Sentirsi liberi, esserlo veramente significa poter fare e avere tutto quello che si desidera?
Una stabilità economica, una bella famiglia, la possibilità di viaggiare, il riconoscimento del tuoi diritti o avere tutto quello che ti pare.
E pensi che questa sia libertà…
Ma sai cos’è la vera libertà? Dove si trova?
Non era la prima volta che me ne rendevo conto, ma quel giorno l’ho realizzato in modo profondo.
Quel giorno al rifugio seduta a pranzo con un gruppetto di persone del paese.
Erano anziani, una vita vissuta dietro alle spalle.
Cantavano tra una portata e l’altra, terminato il pranzo cantavano e anche prima di pranzare avevano cantato.
Cantavano sempre e lo facevano con passione vera, di quella palpabile che lascia una scia di gioia dietro di sé.
Si sentivano liberi.
E questa è una cosa che noto spesso in quasi tutte le persone del paese.
Alla fine del pranzo si raccontava di ricordi e storie antiche e la più anziana del gruppo aveva iniziato a raccontare della guerra mondiale, la seconda, quella che aveva vissuto da bambina.
Mentre raccontava, un episodio mi ha fatto sorridere, ma anche riflettere.
Un gruppetto di partigiani era appena passato di fronte alla loro casa.
E per strada, anche loro cantavano.
Cantavano con gioia ed entusiasmo la loro nota canzone.
“Bella ciao…”
L’anziana signora all’epoca aveva solo 7 anni e due sorelle minori.
Rapite dall’entusiasmo del canto partigiano, tutte quante le bambine avevano a loro volta cominciato a cantare la stessa canzone.
Peccato che, proprio in quel momento, i tedeschi stavano passando di lì alla ricerca dei partigiani.
Se i tedeschi le avessero sentito cantare la canzone partigiana non ci avrebbero messo molto a fare uno più uno!
Difficile capire davvero la situazione per tre bimbe così piccole e farle smettere non era stato così semplice.
Del resto erano abituate a cantare, lo avevano sempre fatto e in paese lo facevano tutti. Da sempre.
Cantavano per alleggerire ogni peso e fatica del duro lavoro sui monti, lo facevano anche ora per trovare un loro spazio sacro in cui vivere con gioia anche quel momento di sofferenza.
Sentirsi liberi nonostante tutto.
Liberi di essere, di esprimersi, di fare.
“Dappertutto l’uomo è messo a confronto con il proprio destino, deve cioè decidere se farà di una mera condizione di vita, una conquista interiore”
– V. Frankl – da “uno psicologo nei Lager” –
La libertà è una condizione squisitamente interiore.
E cantare era quel loro modo di essere liberi che nessuno gli avrebbe potuto togliere!
Così anche ora, in mezzo a una guerra mondiale, tutti cantavano.
Le persone venivano uccise e le case bruciate.
Un clima di terrore in cui da un momento all’altro tutti potevano perdere tutto.
Eppure, perfino i partigiani inseguiti dai tedeschi cantavano!
Un intero paese aveva scelto quell’atteggiamento per vivere in modo positivo ogni difficoltà.
Ecco cosa significa essere liberi!
Sentirsi liberi di poter essere felici, di gioire in ogni situazione, anche la peggiore che si potrebbe immaginare.
Ascoltando i racconti dell’anziana signora non ho potuto non pensare a V. Frankl e al suo libro “Uno psicologo nei Lager”
L’autore racconta dell’esperienza che lui stesso aveva vissuto in prima persona: la vita del campo di concentramento di Auschwitz.
Ricordo molto bene il passaggio in cui racconta di qualcosa di molto simile.
Tra le bombe, i morti e il trattamento disumano delle persone, la gente cantava con gioia riuscendo ad essere felice anche in quella situazione oggettivamente drammatica.
Trovavano la felicità nel loro spazio interiore, la trovavano cantando, la trovavano anche in un loro spazio sacro nel ricordo delle persone a loro care.
“All’uomo nel Lager si può prendere tutto, eccetto una cosa sola: l’ultima libertà umana di affrontare spiritualmente, in un modo o nell’altro, la situazione imposta”
– V. Frankl – da “uno psicologo nei Lager” –
Nessuno poteva togliergli questa libertà!
La loro mente e il loro cuore erano lì e non c’era spazio per altro.
Come mai potresti pensare di poter essere felice vivendo qualcosa di tanto tragico?
Eppure non è impossibile, anzi!
Sentirsi liberi è proprio questo.
Tu, tutti possiamo riuscire ad essere sempre felici in qualsiasi situazione.
Anche la più tragica, negativa, dolorosa che mai potresti immaginare.
Perché la felicità non è mai in quello che vivi, ma è dentro di te che la puoi trovare.
Dipende solo da come vivi la realtà, dal senso che gli dai, da quello su cui ti concentri.
Dipende solo da quello che tu fai e pensi in quella situazione.
E quello appartiene solo a te, niente e nessuno te lo può portare via.
Nemmeno la guerra, la morte, la malattia, una casa bruciata o la perdita dei tuoi cari.
Nemmeno ti togliessero tutto quello che hai.
Prova a fare questo test allora, l’ha creato Giacomo e ti permetterà di capire se anche tu sei capace a vivere una vita felice 🙂
Ricordalo, niente e nessuno può toglierti la tua libertà di scegliere come vivere ogni situazione.
Niente è nessuno può toglierti la libertà di costruire tu quel buono che non trovi fuori.
La tua libertà è tutta qui ed è la cosa più grande che hai.
Sentirsi liberi, vedere qualcosa di buono in situazioni del genere è oggettivamente molto impegnativo.
Ma tutto dipende da quello che fai con la tua mente.
Allora puoi cantare come facevano da sempre le persone del paese o immaginare come facevano invece i deportati di Auschwitz.
Ma dentro di te c’è molto altro e puoi trovare davvero tantissimo che puoi fare.
“Ogni uomo anche se condizionato da gravissime circostanze esterne, può decidere che cosa sarà di lui nel Lager: un internato tipico o un uomo che resta uomo”
– V. Frankl – da “uno psicologo nei Lager” –
Allora, IN QUALSIASI SITUAZIONE, potresti pensare a come puoi fare del bene, dedicarti a qualcosa che ami, mettere entusiasmo e gioia in ogni cosa che fai o dare un senso a quello che vivi.
Ogni volta che ti concentri su quello che puoi fare tu…
Ogni volta che metti la tua attenzione soltanto su quello che puoi controllare e decidere indipendentemente da tutto il resto…
Ogni volta che ti prendi la responsabilità di te stesso, o di te stessa, in quel momento tutto quello che c’è fuori scompare.
E sei libero, o libera da tutto.
A me, come probabilmente a molti di noi, è capitato diverse volte di vivere situazioni oggettivamente negative, ma ho imparato a non lasciarmi schiacciare e viverle comunque con un atteggiamento positivo, di gioia ed entusiasmo.
Senza MAI perdere la mia serenità.
Pensa, mia mamma stava per morire.
Ero palesemente di fronte all’ineluttabile, soffrivo e mi sentivo impotente nel fare qualsiasi cosa.
Ma avevo capito che se non ho la libertà esteriore di cambiare gli eventi, ho sempre la mia libertà interiore di scegliere come vivere ogni cosa.
E avevo anche capito che grazie a questa libertà posso sempre fare qualcosa, anche molto più che cantare 😀
Mia mamma sarebbe morta e la sua morte non era qualcosa che potevo controllare.
Però potevo trovare un modo per essere io a tenere in vita qualcosa di lei.
E così, cercata la soluzione, ho cominciato un progetto.
Cartoline realizzate coi suoi ultimi disegni e poesie.
Cartoline da distribuire per condividere qualcosa per lei veramente importante.
Ciò che le aveva fatto per ritrovare la luce nell’ultimissimo periodo della sua vita buia.
Quello di cui lei poteva essere partecipe fino all’ultimo respiro e in cui ancora oggi vive 🙂
La situazione era cambiata?
No. E mia mamma è morta comunque.
Ma in quel momento stavo dando un senso diverso a ciò che stavo inevitabilmente vivendo.
Ho scelto io come viverlo e, guardato dentro di me, mi sono concentrata su tutto quello che potevo fare.
E così ho potuto vivere con gioia ed entusiasmo anche una situazione dolorosa come quella.
Tutti hanno questa libertà!
E ce l’hai anche tu 🙂
Intendiamoci, le cose succederanno comunque e tu dovrai comunque farci i conti, ma come tu sarai in grado di vivere ogni situazione dipenderà solo da te.
Dall’atteggiamento con cui deciderai di viverla, da dove metterai la tua attenzione, da come userai la tua libertà.
Sentirsi liberi di scegliere come vivere ogni situazione, l’ultima libertà di ogni essere umano.