusto Ke mi faccia sentire a posto…cmq sto imparando a fare il mio compito , agli… Leggi il resto »
Carmen, in base a cosa scegli cosa è compito tuo e cosa è compito degli altri? Ossia, dove inizia e dove finisce il confine che stabilisce “il giusto” che ti fa sentire a posto?
Ciao Serena , lo stabilisco in base a quello Ke sento giusto x me ,x loro , senza sconfinare nelle loro pretese….se caso mai poi ho voglia di farlo lo faccio , ma nn voglio più fare cose x dovere, ma solo x il piacere di farle ….a me piace prendermi cura della casa , delle mie cose , mi fa stare bene …agli altri no?! O meglio con i loro LONTANI TEMPI? e così sia☺️LA ROBA DA LAVARE NN LA TROVO NEL CESTO APPOSITO? NN GIRO PIÙ LE STANZE X PRENDERLA…🤷..NN RIESCO A FARE IN TEMPO A STIRARE QUALCOSA… Leggi il resto »
Non credo affatto che sbagli 🙂
Ricordi? Era quello che già avevi iniziato fare quando hai fatto il percorso di coaching, solo che la ripresa dell’attività ti ha fatto dimenticare qualcosina.
Ricordo male io? O c’è qualcosa di diverso da quando lo facevi prima?
No no, solo ora mi sto riprendendo il mio tempo ☺️
😉
Ciao Serena , spesso mi capitava di arrivare talmente stanca la sera che , non solo non avevo la forza di fare nulla , ma avevo anche voglia di piangere . Dopo che ho fatto il percorso con te ho capito che non devo dimostrare nulla a nessuno e principalmente a me . Durante la quarantena ho viziato molto mio marito e mia figlia preparando un sacco di cose buone da mangiare ; iniziando il lavoro ho smesso di cucinare e mi hanno detto , ma come ci avevi abituati così bene … ed io ho risposto aspettiamo un’altra quarantena… Leggi il resto »
Le persone si abituano in fretta, ma se fai quello che è giusto sapranno che se lo hai fatto ieri perché che le condizioni ti permettevano di dedicarti a certe cose, lo farai anche oggi che le condizioni sono diverse.
Se abitui le persone, magari arricceranno il naso, ma di certo non potrà mancargli la fiducia in te. Fai quello che pensi, che è quello che sei 🙂
in effetti è proprio così…anch’io ho sperimentato la fretta e la stanchezza e il senso di debolezza che si avverte quando si è sfiniti…mi ha confortata leggere che anche tu hai preso impegni..”per non perdere occasioni che si pensano uniche e irripetibili”…perchè l’ho fatto migliaia di volte…La quarantena mi ha insegnato a prendere le cose con più calma…forse perchè ho avuto poche cose da prendere…..per forza di “cose”…ed è un insegnamento prezioso, porta valore al tempo delle giornate. 🙂
Già 🙂
Tieni sempre presente che anche io ho avuto e ho il mio percorso in cui mi impegno a migliorare ogni giorno.
Tutto quello che scrivo viene da quello che vivo e ho vissuto in prima persona, così sarà facile che ti troverai a percorrere tratti di strada su cui troverai le mie impronte 😉
Il tempo! Il nostro peggior nemico o forse il nostro più prezioso alleato e , come sempre, dipende solo da noi…. ho imparato solo adesso a “prendermi il mio tempo”… ho sempre permesso che impegni e persone mi risucchiassero, ritrovandomi senza energie, né fisiche né emotive…. e paradossalmente con una montagna di faccende non portate a termine! Da gennaio ho stravolto la mia vita, decidendo di riappropiarmene… oggi il tempo è mio ed io decido con calma come gestirlo! Mi capita ancora di ricadere nella frenesia, ma , quando succede, riesco ad accorgermene subito e freno immediatamente! Ho imparato a… Leggi il resto »
Meraviglioso 😀
Ben ritrovata Serena 🙂 e grazie per i tuoi consigli che mi tranquillizzano sempre.
Il mio problema, purtroppo, è di non accorgermi della stanchezza e di tirare avanti come un mulo…fino ad arrivare a provare una rabbia difficile da gestire, anche per cose banali che, a ripensarci il giorno dopo, avrei potuto controllare meglio.
Faccio così da sempre, così come da sempre ho l’ossessione del tempo che passa e di non riuscire a finire.
Ti chiedo, non ti accorgi della stanchezza o non ti vuoi accorgere per paura di non riuscire a finire? 😉
Cosa temi potrebbe accadere se non riuscissi a finire?
Forse è la seconda opzione.
Mi sento bene solo quando riesco a finire gli impegni che ho pianificato e, se questo non succede, mi agita la prospettiva delle cose che si accumulano.
Allora, è chiaro che se lasci che troppe cose si accumulino poi diventa più impegnativo gestirle, ma è altrettanto vero che se vai oltre ai tuoi limiti rischi di farle male e dover magari rifare e provvedere agli eventuali errori che commetti per stanchezza. Ti sembra di guadagnare tempo, ma ne perdi di più. Ha senso? La cosa che ti chiedo a questo punto è: sei certa di dover fare tutto quello che ti metti in programma? Pensi sarebbe possibile rimandare alcune cose, non farle proprio o farle meno frequentemente? Ci sono cose che potresti delegare? Prova a scriverti il… Leggi il resto »
Ho riflettuto sulle tue domande e credo che il nocciolo della questione sia la mia perenne agitazione verso tutte le cose che devo fare. Anche se poi alla fine riesco comunque a farle, almeno quelle necessarie, e anche bene. Non so da che cosa sia causata e perché mi è così difficile agire con calma, ma questo mio modo di affrontare la vita sempre in tensione mi dà molto fastidio, oltre che farmi star male.
Però non hai risposto alle domande che ti ho fatto.
Capire come gestisci il tuo tempo è importante per rendersi conto del motivo per cui vivi in questo modo ciò che devi fare.
Se ti dai dei tempi larghi, allora possiamo intervenire in un modo, se si tratta di organizzare meglio il tempo dobbiamo prendere una strada diversa 🙂
Cosa mi dici in proposito?
Non tutto quello che faccio va per forza portato a termine, posso benissimo rimandare alcune cose. Ma sono io che, con la mia ansia, cerco di portarmi avanti per paura poi di non riuscire a farle … in pratica sto sempre a guardare l’orologio! Credo di non avere una corretta nozione del tempo, secondo me passa troppo velocemente 🙂
C’è da dire anche che sono alquanto pignola, perché ogni cosa che mi accingo a fare cerco di farla nel miglior modo possibile e questo naturalmente richiede tempo.
Posso dirti di comprenderti bene. Mi ritrovo in quello che dici ed è un aspetto con cui mi confronto spesso di persona.
Sai dove sta il punto? Capire.
Cosa potrebbe succedere se non dovessi riuscire a portare a termine ciò che ti sei prefissata di fare? E cosa se non lo dovessi fare alla perfezione come avevi pensato?
Le tue domande mi mettono in crisi, di getto sarei portata a rispondere “non lo so” ma voglio provare a scavare, anche se mi è sempre stato molto difficile perché oltre un certo punto non riesco ad andare…il terreno è troppo duro! Credo che non succederebbe niente di grave, si potrebbe terminare in un altro momento e, se non è venuto perfetto, ci sarebbe sempre la possibilità di rifarlo.
Non sarà mica colpa delle mie regole troppo rigide? 🤔
Spero si tratti di una crisi positiva! 😀
Se non è venuto perfetto si potrebbe anche rifarlo, ma si potrebbe accettare che quella cosa non sia esattamente perfetta come avresti voluto che fosse? Cosa temi succederebbe se lo lasciassi come è venuto?
Altra domanda difficile 😉
Le regole sono l’origine di ciò che non accettiamo e quindi del nostro malessere, il fatto è che non vediamo la possibilità di mollare la presa finché non decidiamo di guardarle da vicino per capire quanto ci sia di veramente reale 😉
Credo che una “crisi” sia necessaria per poter capire e cambiare, in questo senso è certamente positiva ma comunque impegnativa!
È un po’ difficile per me accettare qualcosa non fatto bene, avrei sempre il pensiero fisso lì e la voglia di migliorarlo; poi se dovesse funzionare lo stesso allo scopo, o se dovessi dedicarmi a qualcosa di più importante … magari potrei anche dimenticarmene e abbandonare l’idea.
Devo dirti che non riuscire ad accettare e a mollare la presa sono proprio lo zoccolo duro del mio carattere. Come capire se le nostre regole sono davvero reali?
Facendoti domande su domande, finché non arrivi all’ultima risposta, quella che ti da la soluzione giusta e a cui non seguono ad altre domande perché a quel punto la regola è perfettamente dimostrata 🙂
Ad esempio nel tuo caso: a cosa ti serve fare una cosa alla perfezione? Qual è il tuo vero obiettivo?
Non saprei, mi viene naturale e mi fa stare bene. Amo l’ordine, la simmetria, la bellezza, l’armonia. Non so dirti altro.
Ok, allora non ti resta che provare e vedere cosa succede nella realtà se lasci qualcosa che non sia fatto alla perfezione 😉 Fai così, prova a pianificare il tempo delle tue giornata in modo che gli impegni non siano fitti come ora, ma lasciandoti il tempo di respirare tra una cosa e l’altra. Magari prenditi un tempo per fare ciò che ti piace e ti appassiona e inseriscilo tra un’attività e l’altra. Bastano 10/15 minuti ogni giorno 😉 Poi pensa che io tuo vero obiettivo è che quello che stai facendo svolga la funzione per cui lo fai.… Leggi il resto »
Ok Serena, grazie per la tua vicinanza
E’ un piacere 🙂
Mi raccomando, aggiornami 😉