Senso di vuoto o vuoto di senso? Come riempirlo davvero

Il senso di vuoto è una sensazione profonda che avvertiamo in modo squisitamente interiore.
Questa emozione ha molto a che vedere con l’insoddisfazione e spesso ad accompagnarlo ci sono tristezza e senso di solitudine.
Ti è mai capitato di sentire quel vuoto insopportabile?
Quando arriva questa emozione facciamo davvero fatica a conviverci, così cerchiamo una via di fuga prima possibile.
Sentendo di essere vuoti dentro, cerchiamo al più presto di riempirci di qualche cosa sperando di alleviare la sofferenza.
Ma nulla funziona perché il vuoto interiore è un vuoto di senso che non ha nulla a che vedere con qualunque cosa con cui potremmo cercare di riempirci.
È qui che la tristezza può arrivare e bussare alla nostra porta, quando sentiamo che è tutto inutile e che tutto quello che facciamo non ha alcun senso.
Oppure siamo tristi e subito arriva il senso di vuoto.
Avviene quando la nostra mente finisce a pensare a quello che non c’è.
Magari lo abbiamo perso e allora ci manca oppure pensiamo che non lo otterremo mai.
Il problema è lo stesso, la soluzione che ci appare più ovvia è quella di portare dentro, di prendere, quando per riempire il vuoto serve proprio il contrario. Serve portare fuori, dare.
Per eliminare il vuoto interiore devi partire da dentro.
Sembra assurdo, lo so, eppure quante volte hai provato a fare il pieno di cose, emozioni, persone, risultati, senza risolvere nulla?
Basta poco e il vuoto torna a farsi vivo.
Già…
Sensazione di vuoto: per lasciarla la devi accogliere
Oltre alla sensazione di quel vuoto interiore e profondo di cui ti ho appena parlato, può anche capitare di sentire qualcosa di più, potrei dire, superficiale.
Ti parlo della sensazione di vuoto che avvertiamo quando, più o meno improvvisamente, manca qualcosa a cui ci eravamo abituati.
Ti è mai successo?
Potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa.
È facile avvertire questa sensazione quando finisce qualcosa di bello.
Pensa al giorno dopo Natale, a un figlio che esce di casa dopo una vita passata insieme, alla fine di un percorso di studi o a un progetto finalmente realizzato dopo tanto tempo e grande impegno.
Pensa a quando perdi una persona cara con cui avevi vissuto per anni e che ti aveva abituato a una routine ora completamente diversa.
Ti capita mai di sentire una sensazione di vuoto quando avevi un programma e ti salta un impegno? A me è capitato un sacco di volte!
Anche in quel caso si tratta di un cambiamento a cui non eravamo pronti, dato che già ci eravamo abituati all’idea di ciò che avevamo programmato.
Ma non solo ciò che è bello o positivo ci lascerà con quella sensazione, succederà anche con le cose negative da cui cercavamo di liberarci.
E quando mancheranno ci sentiremo smarriti e frastornati.
Potrei farti l’ovvio esempio delle dipendenze, ma ogni abitudine che decidiamo di cambiare ci lascerà con quella sensazione quando finalmente ce ne libereremo.
E potrei parlarti anche di emozioni.
Magari cerchiamo a lungo di eliminarle e quando finalmente ci riusciamo, inaspettatamente ci mancano.
Sembrerebbe illogico, ma sentiamo quella sensazione di vuoto ogni volta che avviene un cambiamento a cui non eravamo del tutto preparati.
E ancora potremmo trovarci nella tentazione di riempirci di cose, che di nuovo però non funzionerebbe.
Dobbiamo invece imparare ad accogliere questa emozione per comprendere cosa vuole dirci e così lasciarla andare.
E questo lo ha capito bene Matteo 😉
Sensazione di vuoto? Abituati al cambiamento e tutto passa
Il senso di vuoto viene spesso provato dopo un cambiamento.
A volte capita che a seguito di un cambiamento, ci sentiamo un po’ destabilizzati. Magari non c’è nessuna paura di quello che potrebbe succedere e non rimpiangiamo nulla di quello che stiamo lasciando, ma in ogni caso c’è qualcosa che ci fa provare questa sensazione di vuoto.
La parola chiave in questo caso è differenza!
Nelle ultime settimane sono stato impegnato in un progetto che mi portava via la maggior parte del tempo.
Arrivato verso la fine, negli ultimi giorni, iniziavo a sentire la stanchezza e non vedevo l’ora di concludere per poter tirare un po’ il fiato.
Una volta finito, già il giorno dopo ho iniziato a sentire come se mancasse qualcosa.
Non capivo esattamente cosa, ma mi sentivo vuoto.
È durato poco, è passato quasi subito, però c’è stato!
Non vedevo l’ora di poter staccare un po’ e terminare quello che stavamo facendo, per questo mi sembrava assurdo provare senso di vuoto dopo averlo concluso.
Quindi da cosa è dovuto in questo caso? Dalla differenza!
Prima ero molto impegnato, mentre adesso ho più tempo da dedicare ad altro.
Nonostante ora ho comunque da fare la differenza è stata netta, e all’inizio mi sono sentito un po’ disorientato e non sapevo cosa fare.
Una volta passato questo cambiamento improvviso e quando ho iniziato ad abituarmi alla nuova situazione, ecco che quella sensazione di vuoto è passata e non è più tornata!
A me è capitato moltissime volte di trovarmi in situazioni come quella di Matteo e forse la più tipica è quella in cui al rifugio c’è tantissima gente e non si smette più di correre.
Arriva la stanchezza da non poterne più, non vedo l’ora che i clienti se ne vadano, eppure quando finalmente succede, ecco che arriva quella strana sensazione di vuoto.
Un senso di solitudine e smarrimento con cui mi trovo a dover fare i conti.
E se una volta cercavo di riempirmi con ciò che mai lo avrebbe fatto, ora so che la vera soluzione è semplicemente quella di abituarmi alla nuova situazione 😉
Ma torniamo al senso di vuoto interiore di cui ti parlavo prima. Lascio di nuovo la parola a Matteo.
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Riempire il vuoto quando fa da sfondo alla vita: distrarsi non funziona!
Il senso di vuoto interiore a lungo andare finisce per diventare una condizione persistente, al punto da diventare una cosa normale.
Per tentare di riempire questo vuoto spesso si cerca all’esterno qualcosa che ai nostri occhi possa colmare questa mancanza.
Con cosa lo si fa generalmente? Persone, amici, divertimento, impegni e cose da fare, passatempi e addirittura dipendenze.
Il punto però è che tutte queste cose ci distraggono dal vuoto interiore che sentiamo, ma non lo riempiono mai!
Mi sono reso conto molte volte di stare facendo cose semplicemente per colmare questo vuoto che altrimenti sarebbe stato insopportabile.
A volte facevo sport, altre mi caricavo di impegni, mi programmavo cose da fare che finivo per fare con frenesia, cercavo qualche passatempo come guardare una serie tv, e così via.
Mi sono reso conto di una cosa: nulla di esterno può colmare questo vuoto!
Possiamo distrarci quanto vogliamo, ma poi, una volta soli e senza distrazioni, quando tutto il “rumore” con cui avevamo riempito la nostra vita non c’è più, il senso di vuoto è comunque presente.
Senso di vuoto interiore: inutile, il rumore non si sente
E sì, è proprio come dice Matteo. Io cercavo di riempire quel vuoto interiore in un sacco di modi, ma non funzionava niente.
Neanche il “rumore” riusciva a distrarmi e darmi quel temporaneo sollievo che speravo.
Accendevo la musica, ma per quanto alzassi il volume, era come se non ci fosse.
Non la sentivo nemmeno e pensando di non averla accesa, lo facevo di nuovo mettendo il volume alla massima potenza.
Ma il vuoto era lì…
Magari mangiavo, mangiavo di più e non mi sembrava di aver mangiato.
E allora mangiavo ancora di più. Mangiavo finché lo stomaco doleva.
Ma il vuoto era lì…
Mi trovavo in mezzo alla gente, a volte tanta, magari amici o persone che dialogavano con me eppure ogni volta ne avrei volute di più, ne avrei volute altre.
E il vuoto era lì…
E con quel senso di vuoto interiore e solitudine continuavo a soffrire.
Quando avviamo la macchina del riempimento, il senso di insoddisfazione ci porta a volere di più, sempre di più.
Nulla però è mai abbastanza ed è in quel momento che cadere in dipendenze di ogni tipo diventa tremendamente facile.
Cosa che a me successo moltissime volte e con moltissime cose diverse.
E tra i modi per distrarsi dal senso di vuoto c’è anche la frenesia di cui parlava Matteo e a cui ho fatto spesso appello riempiendo il mio tempo di impegni.
Quando agiamo con frenesia facciamo molto, ma non lo vediamo. E così ci sentiamo vuoti e senza senso.
Riempiamo il tempo ma non il vuoto, che resta il vuoto di senso che era.
Ma non è tutto, c’è anche chi cerca di riempire il vuoto nell’illusione di amare.
Illudersi di amare e svuotarsi per riempire il vuoto
Una ragazza mi raccontava che faceva il possibile per aiutare gli altri, si dedicava a loro anche a costo di dimenticarsi di se stessa, fino a svuotarsi.
Parlandone, abbiamo capito che lo faceva per riempire quel senso di vuoto che altrimenti sentiva.
Una distrazione per non pensarci, né più né meno, anche in questo caso.
Distrazioni…
Ma il vuoto resta!
Aiutare gli altri la faceva anche sentire importante e questo per un attimo le dava una sensazione di pienezza.
Ma appena quella sensazione se ne andava dopo un temporaneo sollievo, il solito vecchio senso di vuoto tornava allo scoperto.
Finché continuerai a vivere la tua vita per distrarti le cose non cambieranno mai veramente. Devi riempirlo quel vuoto, non distrarti!
E sai cosa riempie davvero quel vuoto? L’amore, quello vero però 😉
La tua vita potrebbe non cambiare di un millimetro in termini di azioni che compi, ma quello che deve assolutamente cambiare è l’intenzione che ci metti dietro.
Per riempire il vuoto interiore devi imparare ad amare.
A questo punto fermati un momento e prova a fare questo test che ha creato Giacomo.
Amare significa tirare fuori chi sei per offrirlo al mondo con la pura intenzione di dare il meglio di te.
Non importa il risultato, non importa cosa diranno gli altri, importa che tu dia il meglio!
Amare è tutto ciò che dà senso alla vita e mette dentro di noi quel senso di cui sentiamo il vuoto.
Vivere il presente per riempirsi di senso. Esserci, ecco il segreto
Amare significa anche vivere pienamente il presente.
Perché conta, perché tu puoi dargli valore invece di aspettarti che sia lui a darlo a te.
Vivere e dare valore al presente significa “ascoltare” la musica, non sentirla; “vivere” le persone, non riempirsi di gente; “gustare” il cibo, non ingerirlo; “comprendere” invece di limitarci a capire.
Il segreto è “vivere” ogni cosa in profondità, con entusiasmo, con l’intenzione di darle il meglio.
Perché vale! E quel valore glielo dai tu.
Il segreto è Vivere, non lasciarsi vivere passivamente. Esserci.
Se vuoi eliminare il senso di vuoto, non devi nutrirti di cose, ma del gusto di ogni cosa e se tu non assapori, il gusto non lo senti.
Come il cibo. Se non lo assapori ti riempie lo stomaco ma non ti soddisfa, e continuerai a volerne nel tentativo di riempirti mentre il tuo stomaco starà scoppiando.
È la vita stessa che va assaporata, per poterla gustare! 😀
E vivere il presente significa anche restarci nel presente!
Come dice Matteo, molto spesso la mente vaga tra situazioni passate che non ci sono più, e future, che devono ancora arrivare.
Il problema è che così facendo ci perdiamo l’unico momento che conta realmente e che abbiamo a disposizione, il presente!
Infatti! Come potremmo dare valore al presente se viviamo altrove? Come potremmo assaporare una mela, se stiamo mangiando una coscia di pollo? 😉
Una delle difficoltà più grandi del restare nel presente è quella di riuscire a gestire le emozioni, e il senso di vuoto non è altro che questo, così finiamo per rifiutarle cercando di distrarci.
Ma le emozioni non vanno rifiutate, vanno accolte e comprese.
Il vuoto potrebbe arrivare in certi momenti, ma solo imparando a conviverci potrai davvero capirlo.
E questa è una cosa che ho sperimentato sulla mia pelle.
Cancellare il senso di vuoto “sentendo” in modo autentico e profondo
Ho compreso cosa fosse davvero il senso di vuoto un giorno in cui facevo un esercizio che conoscevo e praticavo da tempo.
Quando lo faccio mi siedo e chiudo gli occhi.
Resto immobile e l’unica cosa di cui mi preoccupo è quella di “sentire” e vivere il presente.
Non deve esserci nulla nella mia mente che non riguardi quel momento.
Se arriva un pensiero lo mando via e torno a concentrarmi su quello che c’è.
Ho fatto questo esercizio una miriade di volte, ma quel giorno avevo deciso di darmi un tempo preciso: 20 minuti.
Non lo avevo mai fatto così e ho voluto provare.
È stato un meraviglioso senso di pienezza all’inizio.
Sentivo da una parte i campanacci delle mucche in lontananza, più indietro e leggermente spostati sentivo quelli delle capre.
Dall’altra parte il turbinio leggero del vento nella valle si mischiava con il lavoro del paese che poco alla volta riuscivo a distinguere.
L’aria fredda sulla spalla destra che dopo un po’ ho notato essere calda, mi faceva sentire l’arrivo del giorno mentre la luce sotto le palpebre diventava sempre più arancione.
A un tratto però, mi sono accorta che non riuscivo più a stare lì, in quel posto semplicemente a “sentire”.
Era come se dopo aver scoperto tutto non ci fosse più nulla. Avevo “preso” tutto e non aveva più senso stare lì.
Non aveva più senso, già…
Era arrivato il vuoto di senso e con lui una sensazione insopportabile. Dovevo andare!
È stata durissima arrivare al tempo prefissato, ma ho scoperto che avevo cominciato a dare per scontato quello c’era e il ben di Dio in cui ero immersa non bastava più.
Quando diamo per scontato non ci accorgiamo più di niente e di nessuno e ai nostri occhi tutto perde quel valore che invece possiede.
Amore, la vera soluzione al senso di vuoto
Credo che questo esercizio sia prezioso per imparare a gestire il senso di vuoto interiore e imparare a eliminarlo.
E in questo la gratitudine gioca un ruolo fondamentale.
La gratitudine è esattamente l’opposto del senso di vuoto, perché ci accorgiamo e diamo valore a ogni cosa che abbiamo e che invece quando proviamo il senso di vuoto diamo per scontato.
E la gratitudine è anche l’esatto contrario della tristezza che si accompagna al vuoto perché guarda a quello che c’è e non a quello che manca.
La sensazione che avevo provato durante l’esercizio era identica al senso di vuoto e solitudine in cui mi ero spesso ritrovata in mezzo a mille persone.
Ed era anche la stessa di certi attimi di vuoto di senso che mi nascondevo nei modi più vari e della sensazione di vuoto che provavo al venir meno di qualcosa a cui mi ero abituata.
Accorgersi per riconoscere e dare valore alle cose, assaporare la vita per gustarla pienamente, amare con la vera e pura intenzione di dare il meglio mettendoci entusiasmo, vivere il presente…
Tutto questo è ciò che permette di bastare a se stessi togliendo quel senso di vuoto che costringe a riempirsi di “cose”.
E “accorgerci” significa anche prendere consapevolezza di noi stessi e del valore che ci appartiene e che possiamo esprimere per sentirci davvero pieni di senso.
Quindi ecco cosa puoi fare anche tu per eliminare il senso di vuoto, riempiti di senso e non di “cose”.
Impara a convivere per un attimo con quel vuoto che senti, per comprenderlo e allora lasciarlo andare.
Impara a fare l’unica cosa per cui sei nato, o nata…
Semplicemente, Ama 🙂
Ciao Serena, in questi ultimi 4 giorni sono stata costretta ad un “riposo forzato “ causato da una forma virale ; solo questo malessere mi ha permesso di pensare a me stessa e di riflettere. Cosa muove ogni mia azione? Qual’l’abitudine che muove ogni mia azione ? Il desiderio di compiacere gli altri , mi sento importante se lo sono per gli altri : sei troppo brava ( ed intanto chiedono sempre di più ) non potrei vivere senza te ( e intanto chiedono sempre di più ) Ed io corro di qua corro di là, faccio un sacco di… Leggi il resto »
Ricordi quando parlavamo di dire di no?
Lo abbiamo fatto spesso, ma forse non eri arrivata alla consapevolezza a cui sei giunta ora.
Adesso che lo hai visto puoi gestire diversamente i tuoi impegni e ricordarti che nel tuo tempo devi metterci anche te stessa 🙂
Allora puoi mettere dei paletti e cominciare a dire dei giusti no.
Non per gli altri, ma anche non per te quando pensi di doverli assecondare 😉
Che ne dici?
Giustissimo, devo imparare a gestire i miei sensi di colpa
Parti dal presupposto che se ti senti in colpa è perché pensi che stai commettendo un errore: l’errore c’è? Se tu ti senti in colpa quando dici di no, ma pensi al fatto che non stai amando veramente, ma stai solo assecondando (gli altri e il tuo stesso bisogno di non deluderli), allora ti accorgi che l’errore lo fai se dici di sì, non se dici di no. Magari la testa ti remerà contro per un po’, ma se tieni presente quanto appena detto, allora puoi forzare e dire di no perché sai che la cosa giusta è questa e… Leggi il resto »
Spero che la testa smetta di remarmi conto prima che io mi
arrenda; Serena non è facile
E chi ha detto che dovrebbe esserlo?
Ricorda però che “non è facile” non significa impossibile 😉