Quando muore una persona cara: la staffetta della vita di un’anima

Quando muore una persona cara, sembra sia normale provare una grande sofferenza. Eppure oggi voglio mostrarti che non è affatto così.
È un’esperienza che ho vissuto da poco io stessa e in cui ho provato grande commozione, ma mai sofferenza. In tutto questo solo una parola: GRAZIE.
La vita è come una staffetta di atletica.
In una staffetta c’è l’atleta che corre portando il testimone e dando il massimo di cui è capace per fare bene la sua gara.
Il suo obiettivo è quello di dare il meglio per la squadra, perché il lavoro di ogni atleta possa contribuire alla miglior prestazione possibile.
Mentre l’atleta che porta il testimone corre, l’altro atleta si prepara.
Si riscalda e comincia a correre a sua volta.
Intanto prepara la mano per accogliere il testimone che l’atleta precedente gli consegnerà avvicinandosi a lui.
Poi avviene la consegna e mentre l’atleta precedente smette di correre, il testimone è già nella mano dell’atleta successivo che parte forte e da il meglio che può per fare bene la sua gara.
Che è poi la gara di tutta la squadra.
In questo video vedi bene come funziona 🙂
Nella vita reale, il testimone è l’anima di una persona, quella dell’atleta precedente che passa all’atleta successivo in una catena infinita verso l’eternità.
Una gara corsa da una squadra di un numero di atleti illimitato.
È la gara della vita di un’anima che non finisce mai.
Quando muore una persona cara tu sei chi sei diventato: conoscere per riconoscere
Devi capire che tu sei ciò che hai da offrire al mondo e ciò che hai da offrire dipende da chi diventi ogni volta che ti relazioni a qualcuno.
Quando muore una persona cara, tu sei chi sei diventato, o diventata vivendo quella persona.
Quella persona ti ha trasformato in un modo o nell’altro e sta a te riconoscere ciò che ti ha donato per farne l’uso migliore.
In realtà, ogni volta che viviamo una persona ci stiamo riscaldando preparandoci a ricevere il suo testimone, ma spesso non ne siamo consapevoli.
Diventiamo chi saremo e già non siamo più gli stessi di un attimo fa, ma non ce ne accorgiamo se non ci facciamo attenzione.
Non siamo abituati a riconoscere, a vedere quello che c’è.
Così non vediamo nemmeno noi stessi e non ci conosciamo.
Se non vediamo chi siamo ora e chi eravamo prima della perdita di una persona cara, come potremo riconoscere come ogni cosa e persona ci trasformano?
Ecco perché devi imparare a riconoscere ciò che hai e ciò che sei per vedere quel dono, perché quel testimone è già tra le tue mani, anche se ancora non hai cominciato a correre.
Guarda bene chi eri e guarda bene chi sei ora.
Come ti comporti.
Cosa hai imparato?
Quali qualità sono emerse?
Quali esperienze hai fatto e che forza hai sviluppato, GRAZIE a quella persona?
In sostanza prova a chiederti, chi saresti se non ci fosse stata?
E appena vedi quel dono, comincia a correre la tua gara migliore.
Ora hai la responsabilità e l’onore di dare il massimo contributo in questa gara, perché il tuo testimone passi nelle mani di altri che a loro volta dovranno riconoscere e portare correndo meglio che possono.
E bada bene che tutto questo vale quando muore una persona cara, ma vale anche quando la vita ti allontana da lei 🙂
Dopo la perdita di una persona cara puoi scegliere consapevolmente le tue emozioni
A volte mi soffermo a ripensare al momento di quegli ultimi respiri, quello in cui ho ricevuto il testimone salutando per sempre quella persona cara, molto cara che me lo ha donato.
E quando lo faccio, inevitabilmente, sento il dispiacere della perdita.
La perdita di una persona cara c’è, è reale, si tratta di qualcosa che ora manca.
Quando ti concentri su quello che manca, provi sempre emozioni negative, ma puoi farlo in modo consapevole.
Così, sono io che scelgo di soffermarmi su quel breve istante infinito.
Non per farmi male, ma per riconoscere.
Per dare valore a quel momento e a quella persona che mi ha affidato la sua anima, per ringraziarla di quell’enorme dono che mi ha reso chi sono.
Nella mia mente l’immagine della consegna.
Quando penso quell’istante, ci resto il tempo di vederlo.
Del resto fa parte di una realtà fatta di tutto. Il passaggio: ciò che finisce e ciò che comincia.
Non solo, ma la morte fa parte della vita, non avrebbe senso fingere che non esista e non darle il valore che le appartiene.
Ma in questo c’è un però.
L’immagine di quel ricordo dura il lampo di un secondo e con lei l’emozione che trasporta.
L’istante immediatamente successivo invece è il dono, il testimone che ora ho tra le mie mani e stringo forte mentre corro.
E quell’attimo è troppo colmo di significato per perdersi nel dispiacere!
È così che appena sento il dispiacere la gratitudine è già arrivata.
Infinita, come è infinito quel momento.
Scelgo io quanto peso dare ad ogni istante, scelgo io quando e quale emozione provare, scelgo io quando e per quanto tempo soffermarmi su un ricordo perché ogni emozione abbia un senso.
E questo vale per tutti, anche per te.
Per questo devi sempre essere tu a decidere dove portare la tua mente e per quale motivo.
Consapevolmente.
Decidere, invece che lasciarti trascinare dagli eventi e dalle emozioni negative che ti bloccherebbero le gambe impedendoti di correre.
E considera anche questo: per riuscirci servono lucidità e consapevolezza perché facilmente vedrai il mondo girare nel verso opposto a come giri tu e ora ti spiego perché.
Quando muore una persona cara quello che conta è il testimone: tu pensa a correre
Potresti credere che sia giusto restare a lungo nella sofferenza pensando alla mancanza di quella persona. Del resto è probabilmente ciò che ti hanno insegnato.
Impari che è giusto provare dolore, o saresti insensibile.
Ma tu cosa pensi davvero?
Gli altri potrebbero pensare che non hai un cuore se non soffri, ma solo tu sai davvero quanto amore c’è e c’è stato per quella persona.
Fermarsi e limitarsi a ricordarla con sofferenza non fa che mettere la parola “fine” alla staffetta di quell’anima.
E questo non è amore.
L’amore vero comincia quando inizi a correre la tua corsa migliore mentre stringi forte nella tua mano quel testimone così prezioso.
Raccontando di questa esperienza a un amico, riflettevo su quanto questo modo di pensare potesse avvicinarsi a una filosofia di pensiero orientale.
Eppure neanche il tempo di dirlo e lui mi ha ricordato le parole di Gesù in un verso del Vangelo 🙂
“Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio”
Effettivamente queste parole sembrano la conferma esatta di quanto ti ho detto fin qui, ma con certezza posso dirti solo una cosa: questo è quanto ho sperimentato sulla mia pelle e che ho visto funzionare 😉
Così, quando muore una persona cara, quello che conta non è la morte, ma il testimone che ti ha consegnato e che altro non è che il suo messaggio.
Quello che portava al mondo perché il suo passaggio su questa terra avesse un senso, uno scopo riflesso in eterno.
E l’ha dato a te, proprio a te!, perché tu possa continuare la corsa della vita di un’anima che non morirà mai.
Imparare la gratitudine per vedere il senso di ogni cosa
Solo se ti impegni a correre nel modo migliore invece di immobilizzarti nell’assenza, puoi riconoscere la meraviglia che sei diventato, o diventata grazie a quel dono.
Solo così vedrai ciò che puoi fare davvero. Perché la perdita di una persona cara non vada sprecata, ma dia più senso alla tua vita.
Solo allora potrai dirle GRAZIE.
Non aspettare però, la gratitudine non si impara in un momento.
Allenati oggi a guardare e riconoscere ciò che hai, impara a coltivare pensieri positivi e a cogliere ogni opportunità che si nasconde dietro ogni cosa e persona.
Anche l’evento che ti sembra più negativo nasconde un’enorme opportunità, tanto più grande quanto più grande è l’evento. Ma per coglierla devi lavorare per farne l’occasione per diventare migliore.
Prima comincerai a correre, migliore sarà il contributo che darai alla tua squadra.
Più presto inizierai, più presto ti accorgerai di quanto non abbia senso soffrire.
Impara oggi a vivere ogni cosa pensando di prendere tutto il buono che ha da offrirti, perché quando muore una persona cara nella tua mente rimanga solo una parola: GRAZIE
Allora ama.
Ama sempre e sentirai come ogni istante sia perfettamente come deve essere, perché tutto ha un senso, anche la perdita di una persona cara.
Cara Serena, sono davvero d’accordo per tutto ciò che scrivi e io stessa ho perso mio padre e ho sofferto per anni, la sofferenza non ha fatto altro che farmi del male e da rovinare per fine la mie salute e “grazie” a quello ho cominciato a fare il mio percorso. Sono d’accordo che la sofferenza non ha posto e che ci serve un grazie e concentrazione su quello che ho e quello che rimane grazie a quella persona. Penso che e facile scrivere qui tutto qui tutto questo è che è giusto controllare le emozioni e continuare vivere dando… Leggi il resto »
Grazie Marijana 🙂
Io credo che tutti possiamo arrivarci perché di qualunque persona si tratti e qualunque siano le conseguenze, anche nella situazione peggiore che possa esistere, c’è sempre un’opportunità che puoi cogliere e che mentre da un senso a quella morte, trascende qualunque sofferenza.
Quello che cerchi trovi!
E così, se ancora nei momenti difficili non riesci a trovare l’opportunità, non ti resta che iniziare a cercarla.
C’è, devi solo vederla 🙂
Come è vero Serena quello che scrivi. Siamo stati abituati a soffrire di default e a non ringraziare del “testamento/testimone” che ci lascia la persona che parte per il “nuovo” viaggio. I nostri “nonni/genitori” portavano il lutto per mesi/anni. In alcuni paesi del sud addirittura un tempo c’erano persone pagate per piangere ai funerali. Vorrei essere consapevole di quanto mi hai insegnato cercando di vivere con le persone care il presente e piuttosto stare male quando non arrivo a viverle nel presente piuttosto che nell’assenza. Vorrei riuscire a non concentrarmi sulle mancanze ma sulle presenze delle persone…. non solo nel… Leggi il resto »
Mi fa piacere Nicola che questo articolo ti abbia mostrato quanto perdiamo dimenticandoci di vivere il presente con tutto quello che c’è.
In teoria lo sappiamo, ma poi è facile perdersi nelle nostre pretese o dare per scontato ciò che abbiamo.
E’ proprio vero, il presente è l’unica cosa che esiste e noi ce la lasciamo sfuggire dalle mani così, soltanto per pensare a quello che non c’è…
Cara Serena, ho letto solo oggi questa tua newletters e mi sono commossa a pensare quanto sia vera e quanto sia invece difficile viverla nei momenti del dolore. Solo a posteriori riesci a vedere tutto il bene che le persone che abbiamo conosciuto ci hanno donato, nella morte come nelle amicizie che si allontanano e nei figli che vanno via di casa o in qualsiasi altro ” abbandono” c’è una parte di noi e una parte dell’altro. Vivere la morte e tutti i lutti o i cambiamenti della vita con l’ottica della staffetta è davvero una bellissima cosa che ci… Leggi il resto »
Mi fa davvero piacere che tu abbia colto il senso più profondo del mio messaggio Valentina 🙂
Vorrei però aggiungere una cosa, non so se è così vero che cogliere tutto il bene sia possibile solo a posteriori.
Ho sperimentato sulla mia pelle che può essere diverso da così.
Dipende solo dalla tua forza di amare che è inversamente proporzionale alle tue pretese.
Sono le pretese ad impedirti di vedere, ma quando le vedi ci puoi lavorare e, mentre lo fai, puoi già guardare oltre e vedere ciò di cui, altrimenti, ti accorgeresti solo dopo 😉
Forse hai ragione,ma io l’ho compreso a posteriori, ho capito ciò che mi aveva donato non subito, per questo dico che a volte non si è così capaci di vedere subito ciò che ci è stato donato. Oggi ho molta più coscienza di tante cose e so che le pretese mi portano lontano dall’ amare e dal donare.
Certo, non sempre si è pronti, ma il testimone c’è, anche se ti rendi conto solo dopo 😉
Sai cara Serena anche se la mia mamma non mi ha ancora lasciata capisco perfettamente cio’ che scrivi e mi ci rivedo molto. Le devo solo un enorme Grazie per cio’ che mi ha dato, mi sta dando e cio’ che sono diventata grazie a lei. Sta dando un senso a cio’ che sono, alla mia vita e agli errori commessi. Tutte le colpe che le attribuivo sono svanite x fare posto solo all’amore. Ogni conflitto, attrito, divergenza e’ stata sanata senza bisogno di parole ma solo la presenza e l’esserci mi ha ripagato di tutto. Anche x le persone… Leggi il resto »
Molto bello Sarah 🙂
Grazie!
Bellissimo quanto hai scritto Serena, tutto questo non è poi così facile, perché c’è l’anno insegnato che è giusto stare male quando muore qualcuno, fin da piccoli. Oggi io i miei figli insegno la cosa per giusto, anche se io stessa non ci sono arrivata nel completamente. Concordo molto dove dici che non possiamo lasciare le nostre emozioni che ci guidano, ma guidarli noi. Mi ha molto toccata questa newsletter, sarà per la mia mamma credo, che se n’è andata e io la volevo così tanto, un bambino piccolo non riesce a capire. So che conta oggi è presente, ma… Leggi il resto »
L’unica cosa che devi fare ora è spiegare alla piccola bambina che vuole la sua mamma, che la sua mamma c’è.
E’ dentro di lei attraverso tutto quello che le ha donato, consapevolmente o meno.
La piccola bambina ha in mano il testimone e ora sta già correndo la sua staffetta 🙂
Se ci pensi sono certa che puoi trovare qualcosa che ora hai e che non avresti se non avessi vissuto la tua mamma.
Cerca, c’è 😉
Stamattina mi sono immersa in questa lettura!
Grazie!!
Spero proprio che questo anno nuovo possa essere una bella parte di staffetta per un’evoluzione!
Grazie😘😘
Invece che dire “spero” direi “sono certa” 😉
Ciao . Sono ormai sveglia da ore. Non riesco a riprendere sonno. Ieri è successo di aver ricevuto notizia della morte della mamma , molto anziana , di un amico . Ho espresso il mio pensiero e la mia vicinanza, cercando di trovare le giuste parole per incoraggiarlo e sollevarlo d’animo. Questa news l’avevo letta a suo tempo e mi è rimasta dentro . Personalmente ho vissuto l esperienza della morte , o meglio , del passaggio del “testimone”. Nel momento stesso in cui ho visto volare via LA LUCE degli occhi bellissimi e sempre sorridenti di mia sorella .… Leggi il resto »
Grazie per questo bel commento 🙂 Io dico che il testimone lo hai già in mano a partire dal momento in cui quella persona entra nei tuoi pensieri. Quella persona ti sta già trasformando anche se ancora non ci hai fatto caso. Il testimone c’è, solo che ancora non hai capito che puoi iniziare a correre. E questo vale sempre, anche se un figlio ti viene tolto appena ti accorgi che esiste. Se tu lo vedi, se ne diventi consapevole allora le parole le trovi da te. Saranno le TUE parole, quelle che vengono dalla verità che vedi. Puoi sempre… Leggi il resto »
Comprendo sommariamente. È chiaro che tutto si muova per volontà propria , ma mi sono sentita dire :” mi chiedo perché Dio voglia mettermi così tanto alla prova !” C’è sconforto , Serena, c’è rabbia, c’è delirio e disorientamento. Muore una persona anziana , una madre con la quale hai avuto il privilegio di viaggiare ma dire a persone che si vedono tolte un figlio giovane o un marito pieno di vita io non riesco a dire loro , ” tu non lo sai , ma hai già una mano il testimone, anche solo per starci a pensare ” ,… Leggi il resto »
Solleverai quell’animo se sarai tu la prima a credere in quello che dici 🙂 Il fatto è che ogni persona cambia e si trasforma nel momento stesso in cui anche solo pensa di avere un figlio. I pensieri che ha nella sua mente non sono gli stessi che se quel figlio nemmeno lo immaginasse. Il solo pensarci già sta cambiando cosa farai, come ti rapporterai al mondo, a cosa penserai nei momenti successivi, i tuoi sogni e desideri. Il sono pensarci cambierà le tue azioni, che pur nel loro piccolo, magari piccolissimo, cambieranno comunque il mondo intorno a te e… Leggi il resto »
Si . Immagino cosa possa fare una persona con questa piena consapevolezza. La nostra mente , unita allo spirito , può fare prodigi !! Potrei sollevarmi da terra, sollevare le persone , sollevare tutto il resto che , a sua volta , solleverà tutto il resto !! Certo , ovvio , che nulla posso trasmettere se io per prima non credo in quel che dico; VORREI TROVARE le GIUSTE PAROLE PER SOLLEVARE, ma posso diventare strumento efficace solo se ho piena consapevolezza e piena fiducia. Spero di non dover arrivare a vivere una esperienza così dolorosa , come la morte… Leggi il resto »
Insisti, la consapevolezza non arriva in un momento.
E’ la conseguenza di un grande lavoro su se stessi e richiede tempo, ma vedo la strada è sempre più aperta davanti a te. E questo mi fa un immenso piacere 🙂
Ricorda, finché non molli non puoi perdere 😉
Ciao Serena,
penso che tu sia un grande esempio da seguire, in questo momento così impegnativo trovi la forza di condividere la tua crescita, l’analisi delle tue emozioni dei tuoi pensieri.
Grazie!💗
🙂
Grazie Serena x questo tuo messaggio…..anche se tremendamente triste l argomento morte, ora ha assunto un significato diverso…..😊
Dipende sempre da quello che vedi 🙂
Grazie Serena per avere condiviso questa tua bella e generosa testimonianza. Certo non è semplice il percorso di elaborazione di una perdita così importante. Credo che si possa lasciare un po’ di spazio alla speranza e alla voglia di cogliere l’opportunità anche in un lutto. Si può cominciare o continuare con l’allenamento quotidiano..e ricordare sempre la gratitudine per tutto quello che ci viene donato.
Io credo che la cosa fondamentale sia quella di ritrovare se stessi togliendo ogni attaccamento.
Sono quelli che ci impediscono di entrare in contatto con la parte più profonda di noi.
La gratitudine, mi sono accorta, richiede molta consapevolezza. E più si è consapevoli di se stessi (vedendo ciò che c’è davvero oltre a ciò che ci mettiamo addosso), più si può essere grati e cogliere tutto il buono in cui siamo immersi.
Incredibile quanto ce ne sia 🙂
Grazie Serena!❤
🙂
Molto bello! Credo che valga anche per quelle persone che fino a ieri ho considerato negative… se sono ciò che sono lo devo anche a loro!! Se ho sviluppato forza, pazienza e perseveranza lo devo anche a chi, fino a qualche tempo fa , consideravo causa di tanto dolore ed esiti negativi….
Sì, sono assolutamente d’accordo 🙂
Ti voglio bene cara amica mia. ❤️ Grazie di scegliere ogni giorno di amare. ❤️ Farlo significa mettere in circolo vita, speranza, fiducia, gratitudine. Da tutto questo inevitabilmente impossibile non provare gioia e donare pace a se stessi e di conseguenza anche agli altri. ❤️
Già 🙂
Grazie Serena 🙂 Penso che la gratitudine, vissuta in maniere profonda e sincera, sia una delle caratteristiche più potenti dell’amore. Allenarsi a vivere la gratitudine ti rafforza e può renderti più forte di quanto tu possa immaginare. Talmente forte da essere pronto a vivere “sereni” uno dei momenti più temuto da tutti gli esseri umani: la morte. Concordo con te, quando muore una persona cara provi dispiacere perchè ti manca, ma è anche vero che puoi scegliere di essere consapevole dei doni che tu hai ricevuto da quella persona: il godere della sua presenza, dei suoi abbracci, dei suoi sorrisi,… Leggi il resto »
Grazie Gianluca 🙂
Ciao Serena, grazie! Ti pensavo proprio ieri, al mattino qui c’era un po’ di nebbia, ho pensato a te, al rifugio all’inverno da affrontare in questo periodo così difficile….😘
Impegnativo, sì. Ma sempre utile per crescere e superare i propri limiti 😉
Commossa e tanto grata per questo articolo.
Grazie Serena 🙏
🙂
Ciao, Serena. Quando ci hai dato la notizia che la tua mamma se ne era andata, il primo pensiero è stato per te ed era la speranza che tu stessi bene, il secondo è stato: vediamo cosa tira fuori la Sere, quale perla preziosa ci saprà regalare. E questo ricco editoriale che stiamo commentando è stato la risposta puntuale alla mia attesa. In effetti, all’inizio della lettura di questa stupenda newsletter, mi chiedevo se tu stessi suggerendo la teoria della reincarnazione. Poi ho capito che parlavi d’altro. Ed è davvero incredibile il riscontro che le tue parole trovano nella vita… Leggi il resto »
Sono assolutamente d’accordo 🙂
Solo se riusciamo a guardare la realtà per quella che è possiamo prenderci la responsabilità di vivere la vita senza lasciare che sia lei a vivere noi.
E una frase che a me piace tanto non può trovare riscontro se non in questo modo: non conta quello che hai, ma come lo usi 🙂